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Spaccia a 72 anni, donna rom pescarese in carcere – IlPescara


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Spaccia a 72 anni, donna rom pescarese in carcere
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Spaccia a 72 anni, donna rom pescarese in carcere. Nonostante l'età e nonostante fosse sottoposta agli arresti domiciliari a Villa del Fuoco, a Pescara, una rom di 72 anni spacciava eroina in casa. E' stata arrestata. Redazione19 marzo 2014. 3
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Pescara, spaccia ai domiciliari a 72 anni: arrestata una donnaCityRumors.it
DROGA: SPACCIA A 72 ANNI, DONNA ROM PESCARESE IN PrimaDaNoi.it

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Devastano centro accoglienza, assolti: “Non aveva tutti i confort”

Liberi di distruggere e di devastare. Liberi di ribellarsi, anche nel più violento dei modi, se le «condizioni dell’alloggio» non sono all’altezza delle aspettative. Stiamo parlando di un Cie, Centro di identificazione ed espulsione per immigrati clandestini e non di un hotel a cinque stelle, intendiamoci, ma lo scenario e le prospettive che schiude una sentenza decisamente clamorosa, di cui si è venuti a conoscenza solo ieri, sono piuttosto allarmanti.

Partiamo dalla conclusione: liberateli immediatamente perché questi tre imputati si sono solo difesi da una situazione molto simile alla tortura e dalla condizione di degrado al quale lo Stato italiano li aveva ridotti. Queste, in buona sostanza, le motivazioni con cui il giudice Edoardo D’Ambrosio, del tribunale di Crotone, ha assolto tre migranti che erano stati accusati di devastazione e di violenze. In altre parole la legittimazione, se non la giustificazione, per il loro sconsiderato agire, che trova fondamento, secondo il magistrato, nel pessimo trattamento coercitivo cui i tre erano stati sottoposti. I fatti in questione risalgono al 2012. E tutto accadde allora, proprio come nei giorni scorsi, nel Cie di Isola di Capo Rizzuto dove, un terzetto di extracomunitari diede fuoco alle polveri della rivolta.

Arrestati in varie zone d’Italia perché privi di documenti, i tre vengono trasferiti nel Cie del Crotonese. Rimangono lì per più di un mese e mal sopportano quella situazione fino al pomeriggio del 3 ottobre 2012 quando occupano un’ala del Centro e cominciano a danneggiarlo. La rivolta dura sei giorni poi si arrendono e vengono incarcerati. Ma, al momento del processo, la loro situazione si capovolge e, da autori di un reato, diventano vittime, grazie alla sensibilità del giudice che si trovano davanti. Analizzando le loro condizioni di detenzione D’Ambrosio ritiene di poter configurare, a giustificazione della loro ribellione, la legittima difesa perché i tre reclusi in quella sorta di lager non potevano far altro che ribellarsi. Una sorta di diritto alla ribellione con annessa devastazione, dunque.

Ma a questo punto, che cosa si sentirebbero autorizzati a fare e a dire alcune migliaia di detenuti nelle carceri italiane, costretti a vivere ogni giorno in ambienti ancora più degradati e in situazioni ancora più insostenibili? Via libera alla rivolta che, intesa come legittima difesa, troverebbe e troverà sempre l’approvazione di un magistrato particolarmente sensibile?

Una sentenza simile, clamorosa quanto sconcertante, che, di fatto, riconosce il diritto alla ribellione, non può del resto stupire più di tanto se si considera la piega che gli avvenimenti hanno preso. Un altro dei paradossi di questa nostra Italia buonista, senza potersi permettere il lusso di esserlo realmente, che ha segnato avant’ieri un passaggio delicato mettendo in serio imbarazzo lo stesso ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, fervente sostenitrice di una proposta di legge unica perché l’Italia sdogani al più presto il cosiddetto ius soli , che sancisce l’acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto giuridico di essere nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori. La sua visita proprio al Centro di accoglienza di Capo Rizzuto, e all’attiguo Centro identificazione ed espulsione, chiuso dopo la rivolta dei giorni scorsi, è stata infatti caratterizzata da momenti di altissima tensione. Il ministro è stato infatti letteralmente «bloccato» due volte da un gruppo di ospiti-manifestanti. Mentre stava visitando il settore riservato alla donne ed ai bambini, si sono posti davanti al cancello imponendole di visitare l’intera struttura dopodiché, quando stava per lasciare il Centro e dirigersi a Crotone per partecipare alla cerimonia di consegna della cittadinanza simbolica del Comune a otto bambini stranieri nati in Italia, un gruppo di immigrati si è seduto davanti alla sua auto per impedirne l’uscita. La Kyenge ripete che « il ministero per l’Integrazione sta lavorando perché non debbano più essere delle emergenze» ma lei, per prima, si è trovata in mezzo a una situazione caotica, in cui la violenza è stata sfiorata nuovamente per poco. Che si fa? Si assolveranno sempre e comunque tutti abbinando allo ius soli anche lo ius rebellionis?

http://www.ilgiornale.it/news/interni/immigrati-liberi-devastare-944870.html

http://www.ilradar.com/assolti-immigrati-cie-diritto-violenza/

Perugia occupata: spacciatori aggrediscono agenti e li sfottono

Piazza Grimana, testimoni: mani addosso agli agenti

Non sono solo le botte e la devastazione delle maxi risse   a spaventare i cittadini e i commercianti di Piazza Grimana e Corso Garibaldi ma più in generale anche degli altri quartiere a rischio criminalità a Perugia. Ma sono sia la pericolosa spavalederia che l’assenza di timore dei clan dei spacciatori nord-africani anche di fronte al lavoro di controllo delle forze dell’ordine. Gli uomini in divisa li affrontano con coraggio, tutti i giorni, spesso costretti, dopo scarcerazioni veloci, a ritrovarseli davanti ai propri occhi lungo le strade della città. Gli spacciatori non hanno paura. Provano ad essere i padroni come era accaduto nella folle rissa in pieno Centro Vannucci del 2012 dove hanno messo a ferro a fuoco l’acropoli. Un clima, seppur solo in parte, da sobborgo metropolitano in mano alle bande. I testimoni delle due ultime maxi risse in Piazza Grimana – avvenute dal pomeriggio alla sera del 9 agosto – lo hanno scritto sulle bakeca Facebook del sindaco Boccali e anche del maggior gruppo “Perugia non è la Capitale della Droga” che si batte con fatti concreti per ripulire le aree più a rischio. 

Così scrive un commerciante – volutamente per tutti abbiamo omesso nome e cognome – mettendo in evidenza sberleffi e violenze ai danni degli agenti intervenuti a tempo di record per sedare la prima rissa delle 15.45 con 25 tunisini in campo.  “Oggi pomeriggio  davanti alla pizzeria all’incrocio con Corso Garibaldi è scoppiata una mega rissa sempre tra tunisini, erano almeno in 25. Presi dal panico, noi e i turisti che assistevano increduli a questa scena, abbiamo chiamato la polizia, che è arrivata prontamente con ben 5 volanti, stavolta a sirene spente. Quello che vi chiedo è: dopo aver visto un tunisino mettere le mani AL COLLO di un poliziotto e l’agente rispondergli: “metti giù le mani” mentre tutti gli altri tunisini ridevano e sventolavano i loro permessi di soggiorno, obblighi di dimora , vedere la moglie di uno di questi scagliarsi contro un agente donna per spintonarla affinchè lasciasse in pace il suo compagno e quanto altro e alla fine vedere andare via le volanti “a mani vuote”, come possiamo noi commercianti e persone poi sentirci tutelati dalle forze dell’ordine e da tutti gli organi istituzionali quando vediamo questi episodi? E poi perchè dobbiamo per l’ennesima volta chiamare sempre noi le autorità quando c’è una telecamere ben funzionante proprio all’incrocio con Corso Garibaldi? Scusate per lo sfogo ma molti di noi hanno rischiato”. Non hanno paura. Conoscono bene l’importanza di un permesso di soggiorno rinnovato, spesso per quella giusta normativa sulla tutela dei rifugiati politici o casi umanitari, che loro riescono ad ottenere mischiati in mezzo a quelli che veramente hanno diritto e devono essere rispettati e protetti dallo Stato Italiano. I criminali sfidano i nostri poliziotti che guadagnano in un mese quello che loro spediscono in casa in una settimana. Certo la colpa principale è di chi acquista un po’ di fumo o tanta coca ed eroina: tutto quel potere e denari ai pusher viene dato da chi gli permette di riempirsi le tasche.

Un altro testimone conferma tutto scrivendo su facebook.com: “IERI GIORNATA ALLUCINANTE TRA RISSE VARIE E POLIZIA INERME IN PIAZZA GRIMANA ORMAI PERUGIA E’ UNA CITTA SFGUGGITA DI MANO NON CI SONO ALTRE DEFINIZIONI”. 
Un noto imprenditore del settore della cioccolata-pasticceria con negozio in Piazza grimana parla di turisti in fuga e scene raccapriccianti:  “MIO MALGRADO sono a segnalare che venerdì 09 agosto si sono verificate due furibonde risse tra tunisini, in mezzo a turisti e gente normale una di queste la sera intorno alle 21.00 proprio sotto la nostra gelateria nel campetto da Basket , è stata una scena raccapricciante sotto gli occhi di clienti spaventati che sicuramente non rivedrò più”. 

Gli spacciatori fanno paura perchè sono tanti per un piccolo centro come Perugia. Fanno paura perchè conoscono anche certi vulnus della legge sull’immigrazione che sanno sfruttare a proprio piacimento. Fanno paura perchè non hanno paura delle istituzioni. Il nuovo Prefetto Repucci si trova una vecchia patata bollente in mano. Viene dalla Calabria ed è esperto in criminalità organizzata. Ma per questa battaglia c’è bisogno dello Stato che sappia tutelare e rinforzare i suoi rappresentanti che stanno in strada tutti i giorni. Più del Comune che dei progetti vari. Serve una sorta di missione modello “Vespri Siciliani”? Per molti sì.

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Poggiofranco, fumo nero dal campo rom: a fuoco plastica e cavi – BariToday


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Poggiofranco, fumo nero dal campo rom: a fuoco plastica e cavi
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Su segnalazione di alcuni residenti per una colonna di fumo maleodorante proveniente dalla campagna vicina, la polizia municipale, giungendo sul posto, ha sorpreso alcuni rom mentre davano fuoco a materiale elettrico, resti di elettrodomestici e vecchi 

Nuove culture: immigrati si affrontano con spade, coltelli, fionde e fucili

Bergamo 01 agosto 2013 – Coltelli, una spada, una fionda e persino un fucile da caccia. Sono queste le armi bianche e da fuoco spunate mercoledì  a Zingonia, durante una rissa fra nordafricani scoppiata al secondo piano del condominio Athena 3, in via Monaco. Solo un uomo è rimasto ferito in modo non grave da una coltellata: trasportato al policlinico San Marco di Zingonia è stato giudicato guaribile in sette giorni. La rissa si è conclusa quando chi impugnava il fucile ha esploso un colpo che si è sentito in tutto il circondario senza fortunatamente colpire nessuno.

Ieri sera i carabinieri della stazione di Zingonia, erano ancora alla ricerca del nordafricano che ha sparato e anche del fucile da caccia: è stato comunque già identificato e denunciato. Tutti gli altri partecipanti alla rissa, scoppiata intorno alle 15, sono stati rintracciati nel condominio dai militari che, appena giunti sul posto, hanno dato il via a una perquisizione in tutti gli appartamenti. Secondo quanto hanno poi riferito ai carabinieri le persone coinvolte, la rissa sarebbe scoppiata per un telefono cellulare rubato qualche giorno fa. Versione a cui i militari non credono, convinti invece che il motivo sia legato allo spaccio di stupefacenti. 

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/388459_accoltellamento/

Un altro incendio nell’area confinante con il campo nomadi – La Nuova Sardegna

Un altro incendio nell'area confinante con il campo nomadi
La Nuova Sardegna
Vigili del fuoco, carabinieri, Forestale e polizia municipale mobilitati ieri pomeriggio per l'ennesimo incendio in un'area adiacente il campo nomadi di Piandanna. Sono stati gli abitanti della zona a dare l'allarme alle centrali operative delle forze

Dopo aver minacciato la sua ex compagna, minaccia di bruciarsi … – Quotidiano Piemontese


Quotidiano Piemontese

Dopo aver minacciato la sua ex compagna, minaccia di bruciarsi
Quotidiano Piemontese
Circa un mese fa M.G., algerino di 35 anni è stato arrestato in flagranza per stalking nei confronti dell'ex compagna, una cuneese di 34 anni e poi rilasciato dopo che fu emessa una misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna. Peccato che
Cerca di darsi fuoco sotto casa della exLa Stampa

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Incendio in via Monte Bisbino nelle aree dei rom – MilanoToday


MilanoToday

Incendio in via Monte Bisbino nelle aree dei rom
MilanoToday
Un incendio è scoppiato in via Monte Bisbino, a Baranzate (Milano), nell'area dove sono state recentemente abbattute le villette abusive dei rom. Per cause ancora da chiarire, attorno alle 18 hanno preso fuoco delle sterpaglie che non hanno coinvolto

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Ospiti a casa propria. Nomadi fuori controllo – Affaritaliani.it


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Ospiti a casa propria. Nomadi fuori controllo
Affaritaliani.it
Troppo tempo è già passato senza che il Sindaco Marino, eletto alle primarie del centrosinistra proprio con i voti dei nomadi regolari, si sia espresso in maniera decisa sulla questione nomadi che a Roma, ha raggiunto immediatamente e colpevolmente i 
Ancora roghi a Castel Romano: a fuoco tre container e gruppi di rom RomaToday
Rom, altri container a fuoco Esodo verso i vecchi campiCorriere della Sera
Municipio IX: prime azioni della nuova GiuntaUrloweb
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Ancora roghi a Castel Romano: a fuoco tre container e gruppi di rom … – RomaToday


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Ancora roghi a Castel Romano: a fuoco tre container e gruppi di rom
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Ancora fiamme nel campo nomadi di Castel Romano. Questo notte altri container sono stati distrutti dalle fiamme e ormai una buona parte del maxi insediamento è in cenere. Si tratterebbe anche questa volta come nei giorni scorsi di una serie di roghi
Rom, altri container a fuoco Esodo verso i vecchi campiCorriere della Sera
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ROMA: PRES. MUNICIPIO IX (EUR), ETICA SICUREZZA E LAVORO Roma Daily News

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