Tag: incubo

Violenza intrafamiliare tra tunisini, un arresto – La Gazzetta Iblea


La Gazzetta Iblea

Violenza intrafamiliare tra tunisini, un arresto
La Gazzetta Iblea
Una vita familiare trasformata in incubo da un tunisino prepotente, violento che in danno del fratello, più grande, usa violenza. L'ultimo episodio si è verificato quando il 29enne Khemiri Nejm Eddine Ben Laroussi, ha minacciato con un coltello il
Home > Notizie > Cronaca > Scoglitti, tunisino rapina e aggredisce il Il Giornale di Ragusa
Picchia e rapina il fratello a Scoglitti(Vittoria). Arrestato tunisinoradiortm.it
A Scoglitti un tunisino querela il fratello, e lui gli rompe la facciaOndaiblea (Blog)

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Acate (Rg): due Romeni violentano una donna


Hercole.it

Notizie Cronaca: Acate (Rg): violentata una donna romena. Arrestati
Hercole.it
Acate (Rg): violentata una donna romena. Arrestati suoi 2 connazionali Notte da incubo per una coppia di romeni che vive ad Acate, paese in provincia di Ragusa, precisamente in contranda Case Serre. Secondo le ricostruzioni fornite dalle forze dell
Fingono di difenderla ma la violentano: arrestati due romeniBlogSicilia.it (Blog)
ACATE, ARRESTATI FRATELLI RUMENI: STAVANO Telenova Ragusa
Immobilizzano marito e violentano la moglie. ArrestatiCorrierediRagusa.it

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Minorenne pestata, umiliata e stuprata da un sudamericano: “Sei roba mia”

Violenza sulle donne: una ragazzina di 17 anni è stata costretta per due anni a subire la barbarie del “fidanzato” immigrato dal sudamerica. L’immigrato l’ha umiliata, picchiata selvaggiamente e stuprata più volte. Qualche sindaco avrà sicuramente intenzione di conferirgli la cittadinanza onoraria.

A 17 anni è stata picchiata, umiliata e anche costretta a subire rapporti sessuali dove e quando lo decideva lui. Il “lui” è un 20enne sudamericano che dopo due anni da incubo è stato alla fine prima denunciato alla polizia – sia dalla vittima che dagli amici di questa – ed ora deve rispondere delle accuse in processo al Tribunale di Perugia. L’uomo, dopo aver picchiato la minore-fidanzata plagiata, obbligava ad utilizzare pesante trucco per nascondere lividi sul volto. Per coprire quel plagio violento di cui sarebbe l’autore. Ma neanche un po’ di carcere ha fermato l’uomo nel continuare le violenze: anche durante il processo ha continuato a minacciare e persino a mettere in moto degli approcci con la giovane. D’altronde era convinto che quella povera ragazza – difesa dall’avvocato Maria Antonietta Gonfalonieri – era solo “roba mia”.
http://www.perugiatoday.it/cronaca/violenza-sessuale-pugni-vittima-minorenne-perugia.html

 

 

Fano: il Capodanno da incubo di una famiglia ostaggio degli Zingari


Vivere Jesi
Fano: Zaffini denuncia un ‘Capodanno da incubo per colpa dei Rom
Capodanno da incubo per la Famiglia Mantoni residente a Fano in Viale Piceno. Da tempo sono presi di mira dai numerosi Rom, che risiedono in un condominio attiguo, solo per il fatto che tempo fa si erano lamentati con loro. Questi da quel giorno hanno iniziato un continuo lancio di sassi verso la loro casa danneggiandone i muri. A Capodanno è stata l’apoteosi perché oltre ai sassi si son visti piovere contro i muri e le finestre della loro dimora grossi fuochi d’artificio e potenti petardi. E nonostante la richiesta di smettere per la precaria salute della moglie, questi hanno continuato a lanciare di tutto tra le risate.

E’ possibile che il Mantoni ex camionista di 83 anni e la moglie invalida con grave patologia cardiaca debbano subire tali azioni che potevano causare anche danni irreversibili? E’ possibile che i Vigili Urbani gli rispondano che non c’è niente da fare ne contro questi continui lanci di sassi ne contro questi comportamenti violenti e strafottenti e che si devono rivolgere ad un avvocato? Non solo, gli è stato anche riposto che  “chi dice che i sassi” che il Mantoni non sposta a testimonianza degli attacchi “siano tirati dai Rom?”

A questo punto, oltre che danneggiati ci si sente anche offesi e presi in giro. Da una parte abbiamo i Rom, ai quali non gli si può dir niente se no ti rendono la vita impossibile, dall’altra parte ti dicono.. arrangiati!

Ma come siamo messi? E’ questa la solidarietà che diamo ai nostri cittadini e ai nostri anziani in difficoltà e che chiedono aiuto? Se poi come qualcuno sospetta, che i nomadi siano stati collocati in quel appartamento “dai preti” ci chiediamo se la carità verso chi fa continuamente del male premeditato agli altri abbia un senso cristiano!altro »

Anguria Jail – In sedici sotto processo ma per Bruno Filieri l’incubo … – Porta di Mare

Anguria Jail – In sedici sotto processo ma per Bruno Filieri l'incubo
Porta di Mare
NARDO' – In sedici sotto processo per il presunto sfruttamento, nelle campagne di Nardò, di centinaia di immigrati tunisini, ghanesi e del Sudan, che sarebbero stati costretti a raccogliere angurie e pomodori in cambio di pochi euro l'ora. Lo ha deciso

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Brianza: incubo rapine in villa. Banda di immigrati all’opera

Albiate: narcotizzati e picchiati

Anziani coniugi per ore in balia di tre immigrati

Albiate – Aggrediti, rapinati e narcotizzati. Notte da incubo per Angelo Sanvito e la moglie Marinella, noti coniugi albiatesi ultrasettantenni che giovedì 23 agosto sono stati in balìa di una banda di immigrati che, penetrati nella loro villa posta nella centralissima via Marconi, li hanno riempiti di calci e pugni per convincerli ad aprire la cassaforte.  Un’aggressione perpetrata per ore, sino a quando i due albiatesi hanno perso i sensi e si sono risvegliati  alle 8 del mattino. E’ stato solo allora che hanno allertato le forze dell’ordine e i soccorsi. Trasportati all’ospedale San Gerardo di Monza, Angelo Sanvito è stato dimesso con 5 giorni di prognosi e una contusione nasale; la moglie, è rimasta in osservazione per altre 24 ore. Nel sangue ai due coniugi sono stati riscontrati elevatissimi valori di benzodiazepine (sedativo).
“Siamo stati drogati” racconta Sanvito, noto esponente dell’associazionismo locale e imprenditore che racconta quei drammatici momenti “erano delle belve, erano in tre, indossavano la calzamaglia e una tuta nera, avevano delle torce. Stavamo dormendo e abbiamo udito l’allarme suonare. Nemmeno il tempo di alzarci e ce li siamo trovati di fronte, in camera da letto. Ci hanno legato mani e piedi, e messo nastro adesivo sulla bocca. Solo uno di loro parlava, dall’accento era straniero. Un altro ci picchiava. Io temevo per mia moglie. Volevano soldi”.
Dopo ore i malcapitati hanno richiesto dell’acqua. “Ci hanno dato da bere, non potevamo immaginare che stavamo per essere narcotizzati. Mi hanno detto di mostrare dove fosse la cassaforte, poi ho perso i sensi e non ricordo altro”. Solo alle 8  Angelo Sanvito si risveglia steso sul pavimento, accanto a lui c’è la moglie. Si libera dai lacci alle mani e chiama aiuto. Entrambi vengono trasportati all’ospedale. Stanno bene, ma i lividi e i dolori ai reni testimoniano una notte di fine agosto da incubo.

 

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Brianza%20Sud/694198/