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Rissa in un condominio di via Paolo Emiliani Giudici, arrestati due … – Il Sito di Palermo

Rissa in un condominio di via Paolo Emiliani Giudici, arrestati due
Il Sito di Palermo
Rissa in un condominio di via Paolo Emiliani Giudici, arrestati due romeni. E' accaduto la scorsa notte in un androne a causa degli schiamazzi che disturbavano gli altri residenti. La Polizia ha messo le manette a Adrian Ionut Pinta, 39 anni
Rissa per rumori molesti Due romeni in manetteLive Sicilia

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Israele: immigrazione, Corte boccia governo, no arresti – ANSAmed


La Provincia di Sondrio

Israele: immigrazione, Corte boccia governo, no arresti
ANSAmed
(di Aldo Baquis) (ANSAmed) – GERUSALEMME, 16 SET – Giornata di tripudio per le organizzazioni umanitarie in Israele dopo che nove giudici della Corte Suprema di Gerusalemme hanno bocciato all'unanimita' una nuova legge che prevede tre anni di 
Flash – Corte suprema israeliana boccia proposta governativa: no BeFan
Israele: Corte, no ad arresto migrantiCorriere della Sera
Israele: la Corte suprema boccia la proposta del Governo che ImmigrazioneOggi

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Stupratore marocchino scompare dopo scarcerazione: vittima chiede danni allo Stato

PORDENONE 04 luglio 2013 – Violentata la sera di San Valentino a un distributore di benzina di Pordenone. Era il 2005. Il suo aggressore ha già scontato la condanna: i 10 anni inflitti dal Tribunale sono diventati 7 anni e 4 mesi grazie allo “sconto” di pena ottenuto in Corte d’Appello. Adil Hrizi, marocchino di 33 anni all’epoca residente a Pravisdomini (Pordenone), è sparito non appena si è lasciato alle spalle il cancello del carcere.

Inutile ogni tentativo di rintraccio fatto dall’avvocato Alberto Fenos.
 Questo significa che per la vittima è sfumata la possibilità di ottenere il risarcimento di 200mila euro stabilito dai giudici. C’è, tuttavia, una possibilità. Il legale, infatti, ha promosso un’azione contro la Presidenza del Consiglio dei ministri per ottenere quanto spetta alla giovane pordenonese a cui l’aggressore ha stravolto la vita.

Il ricorso sarà discusso dalla sezione civile del Tribunale di Trieste, perchè in questi casi la competenza si radica presso la sede dell’avvocatura dello Stato. All’avv. Fenos, forte di un caso simile accaduto a Torino e del conseguente pronunciamento della Corte d’Appello, non è rimasto che citare la presidenza del Consiglio dei ministri puntando sul fatto che il nostro Governo è inottemperante alla direttiva comunitaria che impone allo Stato italiano di istituire un fondo di solidarietà per le vittime di un reato intenzionale violento che non hanno la possibilità di ottenere un risarcimento perchè il responsabile – in questo caso il trentatreenne nordafricano – è sfuggito alle richieste risarcitorie.

Nel suo ricorso l’avvocato Fenos ricorda che la sua assistita è stata vittima di «un feroce abuso sessuale subito da uno sbandato, ubriaco, senza lavoro, oggi di fatto irreperibile». Che la giovane donna ha pagato duramente per la violenza subita: tre anni di psicoterapia ci sono voluti per tornare lentamente alla normalità, intrattenere nuovamente relazioni personali, affettive e sentimentali, per non temere il buio e i contatti con altre persone. L’impossibilià di essere risarcita per quanto patito l’ha ulteriormente mortificata ed è per questo che allo Stato vengono ora chiesti danni per 250mila euro.

La vicenda sconvolse la provincia di Pordenone. La ragazza aveva 24 anni e si fermò in un distributore di benzina di viale Venezia per fare il pieno. Il suo aggressore, arrivato a bordo di una macchina rubata, la violentò e la rapinò dell’auto. Fu successivamente catturato dai carabinieri dopo un inseguimento. Era a bordo di un’altra auto rubata.

http://www.gazzettino.it/nordest/pordenone/lo_stupratore_esce_dal_carcere_e_non_paga_la_vittima_chiede_i_danni_allo_stato/notizie/300264.shtml

Sequestra e picchia la fidanzata: è la sua terza vittima

 
DI PATTEGGIAMENTO IN PATTEGGIAMENTO L’HA SEMPRE FATTA FRANCA
PORTO CERESIO Sequestra e picchia la fidanzata per un giorno: fermato dai carabinieri su richiesta del pubblico ministero Massimo Baraldo.
Johnny F., 34 anni, è recidivo: la protagonista suo malgrado del fermo sarebbe la sua terza vittima. La violenza sarebbe un mezzo d’espressione per l’uomo che ha già patteggiato una pena a dieci mesi per aver malmenato la sua allora compagna quattro anni fa ed è in attesa di processo per una seconda fidanzata finita in ospedale (la prima udienza è fissata a marzo davanti ai giudici del tribunale di Varese); la terza ragazza sarebbe addirittura stata sfregiata.
Johnny F. risponde di lesioni, sequestro di persona e anche di estorsione.

Il video della rissa in diretta fra Ingroia e Sallusti – Giornalettismo


Giornalettismo

Il video della rissa in diretta fra Ingroia e Sallusti
Giornalettismo
La querelle riguarda l'incandidabilità e l'ineleggibilità dell'ex magistrato: secondo la legge, i giudici che operano in una circoscrizione sono ineleggibili in quella zona. Ma ineleggibili non vuol dire incandidabili, spiega Ingroia prima della rissa

Se sei fratello di Balotelli puoi pestare i Carabinieri

Nemmeno i domiciliari per la violenta aggressione

BRESCIA – I giudici del Tribunale di Brescia hanno confermato l’arresto di Enoch Baruwah, fratello di Mario Balotelli, arrestato l’altra notte per aver aggredito due carabinieri che erano intervenuti in un bar di Bagnolo (Brescia) per sedare una rissa. I giudici hanno quindi disposto la sua remissione in libertà disponendo solo l’obbligo di dimora e nemmeno i domiciliari. Il processo è stato fissato per il 3 gennaio prossimo quando sarà trattato il merito della vicenda.

http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-c3640b01-3633-4286-a122-ab2c2a9ee4c2.html

Europa senza confini: importavano ragazze come “merce” e poi le violentavano

LATINA – Riduzione in schiavitù e violenza sessuale di gruppo. Con queste pesanti accuse sono stati condannati, a vario titolo, tre dei quattro stranieri arrestati nel 2010 dai carabinieri di Pomezia, dopo la denuncia di una prostituta,condotta dalla Romania in Italia con la solita promessa di un lavoro e catapultata in un incubo durato per mesi, condiviso con altre connazionali alle quali era toccato lo stesso destino di violenze e costrizioni. A obbligare un gruppo di giovani a prostituirsi in strada e a subire abusi sessuali sarebbero stati tre rumeni, condannati ieri mattina dai giudici del collegio penale, presieduto da Lucia Aielli.
Sette anni e sei mesi la pena più alta per Robert Alexandru Dumitru, sette anni per Alexandru Arnold Sorin, sei anni e sei mesi per Samir Mario Rotaru. I primi due condannati per la violenza e riduzione in schiavitù, il terzo solo per quest’ultimo reato erano difesi dagli avvocati Oreste Palmieri, Paolo Silipo e Stefano Ciapanna. Assolto per non aver commesso il fatto Georgiev Vladislav Raychev, assistito dall’avvocato Alessandro Faruau.
I tre rumeni non avrebbero formato un’associazione per delinquere, secondo i giudici: caduta l’aggravante del 416, come contestato dall’accusa, per il collegio sarebbe venuta meno la definizione di ruoli prestabiliti all’interno del gruppo. Nonostante il mancato riconoscimento del reato associativo, le pene non si sono discostate molto dalle richieste formulate venerdì dal pubblico ministero Gregorio Capasso, dopo una lunga requisitoria. Un’indagine caratterizzata da diversi sequestri, all’interno di un comprensorio di Casalazzara, dove si consumavano le violenze, e da lunghe attività di verifica su un vasto territorio, dalla Pontina, all’altezza di Aprilia, fino alla Laurentina, dove le giovani lucciole sarebbero state costrette a prostituirsi e applicare tariffe stabilite dai componenti del gruppo. Nel corso dell’istruttoria, proprio la giovane che aveva permesso l’avvio delle indagine aveva deciso di ritrattare, durante la sua testimonianza.
Davanti ai giudici aveva affermato di aver accusato gli imputati perché spinta da una terza persona che avrebbe voluto vendicarsi di loro. Un racconto che aveva portato il pubblico ministero a chiedere l’utilizzabilità della denuncia iniziale, richiesta evidentemente accolta dal collegio che ha deciso di non prendere in considerazione la nuova versione dei fatti, sopraggiunta probabilmente per paura di ritorsioni. Completamente estraneo ai fatti il bulgaro Georgiev Vladislav Raychev, per il quale il pm aveva chiesto cinque anni di reclusione. Il suo legale Alessandro Farau ha convinto i giudici dell’insussistenza degli elementi a suo carico.

http://www.ilmessaggero.it/latina/violenza_sessuale_e_riduzione_in_schiavit_pesanti_le_condanne/notizie/201929.shtml