Tag: genitori

Rom: Strasburgo condanna Grecia per discriminazione – ANSA.it

Rom: Strasburgo condanna Grecia per discriminazione
ANSA.it
(ANSAmed) – STRASBURGO, 30 MAG – La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato oggi la Grecia per discriminazione e violazione del diritto all'istruzione nei confronti di minori di origine Rom. Il ricorso e' stato presentato dai genitori dei

Picchiata, abusata e strozzata: 16enne in balia di un immigrato

Cava de’ Tirreni: aggredita e molestata dall’ex, un immigrato

Orrore a Cava de’ Tirreni. Percosse, schiaffi, abusi, violenze per una sedicenne del posto, da parte di P.W.A.,  23enne originario della Polonia, ma residente a Nocera. Accusato di stalking, minacce aggravate e dentenzione di armi, il ragazzo, ex fidanzato della vittima. E’ arrivato quasi a strozzarla, puntandole un pugnale alla gola, il polacco che non accettando la fine della relazione con la minore, risalente a gennaio, minacciava e molestava in continuazione la ragazzina, nonché gli amici di quest’ultima: ad uno in particolare, per gelosia, ha puntato alla testa una pistola, facendolo svenire per la paura, per poi sparare in aria quattro colpi.

Già querelato dai genitori della sedicenne, non ha mai smesso di perseguitarla, il 23enne che in un’occasione ha costretto la ragazzina a trascorrere la notte con lui, nel suo appartamento, per poi riempirla di schiaffi e calci, davanti agli amici basiti della ragazza, con lei in gita. Ora il violento, acciuffato dalla Polizia, è agli arresti domiciliari.

http://www.salernotoday.it/cronaca/stalking-aggressioni-ex-fidanzato-cava.html

Anche questo non era a conoscenza dell’approvazione della “Convenziona di Istanbul”.

Segregata, picchiata, bruciata e molestata dai genitori albanesi

FAENZA – Botte, bruciature, offese, sputi, pedinamenti, minacce di morte. Questo quello che è stata costretta a sopportare una ragazzina da parte dei genitori albanesi per un periodo di tre anni. A portare alla luce questi abusi, andati avanti fino all’aprile scorso, sono state le indagini degli agenti del commissariato di Faenza, in collaborazione con i colleghi di Imola. Al termine dell’operazione, coordinata dal pm del tribunale di Ravenna Angela Scorza, i genitori della ragazzina sono stati arrestati. Il gip ha infatti emesso un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, un 51enne albanese, rinchiuso nella casa circondariale di Faenza; la moglie, di 45enne, è stata invece sottoposta agli arresti domiciliari.

Le indagini sono partite ad aprile. La ragazzina, ancora minorenne quando sono cominciate le violenze, è riuscita a sfuggire al controllo ossessivo dei genitori ed è corsa al pronto soccorso, dove le sono state riscontrate lesioni guaribili in 25 giorni. La giovane ha raccontato prima ai sanitari, poi alla polizia nel frattempo allertata, di come si era procurata quelle ferite. Gli agenti hanno così fatto qualche verifica e, una volta accertata l’attendibilità del racconto, sono scattate le indagini più approfondite e contemporaneamente avviate le procedure di protezione.

Terribile il quadro emerso durante le indagini. La ragazza, oggi maggiorenne, veniva infatti ripetutamente maltrattata e sottoposta ad un cruento e crudele sistema di controllo, segregazione e sopraffazione, tanto da venire picchiata (anche con oggetti contundenti), da sopportare bruciature alla cute e ai capelli, da ricevere offese e sputi, da essere controllata a vista negli spostamenti. I genitori erano arrivati anche a sequestrarle i documenti di identità e minacciarla di morte, anche con tentativi di strangolamento. In seguito alle percosse le venivano persino negate le cure negli ambulatori pubblici. La ragazzina era costretta a giustificare i segni visibili o i lividi come conseguenza di cadute accidentali.

http://www.romagnanoi.it/news/cronaca/1188047/Ragazzina-picchiata–segregata-e-minacciata.html

Zingari assaltano “isola ecologica”

ROMA – Una banda di nomadi, tutti provenienti dal campo nomadi di via di Salone, la scorsa notte si è introdotta all’interno dell’isola ecologica dell’Ama, di via Palmiro Togliatti, alla ricerca del prezioso “oro rosso”. La loro incursione notturna è stata però disturbata dall’arrivo di alcune gazzelle del Nucleo Radiomobile di Roma inviate sul posto a seguito di una segnalazione, giunta al pronto intervento 112.

I militari hanno circondato tutta l’area riuscendo a bloccare 7 cittadini rom, di cui 3 minorenni, di 17, 16 e 14 anni, gli altri maggiorenni di età compresa tra i 20 e i 27 anni, tutti nullafacenti e già noti alle forze dell’ordine tranne il 16enne e il 14enne. Il gruppo di ladri dopo aver scavalcato la rete di recinzione dell’area si sono introdotti all’interno, hanno forzato alcuni container ivi presenti, ed hanno asportato dal loro interno vari computer e materiale elettronico, al fine di recuperare il prezioso oro rosso ed altri metalli per poi rivenderli.

Il materiale è stato recuperato e riconsegnato al responsabile dell’area mentre, gli arrestati sono stati portati in caserma a disposizione delle Autorità Giudiziarie competenti e successivamente i minorenni sono stati affidati ai propri genitori mentre, i maggiorenni sono stati trattenuti in attesa del processo per direttissima. Rinvenuti e sequestrati anche gli attrezzi usati per compiere il furto.

http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/ladri_rame_centocelle/notizie/279768.shtml

Integrazione: pestata e umiliata per 4 anni dal marito immigrato, non era abbastanza islamica

REGGIO EMILIA 08 mag 2013 – Quattro anni di violenze, di percosse, di offese. Quattro anni in cui una ragazza reggiana ha subito ogni genere di umiliazione, prima di trovare il coraggio di fuggire dalla casa che divideva con l’uomo che aveva sposato e rifugiarsi dai genitori, per poi raccontare ai carabinieri di San Polo l’inferno che aveva vissuto.

Sposi un immigrato? E' la fine che farai

L’uomo, un cittadino marocchino di 35 anni residente nel reggiano, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia: per lui il gip del tribunale di Reggio Emilia ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie.  Il racconto della donna, che ora ha 23 anni, è fatta di episodi agghiaccianti, che si sarebbero ripetuti con impressionante regolarità: ogni tre giorni, per circa quattro anni, la donna veniva vessata dal marito, che voleva costringerla “con le cattive” ad abbandonare gli usi occidentali. Lei lavorava come estetista, ma lui l’avrebbe costretta a cambiare lavoro poiché lo considerava non consono alla moglie di un musulmano. Inoltre, l’avrebbe picchiata più volte usando cinghie e pentole bollenti, e avrebbe limitato la sua possibilità di telefonare alla famiglia (una sola volta alla settimana e per non più di cinque minuti). E ancora: l’avrebbe minacciata di morte, obbligata a vestire abiti più castigati, bersagliata di insulti e sputi. Tutte violenze che non sarebbero terminate nemmeno quando la donna era rimasta incinta. Dopo quattro anni di inferno, la 23enne ha trovato il coraggio di andarsene, rifugiandosi dai genitori. Ma lo choc e la paura non si sono placati nemmeno allora: dalla fuga alla formalizzazione della denuncia ai carabinieri è passato più di un mese.

http://www.reggionline.com/notizie/2013/05/08/moglie-troppo-occidentale-il-marito-la-maltratta-per-4-anni_33419#.UYpOKLXwmek

Ennesima vittima sacrificata sull’altare della “integrazione”, ideologia professata e propagandata da folli senza cervello che odiano gli italiani e in particolare le donne. No ai matrimoni misti, portatori di orrore, violenza e di quel famoso meticciato di cui parla il ministro del ministero più inutile del mondo. Si alla tutela dell’identità etnica, culturale e spirituale del popolo italiano. Che questa storia sia d’esempio per le italiane “moderne”, quelle che fanno dell’apertura al “diverso” la ragion d’essere della loro squallida ed inutile vita.

Milano: Rom schiavizzano bimbi in centro comunale gestito da xenofili

Elemosina ai Bambini: arrestati Genitori

Due genitori rom di 33 e 35 anni, Marin e Florica C.,l’altro giorno sono stati arrestati per maltrattamenti in famiglia dalla polizia locale dopo che era stato dimostrato il loro continuo uso dei figli piccoli per chiedere l’elemosina. La coppia ha sette figli, da 2 ai 12 anni. Ogni mattina sceglieva una delle gemelle di 10 anni e un altro tra gli altri 5 da mandare a fare la carità. Poi, in serata, coi pochi soldi racimolati, il padre si comprava alcol o usava il denaro per bere. Un piccolo era stato visto in un supermercato raccogliere circa 17 euro: tutti presi dal genitore.Grazie a un pool dedicato in procura – che ha seguito il caso e ha messo in atto l’arresto, più incisivo della denuncia che, solitamente, viene applicata in questi casi – i piccoli saranno affidati a una casa famiglia. 

I genitori, invece, erano ospiti del centro accoglienza di via Barzaghi, gestito dalla Fondazione progetto Arca. Dove tenevano “nascosti” i bambini, non mandandoli a scuola.

Costringono i figli a mendicare: arrestati genitori MilanoToday

tutte le notizie (2) »

Quanto ci costano gli Zingari? Loro e i loro figli, che poi divengono a loro volta gli aguzzini di altri figli e così via in un circolo infinito. Domanda: perché la Fondazione Arca non viene indagata per favoreggiamento? E il Comune che finanzia il centro non vogliamo indagarlo?

Detto per inciso: i loro figli ora, li manterrete voi. E non servirà a nulla.

 

 

Cuneo, arrestati 16 rom: usando i bambini svaligiavano appartamenti

Cuneo, 19 aprile 2013 – E’ di 16 misure cautelari, 10 a carico di minori e sei a carico di adulti, cui si aggiungono tre arresti in flagranza e due ricercati catturati, tutti di etnia Rom, il risultato dell’operazione ‘Lele’ contro i furti in abitazione, condotta dalla Polizia di Stato di Cuneo, con l’ausilio della Squadra Mobile di Torino.

Laura Boldrini agli zingari: "Siate orgogliosi della vostra cultura"

Lo riferisce in una nota la Polizia di Stato spiegando come “le indagini della Squadra Mobile di Cuneo hanno fatto emergere due distinte condotte criminali: una prima condotta, attuata da adulti con figli, consistente nell’inviare i minori, anche infraquattordicenni, a commettere, quotidianamente, reati contro il patrimonio e, precisamente, furti in abitazione”.

I minori “venivano controllati, guidati, sollecitati ed incoraggiati a delinquere dagli adulti che, consapevolmente e scientemente, approfittavano della minore eta’ dei figli per beneficiare del trattamento sanzionatorio favorevole previsto dalla legislazione penale vigente – prosegue la nota – I minori, quotidianamente, commettono da un minimo di uno ad un massimo di cinque furti in abitazione, sempre in orario diurno e con le medesime modalita’: effrazione delle porte a mezzo di grossi cacciaviti previa verifica dell’assenza dei proprietari all’interno.

“Una seconda condotta attuata da adulti con figli in tenera eta’ (infra dodicenni) e, in particolare, dalle donne adulte che venivano condotte, dai mariti, a perpetrare furti in abitazione “, precisa la nota. Tra i destinatari del provvedimento cautelare vi sono interi nuclei famigliari e, in particolare, quattro genitori responsabili, in concorso, dei furti perpetrati dai figli istigati e sollecitati a commettere furti in abitazione.

Nel corso delle indagini questa Squadra Mobile ha tratto in arresto tre nomadi in flagranza di reato di furto in abitazione a Fossano (Cuneo) nonche’ rintracciati due ricercati destinatari di custodie cautelari per pregressi furti sempre in abitazione. I furti in abitazione accertati ed ascrivibili al gruppo monitorato sono un centinaio.

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Piemonte/Cuneo-furti-in-abitazioni-con-operazione-Lele-Polizia-sgomina-banda-rom_32106856244.html

 

 

 


Razzismo: legata e picchiata da genitori e fratello perché frequenta Italiani

PADOVA – Legata al letto dai genitori e minacciata di morte dal fratello ventenne. “Se frequenti ancora quelle persone di ammazzo” le ha scritto una volta con un messaggio al cellulare. Vittima dei suoi familiari è una ragazzina siriana di 17 anni residente in un comune della cintura urbana di Padova.

Lei musulmana, come le sue amiche italiane, vuole essere libera. Vuole frequentare soprattutto il suo ragazzo. Uno scontro in famiglia continuo, fatto di litigate e minacce, dove papà e mamma non vogliono una figlia occidentalizzata. E venerdì la situazione è precipitata. La diciassettenne, stanca di subire i rimproveri dei genitori, insieme a un’amica si è presentata nella stazione dei carabinieri di Stra, in provincia di Venezia. Ai militari voleva raccontare tutto, ma gli uomini dell’Arma l’hanno accompagnata con la coetanea nella stazione dei carabinieri del comune di residenza. Nella caserma è rimasta per quasi tre ore, fino all’ora di cena, e ha denunciato i suoi genitori.

Ai militari ha detto che spesso mamma e papà la legano al letto per impedirle di frequentare italiani e soprattutto il suo ragazzo. «E poi continuano a chiamarmi al cellulare ogni ora. Mi controllano costantemente. Se a volte mi concedono di andare in discoteca, devo stare sempre insieme a mia sorella più grande. Anche mio fratello mi controlla» ha raccontato al maresciallo della stazione. La giovane siriana è sembrata ai carabinieri molto sconvolta per la situazione familiare.

In caserma si sono presentati anche i suoi genitori, ma i militari non hanno consentito loro di vedere la figlia. Gli uomini dell’Arma hanno ascoltato anche le confessioni dell’amica. La giovane ha dichiarato che la minorenne siriana in più occasioni le ha raccontato di essere stata legata al letto dai genitori e di essere sempre controllata dai fratelli. La diciassettenne musulmana è stata sottoposta, sempre nella serata di venerdì, alla visita di uno psicologo. Sempre gli uomini dell’Arma hanno avvisato il Tribunale dei minori a Venezia ed è stato attivato anche il numero 114 per l’emergenza infanzia. La ragazzina è stata poi affidata a una comunità protetta dove ha trascorso la notte.

A Padova, negli anni, si sono registrate più episodi con donne musulmane vittime dei loro familiari. La sera 26 giugno del 2011, in una casa al pianterreno di via Maroncelli 7, il marocchino Zhaida Ammadi ha ucciso a coltellate, davanti alla figlioletta di 6 anni, la moglie Fatima. Una donna di 33 anni la cui unica colpa era il sogno di truccarsi, vestirsi alla moda e avere la sua libertà. La sua vita è finita sul pavimento di una cucina economica con la gola squarciata e il petto lacerato dalle coltellate di un compagno geloso e integralista.

Mentre il 27 febbraio scorso una ragazzina marocchina di 14 anni, in pieno centro è stata picchiata e umiliata dal padre davanti ai compagni di scuola per aver acquisito modi e abbigliamento troppo occidentali. Il genitore è stato denunciato dai carabinieri per lesioni volontarie aggravate, mentre la figlia è stata curata dai sanitari per trauma cranico e contusioni giudicate guaribili in tre giorni.

http://www.gazzettino.it/province/nordest/legata_al_letto_e_minacciata_di_morte_dal_fratello_voleva_vivere_aloccidentale/notizie/265265.shtml

Ci sarebbe un modo molto semplice per far in modo che i vostri figli non frequentino Italiani: tornatevene a casa.

Pakistano tenta stupro su dodicenne

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

DAVERIO Ragazzina aggredita per strada: fermato un pakistano di 26 anni con l’accusa di violenza sessuale su minore. Il fatto risale al pomeriggio di giovedì. La ragazzina, 12 anni appena, stava tornando a casa quando ha incrociato sulla strada il ragazzo.

Uno dei tanti arruolati per il volantinaggio casa per casa di avvisi pubblicitari. Il giovane ha avvicinato la ragazzina con una scusa, pare per chiedere un’indicazione stradale, quindi certo di non essere visto l’ha afferrata per un braccio strattonandola e, dopo averla bloccata, l’ha ripetutamente baciata. La dodicenne, in preda al panico, ha lottato con tutte le forze temendo il peggio. Ha lottato con disperazione riuscendo alla fine a divincolarsi e a scappare via. Il giovane a quel punto è sparito nel nulla intuendo la che l’adolescente avrebbe subito chiesto aiuto.

E così è stato. La ragazzina è tornata a casa e ha raccontato ogni cosa ai genitori, quindi con loro ha denunciato il fatto ai carabinieri delal stazione di Azzate che le hanno fornito anche uno specifico supporto piscologico. I militari si sono messi alla ricerca del giovane, la ragazzina aveva raccontato il dettaglio del volantinaggio dando anche una sommaria descrizione dell’aggressore. I carabinieri in 24 ore hanno ristretto il cerco interpellando le società che effettuano il servizio di volantinaggio in zona e arrivando ad individuare il pakistano. Il ragazzo è stato trovato e fermato, tra l’altro è risultato anche essere clandestino. Si trova ora in stato di fermo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/363733_daverio_web_violenza_sessuale_su_minore/

Immigrati con furgone bianco aggrediscono ragazzina

In pieno giorno ad Aviano, ricercati in provincia due uomini di pelle olivastra che hanno tentato di aggredire una quattordicenne la quale è riuscita a fuggire

AVIANO – Attimi di terrore, poco dopo le 13 di giovedì scorso, ad Aviano nella centralissima via De Zan. Secondo quanto narrato da una ragazzina ai genitori, e successivamente denunciato dagli stessi alle forze dell’ordine, una quattordicenne è riuscita a sfuggire a un’aggressione.

A seguito di questo episodio, sono ricercate, sul territorio provinciale, due persone di pelle olivastra, fuggite su un furgone bianco. Pare che la ragazzina sia anche in grado di tracciare un identikit dei due malintenzionati e la famiglia gradirebbe che fossero distribuiti volantini in tutto il territorio del Friuli occidentale.

Ma ecco quanto accaduto. Stando a quanto narrato dalla ragazzina, la stessa sarebbe arrivata in corriera ad Aviano, scendeno vicino all’ufficio postale. Si sarebbe successivamente incamminata in direzione della Coop lungo via Stretta, fino a imboccare via De Zan. Qui sarebbe stata avvicinata da un furgone bianco, sul quale si sarebbero trovate le due persone di pelle olivastra.

L’uomo seduto al posto del passeggero avrebbe abbassato il finestrino passandosi la lingua sulle labbra. La ragazzina, pur impaurita, avrebbe proseguito a camminare, accelerando il passo. Il malntenzionato, allora, sarebbe sceso gridandole: «Vieni qui! Vieni subito qui!». A quel punto la quattordicenne sarebbe fuggita im direzione della Coop, gridando e attirando l’attenzione di un amico di famiglia.

Quest’ultimo si sarebbe anche messo alla caccia del furgone, senza però riuscire a trovarlo. Le ricerche, come anticipato ieri sera da Tpn, sono ora condotte dalle forze dell’ordine.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/03/09/news/ragazzina-sfugge-agli-aggressori-1.6666707

C’è sempre il solito “furgone bianco”.