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Bologna: ragazza aggredita e rapinata da un Nordafricano

BOLOGNA – Una ragazza riminese di 21 anni è stata aggredita e rapinata verso le 21 di ieri mentre rientrava nella sua abitazione di via Mascarella, nel centro di Bologna. Un uomo l’ha raggiunta alle spalle cercando di strapparle di mano la borsa. Al suo tentativo di trattenerla, ha sbattuto la giovane contro il muro ed è così riuscito ad afferrare la borsa: all’interno c’erano pochi euro, oltre al telefono cellulare e i documenti. Il rapinatore, descritto come nordafricano, si è poi allontanato a piedi insieme a un complice che lo attendeva poco lontano. La 21enne, che ha rimediato qualche escoriazione, si è fatta medicare sul posto dai medici del 118. È intervenuta la polizia.

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2013/19-febbraio-2013/ventunenne-aggredita-via-mascarella-2114087235885.shtml

Immigrato ubriaco e pregiudicato manda padre e bimba di 8 anni all’ospedale

Genova – Un padre di 55 anni e la figlia di 8 sono ricoverati in ospedale, il primo con una prognosi di sessanta giorni. È questo il bilancio di un incidente stradale avvenuto sabato 16 febbraio 2013 intorno alle ore 22 sulla rampa di accesso che conduce al casello di Genova Est.

Giuseppe e Martina stavano viaggiando a bordo della loro Volvo verso l’ingresso dell’autostrada. Contemporaneamente Halmut Megerga, 44 anni, ha appena passato il casello e si sta dirigendo verso via Bobbio. L’uomo è alla guida completamenteubriaco e procede a zig zag.

Il suv della Toyota su cui viaggia urta una Alfa Romeo Giulietta, che precede l’auto con a bordo Giuseppe e la figlia, poi prende la Volvo in pieno. Nell’incidente il papà di Martina riporta la frattura di entrambe le gambe e viene trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino. I medici valutano le sue ferite guaribili in sessanta giorni.

Martina è ricoverata al Gaslini in osservazione. Secondo quanto riferiscono i medici non sarebbe in pericolo di vita. Anche il guidatore dell’auto pirata è stato portato in ospedale per precauzione, ma le sue condizioni sono buone. Risultato positivo all’alcol test, Megerga è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni gravi, insieme al ritiro immediato della patente.

Sequestrata anche l’auto che ha causato l’incidente. A carico dell’uomo è risultata anche una condanna definitiva per alcuni reati commessi in passato in città.

http://www.genovatoday.it/cronaca/incidente-stradale/genova-est-16-febbraio.html

 

Incinta a 12 anni, violentata a 6 anni dal padre ecuadoriano – “Epidemia” di stupri nelle famiglie “migranti”

L'integrazione "funziona"

Incinta a 12 anni, violentata dal padre
Un malore, il ricovero in ospedale e la scoperta di essere incinta, a soli 12 anni, dopo una violenza subita dal padre. L’ultima di una serie da quando aveva l’età di 6 anni. E’ un quadro sconvolgente quello che emerge dalle rivelazioni di una bambina ecuadoriana ai medici dell’ospedale dove era ricoverata. I fatti sono venuti alla luce lo scorso mese di dicembre quando, durante una vacanza in Ecuador con i genitori, la bambina ha accusato un malore che ha convinto la madre a farla visitare in ospedale. Qui la sconvolgente scoperta: la bambina era incinta di circa quattro mesi e, alla domanda di chi fosse il padre del nascituro, ha risposto che si trattava del papà. La ragazza ha abortito spontaneamente pochi giorni dopo. Il padre, presente alla visita medica, si è subito allontanato.

Sabato 9 febbraio gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto l’ecuadoriano 43enne, residente in città. Gravissime le accuse che gli vengono rivolte: maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della figlia di 12 anni.

In Ecuador sono state avviate indagini dalle Autorità locali ma anche in Italia, al rientro di madre e figlia, è stata sporta una denuncia che Polizia di Stato e Procura della Repubblica di Busto Arsizio hanno immediatamente approfondito. Grazie ad indagini tecniche e all’audizione protetta della bambina, gli inquirenti hanno capito che la minore subiva gli abusi sessuali del padre da quando aveva 6 anni. Le violenze si sono svolte senza soluzione di continuità per sei anni tra le mura domestiche all’insaputa della madre in un quadro familiare sconvolgente. Anche la donna, infatti, era a sua volta vittima della prepotenza del marito che la picchiava e umiliava. Davanti alla violenza del padre la bambina era in uno stato di totale soggiogamento e non ha mai osato ribellarsi o confidare ad altri gli abusi per proteggere la mamma, che vedeva trattata come un oggetto, e per evitare le botte che lei stessa aveva ricevuto nelle rare occasioni in cui aveva tentato di resistere agli approcci del genitore.

L’uomo, nel frattempo, era tornato da solo a Busto Arsizio, intuendo che nei suoi confronti si stavano svolgendo indagini aveva manifestato l’intenzione di fuggire in Spagna. Di fronte al concreto pericolo di fuga che gli agenti del commissariato avevano captato, il sostituto procuratore Cristina Ria ha emesso un decreto di fermo grazie al quale l’uomo è stato condotto in carcere dai poliziotti. Oggi il giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Patrizia Nobile, ha convalidato il fermo e ha disposto che l’uomo rimanga in carcere in custodia cautelare.

 

 

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Famiglie “migranti”: aiuto, papà picchia la mamma" , bimba di 11 anni


La Nazione

"Aiuto, papà picchia la mamma" , bimba di 11 anni chiama il
La Nazione
Il peruviano, colto sul fatto dai carabinieri, è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. La donna è stata portata in ospedale, qui i medici le hanno riscontrato un trauma cranico: ne avrà per cinque giorni. Anche la bambina in stato

Immigrato travolge mamme e bimbi sul marciapiede: i bimbi sono gravi

Nel primo pomeriggio un’automobile ha investito, in corso Lancieri ad Aosta, due mamme con i loro piccoli di 2 mesi. Il conducente dell’auto, Marius Pohrib operaio di 21 anni, ha perso il controllo prima di affrontare una curva finendo sul marciapiede. In quel momento stavano passando le due donne (entrambe spingevano una carrozzina) che sono state schiacciate contro il muro. Subito soccorse, mamme e bimbi sono stati trasportati all’ospedale di Aosta. Secondo quanto si è appreso i piccoli sono arrivati in ospedale in codice rosso, uno dei due è più grave e i medici stanno valutando il trasferimento d’urgenza in un centro specializzato di Torino. Le condizioni delle due donne, invece, non sono preoccupanti.

Sul posto è intervenuta la polizia, che ha anche dovuto tenere a bada un uomo che voleva aggredire il giovane alla guida. Il ragazzo pochi giorni fa era stato denunciato dalla polizia di Aosta perché ritenuto l’autore, insieme ad altri due complici, di una rapina a una tabaccheria di Sarre avvenuta il 12 gennaio.

http://edizioni.lastampa.it/aosta/articolo/lstp/32485/

ECCO CHI E’ L’INVESTITORE:

Marius Pohrib, 21 anni, operaio rumeno residente ad Aosta, è stato denunciato, a piede libero, lunedì 28 gennaio, dagli agenti della “Squadra mobile” della Questura di Aosta per essere l’autore, insieme al connazionale e coetaneo Hari, di cui non è ancora stato reso il cognome, ed a Fatmir Riku, 26 anni, albanese, della rapina, lo scorso 12 gennaio, alla tabaccheria di Sarre in località Saint-Maurice, dove i tre hanno immobilizzato ed imbavagliato, con del nastro adesivo per pacchi, la commessa Stefania Lettry, rubando poi l’incasso e diverse stecche di sigarette.
Sono state proprio le “bionde” ad aver messo gli inquirenti sulle tracce di Pohrib: il rumeno, nei giorni scorsi, avrebbe venduto una stecca ad un collega di lavoro per soli trenta euro, dichiarando che erano sigarette di contrabbando, ma ai poliziotti è servita anche la diffusione dei fotogrammi delle telecamere della videosorveglianza intorno alla tabaccheria, che hanno permesso, ad alcune persone, di riconoscere il 21enne.
Il rumeno è stato fermato dopo che gli agenti gli hanno trovato in casa diverse stecche di sigarette, accendini nuovi e 1.300 euro in contanti. A quel punto Pohrib è crollato ed ha confessato: è stato lui a “consigliare” agli altri due la rapina alla tabaccheria, dove i tre si sono recati “armati” di una pistola giocattolo senza il tappo rosso, del tutto simile ad una vera “Beretta” dopo che, il giorno prima, aveva effettuato un sopralluogo, immortalato, però, dalle telecamere.
Dopo la rapina Pohrib ha accompagnato i suoi due complici alla stazione di Aosta, con la sua auto una “Audi” di colore nero, dove hanno preso un treno e fatto perdere le loro tracce: i loro cellulari infatti sono stati disattivati e gli abiti che avevano indosso sono stati bruciati. Dopo la confessione Marius Pohrib è stato rilasciato e denunciato e la parte della refurtiva ritrovata nell’abitazione è stata restituita ai titolari della tabaccheria.
Gli inquirenti escludono che i tre siano responsabili anche della rapina di sabato 26 gennaio al ristorante “Rossopomodoro”: in questo caso i malviventi, con il volto coperto da un passamontagna, hanno atteso che l’ultimo cliente uscisse dal ristorante alle porte di Aosta per entrare ed impossessarsi dell’incasso della giornata, altri 1.300 euro. I tre, secondo le testimonianze del personale presente nel ristorante, sapevano perfettamente come muoversi nel locale ed erano a conoscenza dell’assenza del sistema di sorveglianza.

http://www.12vda.it/cronaca/polizia/identificati-i-tre-rapinatori-della-tabaccheria-di-sarre-sono-due-rumeni-ed-un

Tentano di violentare 17enne in un sottopasso

L'integrazione "funziona"

Civitavecchia – Sabato sera, intorno alle 22, nel sottopasso della stazione ferroviaria una diciassettenne, secondo il racconto della ragazza, sarebbe stata aggredita da due immigrati che hanno tentato anche di abusare di lei.

La ragazza infatti ha raccontato ai medici del Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia di essere stata aggredita da uno dei due che l’ha tenuta ferma mentre il secondo ha cercato di spogliarla. Violenza andata in fumo grazie alle urla della diciassettenne che è riuscita a richiamare alcune persone presenti in stazione, causando la fuga dei due malviventi.

http://voxnews.info/2013/01/30/tentato-stupro-a-civitavecchia/

Milanese: stuprata da un Nordafricano. Violenza tenuta nascosta per due settimane

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_gennaio_25/corsico-violenza-sessuale-stuprata-sottopassaggio-fermata-autobus-2113709992526.shtml

Gli stupratori sono bestie

CORSICO – Violentata per strada, vicino a un sottopassaggio, in un quartiere popolare di Corsico. Vittima una donna di 38 anni, residente a Milano. Nessuna traccia dell’uomo che dopo averla aggredita l’ha lasciata seminuda per strada ed è fuggito. Lo stupro risale a due settimane fa, ma la notizia è stata diffusa soltanto mercoledì. L’episodio è accaduto verso le 22.30. La trentottenne, che lavora come donna delle pulizie nella zona, stava raggiungendo la fermata dell’autobus per tornare a casa, a Milano, dopo il turno di lavoro. Secondo quanto ha raccontato ai carabinieri, a pochi metri dalla fermata è stata avvicinata da un uomo che non conosceva. «Era molto alto, scuro. Nordafricano», ha spiegato.

L’uomo, inizialmente, si sarebbe mostrato gentile e le avrebbe fatto dei complimenti. Poi, quando ha capito che le sueavances non erano gradite, ha afferrato la donna per un braccio. Minacciandola l’ha trascinata nel sottopassaggio nei pressi di via Copernico, quartiere popolare di Corsico, già noto per episodi di spaccio e microcriminalità. A quel punto l’aggressore le ha strappato i pantaloni, l’ha violentata ed è scappato. La donna, sotto choc e seminuda, è riuscita a rialzarsi per chiedere aiuto. Dopo pochi metri, alla vista di alcuni passanti, è svenuta. Sono stati proprio gli abitanti del quartiere a chiamare i soccorsi. In ospedale, i medici hanno confermato la violenza sessuale.

 

Aspetta il treno: accoltellata da Marocchino

Se fosse in vigore la legge targata Pd, questo crimine sarebbe stato commesso da "italiani"

Genova – Una giovane di 24 anni è stata aggredita e ferita con una coltellata a un gluteo ieri sera alla stazione della metropolitana di Brin a Genova.

La giovane ha detto di essere stata ferita da un cittadino marocchino con il volto coperto da un cappuccio che l’ha colpita mentre stava aspettando il treno.

La donna è stata curata all’ospedale Villa Scassi dove i medici le hanno diagnosticato ferite guaribili in una quindicina di giorni. Sull’accaduto stanno indagando gli agenti della Questura.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/01/13/AP1FSdSE-accoltellata_mentre_aspetta.shtml

Pestata a sangue dai “profughi”: non era arrivata la paghetta statale

E’ ormai allarme sicurezza per i falsi profughi che creano disordini e compiono aggressioni in tutta Italia

Profughi di quale guerra?

Una donna massacrata di botte da un gruppo di “profughi”.
Ad accendere la miccia, il mancato pagamento da parte della Prefettura dell’assegno di 75 euro atteso ad alcuni di loro.
E’ successo venerdì, quando due uomini, accolti nella struttura sul Lungomare di Marzocca che ospita profughi di una guerra inesistente di varie etnie, si sono rivolti alla titolare chiedendo spiegazioni sul mancato arrivo dell’assegno, che alcuni di loro ricevono nella struttura.
Secondo i primi riscontri, la donna avrebbe tentato di spiegare che lei non poteva fare nulla per modificare la situazione perché tutto dipenderebbe dalla Prefettura. Parole che non sarebbero state sufficienti a placare gli animi dei due uomini che, inferociti, si sarebbero scagliati contro la donna procurandole diverse lesioni. A testimoniare l’aggressione, un referto emesso sempre venerdì dai medici del Pronto Soccorso dell’ospedale di Senigallia che hanno curato la donna e in seguito del quale sarebbero partite altre indagini. La vittima è stata subito dimessa. La donna, nonostante l’aggressione subita, non ha ancora sporto alcuna denuncia.

http://www.ilmessaggero.it/marche/cronaca_ancona/notizie/242819.shtml

Ovvio, sono il suo business. E quello che è accaduto è il risultato della xenofilia e della cupidigia che si incontrano.

Campo nomadi, Augusto Santori (Pdl): «Sopralluogo in sito ove morì … – L’UNICO

Campo nomadi, Augusto Santori (Pdl): «Sopralluogo in sito ove morì
L’UNICO
(L'UNICO) «In Via Morselli, nel quadrante Parco de' Medici, precisamente nel sito ove morì carbonizzato un bambino nell'agosto del 2010, il campo nomadi abusivo esistente da qualche settimana a questa parte continua a crescere ed è ciò che ho potuto