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Brescia: grazie al decreto “svuotacarceri” 103 spacciatori, rapinatori e stupratori ai domiciliari

I ministri Riccardi e Cancellieri soddisfatti dagli effetti del decreto "svuotacarceri"

Beneficiano di misure alternative al carcere perché la legge lo prevede o grazie al decreto «svuota carcere» che, con la scusa del sovraffollamento, evita a spacciatori, stupratori e rapinatori di entrare in cella sino alla data della convalida dell’arresto e del processo. Spesso chi è condannato sconta la pena agli arresti domiciliari o si vede imporre l’obbligo di dimora: dalle otto di sera alle sei del mattino non può uscire di casa o lasciare il paese in cui risiede. Le misure alternative al carcere, imposte per diminuire il numero dei detenuti nelle case di pena, hanno una sola controindicazione: impongono controlli giornalieri e spesso ripetuti alle forze dell’ordine. Chi esce di casa viene arrestato per evasione.
CHI È AI «DOMICILIARI» e viene arrestato di notte per evasione, al mattino viene accompagnato in tribunale per la convalida e il processo. E di pomeriggio è torna ai «domiciliari». Le pattuglie della Volante o del Radiomobile dei carabinieri e quelle delle varie «stazioni» talvolta effettuano anche più di un controllo nell’arco delle 24 ore. In orari diversi proprio per evitare che all’ora prestabilita il detenuto si faccia trovare a casa. Proprio per evitare «fughe» e garantire maggiore sicurezza il questore Lucio Carluccio ha disposto l’intensificarsi dei controlli, soprattutto di notte, nei confronti di persone sottoposte a misure alternative alla detenzione. Così, in questi giorni le pattuglie della questura hanno controllato 103 persone, quasi tutte immigrati, con residenza o domicilio in città, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari o l’obbligo di dimora. Imposizioni di legge ampiamente rispettate: soltanto in un caso il detenuto era assente. Gli agenti lo hanno rintracciato e segnalato alla magistratura per evasione. Ora lo attendono convalida dell’arresto e processo per direttissima