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Milano, senegalese clandestino aggredisce donne: sputi e colpi in testa, non era stato espulso

 

L’ARRESTO – Il 14 maggio l’ultima goccia: i poliziotti, avvisati da un barista di piazzetta Bossi, dietro la Scala, lo hanno colto sul fatto dopo che aveva lanciato un libro contro una 31enne. Lui ha perso la testa e ha colpito gli agenti, rimediando un’accusa per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Processato per direttissima, è stato accusato anche di estorsione, perché usava metodi davvero troppo «convincenti» per vendere i suoi libri. E per lui si sono aperte le porte del carcere.

Mamadou Mbaie Sole, quando avvicinava le donne, se queste non mettevano mano al portafoglio diventava cattivo, urlava, alzava le mani, sputava in faccia e addirittura le colpiva in testa con i libri. Gli episodi di questo genere erano ormai decine, ma di solito le vittime non facevano denuncia.

I BARISTI – Sono stati i titolari di alcuni bar e ristoranti del centro, stanchi di assistere alle prepotenze di Mamadou, a chiamare la polizia, che ha cominciato a raccogliere le testimonianze delle vittime. Da ottobre ne hanno registrate 18, anche se gli episodi sono sicuramente stati molti di più. In particolare, una ecuadoriana e una cinese sono state colpite violentemente e hanno avuto una prognosi di 7 giorni. A febbraio, così, è arrivato il foglio di via per il senegalese, regolare in Italia e residente a Reggio Emilia, in realtà domiciliato a Milano a casa del fratello, in via Padova.

 

FOGLIO DI VIA – Il 32enne ha preso sì un aereo per Dakar, ma il 1° maggio è tornato, riprendendo l’attività di venditore e di «bullo» contro le passanti che si rifiutavano di comprare i suoi libri. Per questo è stato disposto l’obbligo di firma. «Tutte le sere si presentava in commissariato con atteggiamento cordiale e rispettoso – racconta il dirigente del commissariato Centro, Andrea Valentino – poi però in strada cambiava personalità». Il 9 maggio è arrivata l’ordinanza di arresti domiciliari.

 

 

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Fanno quello che vogliono. Questo usava i libri, l’altro il piccone. E’ ridicolo che qualcuno possa entrare nel nostro paese senza alcun controllo.