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Vicenza: nordafricani seminano terrore, sangue e feriti

VICENZA 31 agosto 2013 –  Prima le provocazioni, poi gli spintoni, i pugni e i coltelli. Torna la paura in viale Milano, dove ieri a tarda ora una rissa tra cinque nordafricani è finita nel sangue. Teatro dell’episodio il Bar Gioia, a un centinaio di metri da Campo Marzo, invaso dalle giostre e dai bambini, e a pochi passi di distanza dal futuro ufficio dell’assessorato alla sicurezza del Comune.

Sindaco di Vicenza festeggia la rielezione, i Vicentini sono soddisfatti del degrado.

Sindaco di Vicenza festeggia la rielezione, i Vicentini sono soddisfatti del degrado.

Tutto accade poco prima delle 22. I cinque nordafricani sono seduti all’interno del bar. Chiacchierano, ridono e discutono. La situazione, secondo quanto raccontano i testimoni, improvvisamente inizia a scaldarsi. I cinque escono dal bar, si spintonano ma è solo l’inizio. Poco dopo, schiaffi e pugni: la rissa si sposta nuovamente all’interno del locale. Qui uno dei cinque tira fuori un coltello e colpisce al braccio un compagno. I titolari del bar cercano di dividerli ma non c’è niente da fare. Vengono coinvolti anche loro; nel frattempo qualcuno tenta di scappare all’esterno del locale. Ma non riesce ad andare troppo distante. Ancora una volta un nordafricano sfodera un coltello e colpisce con decisione il connazionale, scaraventandolo su un furgone parcheggiato in via Firenze. 

I titolari del bar Gioia chiamano la polizia. In via Milano arriva anche l’ambulanza del San Bortolo ma in quattro riescono a darsi alla fuga. Solo un nordafricano viene trovato fuori dal locale; ha una ferita lieve al braccio e viene trasportato al pronto soccorso. Ma non è finita. Poco dopo un’altra telefonata al Suem: un uomo barcolla sanguinante in via Gorizia con un taglio profondo alla coscia e uno alla guancia. Ancora una volta l’ambulanza torna dalle parti di Campo Marzo e porta il giovane nordafricano in ospedale. 

Fonte: ilgiornaledivicenza.it

Schio: Zingari picchiano alla cieca nella folla, rispondono magrebini

Schio- Sagra insanguinata a Santissima Trinità. L’altra sera cinque zingari ubriachi hanno scatenato il panico picchiando indiscriminatamente tutti quelli che trovano a tiro: madri, bambini, anziani. Una decina di persone sono finite al pronto soccorso, tra cui un ragazzino di 12 anni, contusi in maniera lieve.

Poi hanno spintonato la ragazza sbagliata e si sono trovati contro un gruppetto di magrebini che ha risposto alla violenza con violenza. Tumefatti ed insanguinati, quattro hanno tagliato la corda prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Uno è stato bloccato dai carabinieri: G.H., di 21 anni, segnalato per ubriachezza. Nessuno ha sporto  denuncia alla stazione dei carabinieri.

Si trattava della serata conclusiva della festa parrocchiale, e  le giostre sul sagrato della chiesa avevano richiamato oltre 300 persone, per lo più famiglie e bambini.

La tranquillità della serata è stata spezzata poco prima delle 22. Fuori dal bar “Da Piero” gremito di clienti si è innescata una baruffa tra un gruppetto di zingari di etnia rom, in preda ai fumi dell’alcool: in stato di alterazione hanno iniziato a sragionare. Qualcuno racconta di averli visti bere fin dal pomeriggio al chiosco della sagra.  In pochi minuti la situazione è precipitata. I cinque hanno iniziato a muoversi fra la folla, insultando, spintonano, tirando pugni contro chiunque capitava a tiro. Qualcuno di loro, brandendo una catena divelta dal “calcinculo”, ha iniziato a rotearla, colpendo alla cieca. Sono state colpite, in modo più o meno serio, una ventina di persone, diverse delle quali sono finite al pronto soccorso per medicazioni ed accertamenti. Fra i feriti una madre che teneva in braccio il figlioletto di pochi mesi; una donna raggiunta da una sferzata alla mano; un giovane di 23 anni picchiato al volto ed alla schiena. Anche un ragazzino di 12 anni è rimasto coinvolto: gli zingari l’hanno bloccato e colpito ripetutamente al volto. Il tutto davanti agli sguardi attoniti di decine di testimoni.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/519272_schio_la_sagra__un_inferno_dieci_ferititra_la_gente__indignazione_per_laccaduto/?refresh_ce

Sempre peggio.

Nella “meravigliosa” società che stanno costruendo, una tranquilla sagra di paese si trasforma in un attimo nel teatro di risse e violenza cieca. E non può che accadere questo, quando un buonismo cieco impedisce di vedere l’evidenza: non siamo tutti uguali, sostenere che gli zingari hanno le “abitudini” e “sensibilità” degli italiani, è mettersi le mani davanti agli occhi.

Famiglie indifese vengono lasciate alla mercé di zingari che si accaniscono con catene anche contro bambini, e gli unici ad avere quella “violenza” che ci vuole per rispondere, sono il gruppetto di magrebini, che ovviamente risponde  solo se colpito nei propri interessi.
E nessuno denuncia, perché non c’è fiducia in uno Stato che più sei “bastardo”, meglio ti tratta.
La misura è colma. Gli italiani devono organizzarsi da sé per difendersi; in un modo o nell’altro.