TRENTO : ARRESTATO ALBANESE, ATTIVO NELLO SPACCIO …
AgenParl – Agenzia Parlamentare Alla luce di tali dichiarazioni, i militari hanno quindi deciso di fare irruzione nell'appartamento, dove hanno trovato appunto un albanese, tale PORJA Klaudius, in compagnia della propria convivente. L'immediata perquisizione ha così permesso di … |
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TRENTO : ARRESTATO ALBANESE, ATTIVO NELLO SPACCIO … – AgenParl – Agenzia Parlamentare
Zingara pregiudicata raggira e deruba anziane
Troppo spesso sentiamo casi di persone, non solo anziane, raggirate all’interno delle proprie abitazioni nella sicurezza domestica, convinte da sedicenti sconosciuti ad aprire loro la porta col pretesto di falsi controlli finanziari o fingendosi incaricati di poste, banche, società erogatrici di servizi come gas, luce, acqua, inviati a domicilio degli utenti per effettuare servizi di assistenza, ma in realtà interessati solo ed esclusivamente a mettere le mani sui risparmi o sui gioielli delle vittime.
L’ultimo caso ha visto protagoniste due anziane signore vicine di casa, vedove, di 81 e 85 anni, truffate nella periferia di Torino dalla stessa persona poi, fortunatamente, identificata e arrestata.
Il sedicente sconosciuto in questo caso è una donna di 35 anni, nomade, già pregiudicata per reati contro il patrimonio, che vive in un campo alla periferia di Torino.
La donna si è presentata vestita in maniera molto elegante, qualificandosi davanti ad entrambe le signore come la direttrice dell’ufficio postaleincaricata di effettuare controlli sulle banconote precedentemente consegnate al momento del ritiro della loro pensione alle Poste.
Dopo essersi rivolta alle vittime con parole gentili e modi affabili, le ha convinte della possibilità di un errore di trasferimento, e che i soldi acquisiti allo sportello potessero in realtà essere contraffatti, dopodiché si è fatta consegnare le banconote incriminate e si è accomodata con la scusa di controllarle.
Le povere malcapitate nell’attesa, si sono offerte di preparare un caffè e, sfruttando quel momento di loro disattenzione, la ladra si è data alla fuga con i soldi, veri, facendo perdere le proprie tracce.
Successivamente, però, i parenti delle vittime hanno allertato i carabinieri, i quali sono riusciti ad identificare e denunciare all’autorità giudiziarial’autrice della truffa grazie alla dettagliatissima testimonianza della più anziana delle due signore truffate.
Purtroppo in molti casi è necessaria – soprattutto al tempo dell’immigrazione – la diffidenza nei confronti di chi non si conosce; è raro che venga mandato personale a domicilio per effettuare assistenza alle utenze e quando questo accade è sempre, in ogni caso, necessario un preavviso da parte dell’azienda incaricata della gestione.
Senza preavviso, dunque, “non aprite quella porta”.
http://www.articolotre.com/2013/03/torino-truffa-a-domicilio-donna-si-finge-direttrice-delle-poste-e-ruba-la-pensione-a-due-anziane-signore/149226
Due sorelle prese a bastonate da un immigrato
Bsnews.it |
Due sorelle prese a bastonate per aver marinato la scuola
Brescia Oggi L’episodio, l’ultimo di una lunga serie di maltrattamenti in famiglia secondo i carabinieri, ha fatto scattare le manette ai polsi di H.S., un immigrato 41enne di origine indiana. Per portare alla luce la vicenda c’è voluto prima il coraggio della … Bastonate alle figlie che hanno marinato la scuola: l’arresto dopo la …Bsnews.ittutte le notizie (3) » |
21 Luglio contro il Piano Nomadi: "Violazioni dei diritti dell’infanzia" – RomaToday
RomaToday |
21 Luglio contro il Piano Nomadi: "Violazioni dei diritti dell'infanzia"
RomaToday L'Associazione 21 Luglio torna a far luce sulla situazione dei minori rom della Capitale. I risultati che emergono dal report "Rom(a) Underground. Libro bianco sulle condizioni dell'infanzia rom a Roma" rilevano, tra il 2009 e il 2012 "violazioni … |
Incinta a 12 anni, violentata a 6 anni dal padre ecuadoriano – “Epidemia” di stupri nelle famiglie “migranti”
Incinta a 12 anni, violentata dal padre
Un malore, il ricovero in ospedale e la scoperta di essere incinta, a soli 12 anni, dopo una violenza subita dal padre. L’ultima di una serie da quando aveva l’età di 6 anni. E’ un quadro sconvolgente quello che emerge dalle rivelazioni di una bambina ecuadoriana ai medici dell’ospedale dove era ricoverata. I fatti sono venuti alla luce lo scorso mese di dicembre quando, durante una vacanza in Ecuador con i genitori, la bambina ha accusato un malore che ha convinto la madre a farla visitare in ospedale. Qui la sconvolgente scoperta: la bambina era incinta di circa quattro mesi e, alla domanda di chi fosse il padre del nascituro, ha risposto che si trattava del papà. La ragazza ha abortito spontaneamente pochi giorni dopo. Il padre, presente alla visita medica, si è subito allontanato. Sabato 9 febbraio gli uomini del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto l’ecuadoriano 43enne, residente in città. Gravissime le accuse che gli vengono rivolte: maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale nei confronti della figlia di 12 anni. In Ecuador sono state avviate indagini dalle Autorità locali ma anche in Italia, al rientro di madre e figlia, è stata sporta una denuncia che Polizia di Stato e Procura della Repubblica di Busto Arsizio hanno immediatamente approfondito. Grazie ad indagini tecniche e all’audizione protetta della bambina, gli inquirenti hanno capito che la minore subiva gli abusi sessuali del padre da quando aveva 6 anni. Le violenze si sono svolte senza soluzione di continuità per sei anni tra le mura domestiche all’insaputa della madre in un quadro familiare sconvolgente. Anche la donna, infatti, era a sua volta vittima della prepotenza del marito che la picchiava e umiliava. Davanti alla violenza del padre la bambina era in uno stato di totale soggiogamento e non ha mai osato ribellarsi o confidare ad altri gli abusi per proteggere la mamma, che vedeva trattata come un oggetto, e per evitare le botte che lei stessa aveva ricevuto nelle rare occasioni in cui aveva tentato di resistere agli approcci del genitore. L’uomo, nel frattempo, era tornato da solo a Busto Arsizio, intuendo che nei suoi confronti si stavano svolgendo indagini aveva manifestato l’intenzione di fuggire in Spagna. Di fronte al concreto pericolo di fuga che gli agenti del commissariato avevano captato, il sostituto procuratore Cristina Ria ha emesso un decreto di fermo grazie al quale l’uomo è stato condotto in carcere dai poliziotti. Oggi il giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Patrizia Nobile, ha convalidato il fermo e ha disposto che l’uomo rimanga in carcere in custodia cautelare.
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Immigrato svaligia casa, si fa un caffè e agli agenti: “Andatevene, questa è casa mia: il ladro è l’altro”
Si prepara un caffè in cucina dopo aver indossato gli abiti del proprietario di casa che dorme, il quale si accorge del ladro solo all’alba quando si sveglia per andare a lavoro.
Un 29enne straniero residente a Montecatini, aveva avuto il tempo di svaligiare la casa, mettendo la refurtiva in alcuni borsoni, andare in bagno e fare perfino colazione. E’ accaduto stamani nell’abitazione di un operaio lucchese di 52 anni, in via Buonamici a Sant’Anna. Quando si è accorto dalla luce accesa che qualcuno era entrato in casa, è sceso in soggiorno e ha visto il malvivente: indossava non solo il suo maglione e la giacca, ma perfino gli occhiali firmati. Il proprietario, confuso e spaventato, ha afferrato il telefono e ha chiamato i carabinieri, mentre il ladro sorpreso in flagrante ha iniziato a gridare. Un siparietto quasi comico se non fosse che il 29enne è considerato un pericoloso ladro dagli investigatori: quando i militari hanno fatto irruzione, ha perfino finto di essere lui il proprietario: “Andatevene, questa è casa mia: il ladro è l’altro”. Ovviamente, i carabinieri non gli hanno creduto e hanno fatto scattare le manette con l’accusa di furto aggravato.
Nordafricani razziavano le case tra Modena e Reggio
RAZZIE ABITAZIONI MODENA E REGGIO, QUATTRO DENUNCIATI DAI CC :
REGGIO EMILIA, 14 GEN – Negli ultimi mesi hanno imperversato nei comuni del comprensorio ceramico delle province di Modena e Reggio Emilia, razziando in abitazioni, auto, garage e cantine. Una ventina i colpi per ora addebitati a quattro nordafricani che potrebbero essere solo la punta di un iceberg, alla luce dell’esito delle perquisizioni che hanno portato al rinvenimento ed al sequestro di refurtiva per un controvalore stimato in circa 10.000 euro, buona parte della quale restituita ai derubati. I carabinieri di Castellarano hanno denunciato tre marocchini e un tunisino, tra i 25 e i 40 anni, per concorso in furto aggravato e ricettazione. Nel loro covo, in un’abitazione a Tressano, i quattro ‘custodivano’ computer, abbigliamento sportivo, monili in oro, occhiali da sole, profumi, materiale informatico, scarpe, utensili da lavoro e bottiglie di vini e liquori per un controvalore di 10.000 euro, buona parte frutto di una dozzina di colpi compiuti a Castellarano.