Tag: la stampa

Torino: 180 furti in 3 mesi, le razzie della banda di peruviani

Fassino: "Torino sia sempre più multietnica"

Fassino: “Torino sia sempre più multietnica”

Era una donna il capo della banda specializzata nei furti di borse e borsette con il trucco delle monetine. Gli agenti del commissariato Bo

rgo Po hanno arrestato tre immigrati di origini peruviane, che in pochi mesi avevano fatto 180 furti in città e nella cintura. Nell’abitazione della donna-capo, gli investigatori hanno trovato borse, borsette, portafogli, ma anche decine di cellulari e di tablet, oltre a gioielli, bigiotteria e «trousse» di rossetti e fondotinta. Il trucco utilizzato era semplice: una volta individuata la «preda» nel parcheggio di un centro commerciale, vicino a una banca oppure in zone auliche della città, un componente della banda gettava a terra qualche monetina e attirava l’attenzione delle donne appena salite in auto. Poi, si allontanava. Certe di non essere aggredite, le donne scedevano a controllare, lasciando la borsetta sul sedile. E un complice provvedeva a farla sparire. Con il terzo componente della «batteria» di ladri alla guida di un’auto, pronto a partire. Pochi secondi e il furto era concluso. E non è finita: subito dopo aver rubato le borse, il gruppo provvedeva a prelievi con il bancomat. estrapolando il codice «pin» dal cellulare, dove sovente le persone lo annotano per timore di dimenticarlo Prelievi da mille fino a mille e 700 euro ciascuno.

La polizia ha anche sequestrato una quindicina di mazzi di chiavi, ciascuno legato alla fotocopia del documento d’identità del proprietario: secondo gli investigatori, tutto era pronto per essere venduto ad altri compari, che avrebbero provveduto a svuotare gli alloggi.

In alcune occasioni, poi, i ladri hanno agito anche in bar e alberghi, portando via borsette e computer.

Latitante arrestato dai carabinieri di Sanremo – La Stampa

Latitante arrestato dai carabinieri di Sanremo
La Stampa
Nel corso della tardata serata di ieri, i carabinieri della compagnia di Sanremo hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di un immigrato marocchino Mohamed Ben Ali, 42 anni, con diverse decine di alias, per il quale la procura

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Boldrinate: patenti facili a immigrati


La Stampa

“Pay to drive” alla Motorizzazione
La Stampa
È il nocciolo dell'indagine della polizia stradale di Latina che ha arrestato 14 persone, tra cui 6 funzionari della motorizzazione civile del capoluogo e diversi titolari di agenzie e autoscuole di Terracina, Gaeta e Formia. Tra le persone finite in
Motorizzazione di Latina Patenti facili 14 in arrestoMediterranews
Mazzette per le patenti, 14 gli arresti: nei guai Motorizzazione e LatinaToday
Pay to drive, arresti in provincia di Latina per patenti fasulleNotizie.Guidone.it

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Omegna, andranno alla Verta le roulotte destinate ai rom – La Stampa


La Stampa

Omegna, andranno alla Verta le roulotte destinate ai rom
La Stampa
La data esatta non c'è ancora, ma il sindaco di Omegna Maria Adelaide Mellano indica così le tempistiche per la realizzazione dell'area che dovrà ospitare le famiglie rom, tema al centro di infuocate polemiche politiche nel corso degli ultimi mesi.

Bertini: "Vergognoso accampamento rom allo Statuto – Renzi prende … – Il sito di Firenze

Bertini: "Vergognoso accampamento rom allo Statuto – Renzi prende
Il sito di Firenze
“Sul nuovo vergognoso accampamento rom sotto il ponte dello Statuto, una volta appurato che, pacificamente, la competenza ad intervenire è del Comune, pare che il sindaco abbia risposto via twitter (così riporta la stampa odierna, – di ieri, ndr

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Marocco: forti proteste per pedofilo graziato (e ri-arrestato in Spagna) – La Stampa (Blog)


Il Post

Marocco: forti proteste per pedofilo graziato (e ri-arrestato in Spagna)
La Stampa (Blog)
Proseguono le proteste contro la decisione di re Mohammed VI di accordare la grazia a Daniel Galvan Vina, il pedofilo spagnolo condannato nel 2011 a trent'anni di carcere per aver violentato 11 bimbi tra i 4 e i 15 anni.
Le proteste in Marocco contro il ReIl Post
Marocco: un altro "graziato" dal re suscita scandalo nel Paeseeuronews

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Scandalo magistratura: spacciatore muore dopo arresto, indagati tre carabinieri

Tre carabinieri indagati per la vicenda del pusher tunisino morto poco dopo l’arresto. L’accusa: omicidio colposo. Il fatto risale al 5 giugno scorso a Santo Stefano al Mare,. Una pattuglia di militari in borghese, appostata nel parcheggio di un centro commerciale, aveva bloccato un immigrato tunisino, Kaies Bohli, 36 anni. Alla vista dei carabinieri l’uomo, poi risultato in possesso di una “pietra” d’eroina, aveva tentato la fuga, scavalcando il guardrail dell’Aurelia, ma era caduto. I carabinieri lo avevano raggiunto e ammanettato. Durante il trasferimento in caserma aveva però perso conoscenza. In attesa dell’ambulanza era stato disteso sul pavimento, nell’atrio della caserma. Non avendo reagito alla rianimazione era stato trasferito all’ospedale di Sanremo, dove i medici ne avevano constatato la morte.

Le Forze dell’Ordine prendano coscienza che parte della magistratura è ormai un corpo eversivo dello Stato che agisce al fianco dei delinquenti ai danni dei cittadini onesti, e agiscano di conseguenza.

Rapina l’iPhone in strada – La Stampa


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Rapina l'iPhone in strada
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Una giovane di 29 anni era a passeggio con il fidanzato, quando è stata aggredita da un immigrato nordafricano che l'ha spinta a terra dopo averle strappato la borsetta. Poi, via a grandi falcate verso Porta Palazzo. I fidanzati hanno chiamato il «113».

Quel campo nomadi è a rischio – La Stampa


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Quel campo nomadi è a rischio
La Stampa
Quaranta persone, tra cui sei bambini, abitano negli argini del fiume Tanaro e, da tempo, convivono con il rischio esondazione. Sono i nomadi del campo in località Boana-Rocca Schiavina, un gruppo di famiglie che si sono insediate negli spazi

Maxi-operazione antidroga – La Stampa


La Stampa

Maxi-operazione antidroga
La Stampa
Gli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile hanno arrestato ieri cinque trafficanti, ultimi di 41 finiti in cella nei due anni di indagine. Sono Alessandro C'era un paio di immigrati di origine albanese che nascondevano droga in