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“Sono migrante, non puoi controllarmi”: e aggredisce poliziotta

PORDENONE – Resistenza, lesioni personali gravi ai danni di un’agente della Polizia e danneggiamento di un locale pubblico: sono i reati contestati a K.A.S R., colombiana di 27 anni, residente nel Portogruarese, denunciata in stato di libertà.

La vicenda ha preso avvio, giorni fa, in via Santa Caterina, a Pordenone, di fronte alle Poste centrali, quando l’extracomunitaria, vista entrare e uscire in modo sospetto dal condominio, ha attirato l’attenzione di una poliziotta fuori servizio.

L’agente si è avvicinata alla straniera e dopo essersi qualificata ha chiesto spiegazioni del suo comportamento. E’ stata quindi aggredita, presa per il collo e scagliata contro la vetrata di un ristorante. Nell’impeto, la stessa straniera ha frantumato con il proprio corpo la vetrata dell’esercizio i cui vetri hanno provocato, alla dipendente, una ferita ad mano ed ad una gamba

Vista la situazione, K.A.S.R. si è allontanata facendo perdere momentaneamente le proprie tracce, mentre l’agente di polizia è stata trasportata in ospedale dove le sono state riscontrate lesioni guaribili in 25 giorni.

Sul posto è giunta una pattuglia della Squadra Volante, che ha dato immediato avvio alle indagini. In particolare, sono state acquisite le numerose testimonianze di persone presenti durante lo svolgimento dei fatti e successivamente visionate le immagini di tutte le telecamere dislocate nell’area.

Di qui, si è giunti alla identificazione della denunciata, risultata residente nel Portogruarese.

http://www.pordenoneoggi.it/notizie/pordenone-poliziotta-aggredita-da-una-27enne-colombiana-009034

Prato, violenza in carcere: spacciatore tunisino picchia tre agenti in due giorni

Prato 02 mag 2013 – Nel giro di 2 giorni, sono avvenute tre aggressioni all’interno della Casa Circondariale di Prato, tre agenti hanno subito lesioni da un detenuto di nazionalità Tunisina, condannato definitivo per reati di spaccio di stupefacenti, ristretto nel reparto di media sicurezza. Lo denuncia il sindacato Uil Pubblica Amministrazione. I tre agenti sono stati portati al pronto soccorso e qui medicati con prognosi dai 5 ai 10 giorni. “Evidenziamo – spiegano dal sindacato – l’alta professionalità mostrata dai colleghi coinvolti nella vicenda in entrambi i giorni, in quanto la situazione poteva terminare con un bollettino medico ben più critico. Il vile attacco, si connota all’interno di un piano di insostenibilità della struttura che non può più far fronte al continuo aumento della popolazione detenuta. Allo stato sono presenti oltre 730 detenuti per una capienza tollerabile di 440”. Da tempo la Uil denuncia le gravi condizioni di difficoltà lavorativa del personale di polizia penitenziaria all’interno delle carceri, tra cui quella di Prato che ha raggiunto i livelli massimi di insostenibilità.

http://www.notiziediprato.it/2013/05/detenuto-alla-dogaia-manda-in-ospedale-tre-agenti-in-due-giorni-la-uil-situazione-insostenibile/

Verbania, osa rifiutare sigaretta: immigrati lo sfigurano

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

VERBANIA – «Mi hanno chiesto una sigaretta, ma non ho fatto in tempo a rispondere. Mi è arrivata una testata sul naso che mi ha tramortito». Luca Moriggia, 17 anni di Arizzano, è stato sfigurato a pugni e calci mentre si apprestava a trascorrere il sabato sera con gli amici in uno dei tanti pub del centro storico di Intra. A picchiarlo un gruppo di cinque stranieri, due bulgari e tre marocchini, tutti ragazzi che non hanno ancora la maggiore età. La loro ultima bravata risale a due sabati fa in via San Vittore dove i giovani dopo le 22 si concentrano in attesa di entrare nei pub. Luca camminava con alcuni amici e all’improvviso sono volati pugni, calci, testate. Risultato: due denti rotti e altri danneggiati, una ferita sulla fronte, un volto gonfio impressionante. Prognosi: 15 giorni, ma forse non basteranno. Racconta il ragazzo: «Quando siamo arrivati nei pressi della profumeria Spanò, ho visto che cinque ragazzi venivano verso di noi. Uno mi ha chiesto una sigaretta e ho risposto che non l’avevo. Lui, però, ha insistito. Stavo tentando di ribadire che non fumo quando mi è arrivata una testata sul naso. Ho cercato di reagire con due pugni, ma lui mi ha colpito due volte e sono finito a terra. Pensavo che tutto fosse finito e invece mentre stavo rialzandomi ho sentito una forte ginocchiata in bocca. In quel momento mi sembrava avesse spaccato tutti i denti». Aggiunge: «Ha picchiato soltanto uno, ma gli altri lo spalleggiavano. Anche se non hanno mosso un dito sono ugualmente responsabili. Io non avrei mai permesso a un mio amico di comportarsi in quel modo, lo avrei fermato subito. La sigaretta è stata un pretesto per picchiare, altrimenti avrebbero potuta chiederla ai miei amici». Luca è stato portato al pronto soccorso dal padre che ha pure denunciato i cinque ai carabinieri. In queste ore sono in corso le procedure per identificarli. Potrebbero essere gli stessi che hanno picchiato altri due ragazzi: un sedicenne è stato gonfiato di botte alla fermata degli autobus davanti al vecchio imbarcadero di Intra. Anche in quel caso avevano chiesto una sigaretta e al diniego erano volati pugni.

http://edizioni.lastampa.it/vco/articolo/lstp/36671/

Romeno voleva mimose senza pagare

Roma – E’ entrato da un fioraio con l’intento di prendere un mazzo di fiori: senza pagare pero’. L’episodio e’ accaduto nella tarda mattinata di ieri a Roma in via Bravetta, quando solo l’intervento della Polizia e’ riuscito a bloccare il violento comportamento di un 38enne romeno. L’uomo dopo essere entrato nell’esercizio commerciale ha chiesto al titolare del negozio la preparazione di un mazzo di fiori, da lui scelti.

Al momento di concludere pero’, il cliente non ha voluto pagare. Il romeno si e’ poi avvicinato al titolare minacciandolo che se non gli avesse consegnato i fiori lo avrebbe malmenato. Ne e’ nata cosi’ una discussione poi trasformatasi in una lite violenta, che si e’ trascinata fino fuori dal negozio arrivando sul marciapiede di fronte ai passanti. Nel momento in cui l’aggressore stava aper avere la meglio sul negoziante sono pero’ intervenuti due agenti del Commissariato Monteverde.

Gli agenti, in servizio come poliziotti di quartiere, hanno bloccato, con non poca difficolta’, il romeno che in evidente stato di ebrezza alcolica, ha posto forte resistenza, inveendo e colpendo i due agenti. Identificato per V.C., con a suo carico numerosi precedenti penali, l’uomo e’ stato accompagnato negli uffici del Commissariato Monteverde, diretto da Mario Viola, ed arrestato per tentata rapina e denunciato per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.

http://www.liberoquotidiano.it/news/1200023/Roma-vuole-fiori-per-festa-donna-senza-pagare-e-aggredisce-negoziante-arrestato.html

A Genova la criminalità parla solo straniero: ma per il Sindaco è “razzismo”

LE STATISTICHE PARLANO CHIARO

In tutta la settimana trascorsa, a partire dalle comunicazioni di polizia e carabinieri di venerdì, le statistiche dicono che in questura sono stati presi provvedimenti a carico di 26 stranieri e 5 italiani, mentre il comando carabinieri ha denunciato che solo giovedì, ad esempio, hanno chiuso la giornata lavorativa con un quasi tennistico 6-0, 5-1. Sei stranieri denunciati o arrestati dalla polizia a fronte di nessun italiano. Cinque stranieri denunciati o arrestati dai carabinieri a fronte di nessun italiano.

Due marocchini avevano aggredito e rapinato una prostituta, altri due loro connazionali (uno clandestino) giravano ubriachi tra le auto. Un polacco ha litigato con una connazionale. Un ecuadoriano è stato riconosciuto responsabile di una serie di scippi a danno di anziane nel periodo natalizio. Un senegalese ha aggredito i carabinieri, un romeno ha rapinato un autista Amt del telefonino, bloccato il mezzo, picchiato i militari che tentavano di calmarlo. Tre bulgari rubavano benzina in un parcheggio. Un italiano è stato arrestato per un precedente ordine di custodia cautelare.
Giornata sfortunata per i delinquenti di oltre confine? Può darsi. Ma anche risalendo indietro nel tempo il «razzismo» delle forze dell’ordine viene confermato dai numeri. In tutta la settimana trascorsa, a partire dalle comunicazioni di polizia e carabinieri di venerdì, le statistiche dicono che in questura sono stati presi provvedimenti a carico di 26 stranieri e 5 italiani, mentre il comando carabinieri ha denunciato o arrestato 23 stranieri e 7 italiani. Totale: 49 a 12. In percentuale, oltre l’80 per cento dei casi vede protagonisti gli stranieri.
Che in una città sicuramente multi etnica ma pur sempre (per il momento) composta in prevalenza da italiani, significa che delinquono assai di più gli stranieri, a prescindere da qualsiasi motivazione e/o giustificazione si possa tirare fuori. Così come un dato di fatto è che Genova, soprattutto in alcune zone, è particolarmente esposta a fenomeni di criminalità. Negarlo o vietare di affrontare l’argomento non può certo servire a migliorare la situazione.
Il record negativo lo detiene la comunità romena (19 casi), seguita da quella marocchina (12), poi la tunisina (4), quella senegalese (4) e quella bulgara (3). Episodi singoli hanno visto protagonisti un polacco, un mauriziano e un peruviano.
E se andassimo a prendere statistiche più ampie, la situazione cambierebbe, ma in senso peggiorativo per gli immigrati. Sarà il solito razzismo delle statistiche.

Padova, marocchino picchia figlia in pubblico – TGCOM


Libero News

Padova, marocchino picchia figlia in pubblico
TGCOM
L'uomo l'ha aggredita di fronte alle sue coetanee. E' stato denunciato dai Carabinieri per lesioni volontarie aggravate, mentre la figlia è stata curata dai sanitari per trauma cranico e contusioni guaribili in tre giorni
Picchia figlia perché troppo occidentale, denunciatoCampanianotizie
Marocchino picchia la figlia in strada: "Tu non diventerai mai come LiberoQuotidiano.it
Figlia troppo "occidentalizzata": padre aggredisce 14enne in stradaPadovaOggi

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Banda di immigrati pesta anziani durante due assalti in villa

Assaltate due ville, bottino di 250 euro

E’ successo sabato sera a Calolziocorte. Un commando di banditi ha fatto irruzione in un’abitazione di via Donatello e subito dopo in un’altra di via Erta. Aggredita nel primo caso una coppia di 60enni, nel secondo un 72enne è stato legato a una sedia

Carabinieri fuori da una villa (foto Business Press)

Calolziocorte – Ieri sera di terrore a Calolziocorte, dove un commando di rapinatori ha fatto irruzione in due abitazioni. In un caso, probabilmente per assicurarsi la fuga, non solo hanno aggredito i legittimi inquilini con schiaffi e pugni, ma hanno anche esploso un colpo di pistola, probabilmente caricata a salve. Nel secondo frangente hanno addirittura sequestrato in casa propria un anziano, legandolo ad una sedia e tutto per un bottino di 250 euro.
I malviventi sono entrati in azione verso l’ora di cena. Prima hanno preso di mira una coppia di 59 anni lei, 60 lui, che abitano in via Donatello, frazione Sala. Probabilmente volevano compiere un furto, ma si sono trovati davanti i legittimi inquilini. Invece che scappare subito, però li hanno picchiati, intimando loro di stare zitti. Per far capire che non scherzavano hanno pure sparato in aria.

Subito dopo sempre gli stessi intrusi sono penetrati in una villetta a schiera di via Erta di un 72enne. Anche lui se li è trovati di fronte, mentre nella sua camera da letto rovistavano ovunque. Gli sconosciuti lo hanno malmenato e immobilizzato, continuando a setacciare le stanze. Quando hanno trovato in un cassetto un po’ di soldi se ne sono andati, lasciando il pensionato legato alla sedia.

L’uomo è fortunatamente riuscito a richiamare l’attenzione dei familiari che risiedono nello stesso stabile. I parenti lo hanno liberato e quindi lanciato l’allarme sia al 112, sia al 118. L’anziano è stato ricoverato in ospedale a Lecco, dove ha trascorso un’intera notte in osservazione. E’ spaventato, ma fisicamente sembra stare bene.

In tutta la zona è subito scattata una imponente battuta di caccia ai fuggiaschi, con posti di blocco e controllo ovunque e l’impiego di oltre trenta militari. Sono stati mobilitati anche gli esperti del Nucleo investigativo, che hanno raccolto diversi reperti, tra i quali il bossolo del proiettile esploso, che verranno inviati agli specialisti del Racis di Parma, il Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche.

Secondo le testimonianze raccolte i colpevoli sarebbero tre, sebbene non si esclude che ad attenderli potessero esserci atri complici con il compito di pali o vedette. Sul viso indossavano tutti passamontagna. Probabilmente hanno un’età tra i 20 e i 25 anni e sarebbero slavi o comunque dell’Est Europa.

http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/2013/02/17/846927-lecco-calolziocorte-rapina-ville.shtml

Bologna: le barelle per i malati, usate la notte dagli Zingari per “fare sesso”

CONTINUA LO SCANDALO E L’ABBANDONO DELL’OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA

Bologna, 15 febbraio 2013 – Non solo gente che utilizza i bagni e bivacca nei corridoi del Pronto soccorso, ma perfino “barelle utilizzate per fare sesso”. Le stesse barelle su cui poi, al mattino, vengono fatti accomodare i pazienti che arrivano all’ospedale Maggiore di Bologna con un braccio e una gamba rotta. E’ l’ultima denuncia che arriva dalla Lega nord, il partito che da qualche giorno ha dichiarato ‘guerra’ ai rom che trovano rifugio (e acqua corrente) al Pronto soccorso del nosocomio. Oggi l’argomento è stato al centro di una domanda di attualità della consigliera leghista Mirka Cocconcelli durante il questione time. è lei ad aver rincarato le accuse sul Ps “preda di 10-15 Lanzichenecchi, alcuni dei quali pregiudicati”.

Le risponderà per iscritto il sindaco Virginio Merola, il che suscita il disappunto del Carroccio. Al termine della seduta, dunque, Cocconcelli rincara la dose: “Al Maggiore la situazione ormai è insostenibile. Siamo a un punto tale che la mattina i pazienti che arrivano al Pronto soccorso, si stendono su barelle che sono state usate per consumare sesso la notte precedente”.
A riprova di questo ci sarebbero “macchie inconfondibili”, dice Cocconcelli, spiegando di essere stata informata della cosa da “alcuni ortopedici e radiologi” che lavorano all’ospedale. “Non posso fare i nomi degli ortopedici- prosegue Cocconcelli- perchè hanno paura della dirigenza dell’azienda, che potrebbe far loro una lettera di richiamo di lesione dell’immagine dell’azienda sanitaria”, aggiunge. Per l’esponente del Carroccio al Maggiore c’è una “assoluta carenza di sicurezza”, di fronte alla quale bisogna correre ai ripari. Economicamente, una soluzione potrebbe essere quella di “tagliare il premio di risultato del direttore generale Francesco Ripa di Meana”, la butta lì Cocconcelli.

Ecco la proposta di Cocconcelli per mettere in sicurezza il Maggiore: “Gli enti pubblici dicono che non hanno soldi, ma si potrebbe ben tagliare il premio di risultato del direttore generale Francesco Ripa di Meana. Usiamo piuttosto quei soldi per rendere piu’ sicuro un luogo dove si recano persone che hanno bisogno di essere curate”, incalza la leghista.

Non si placano, intanto, le polemiche sulla ‘ronda’ che il Carroccio ha effettuato l’altro giorno al Maggiore (e domani si replica con un banchetto informativo). Venuto a sapere dell’intenzione dell’associazione “Nazione rom” di presentare un esposto in Procura contro la ‘spedizione’, arriva un comunicato del consigliere della Lega Nord Minerbio, Mirko Lazzari, per ricordare l’inseguimento di cui fu vittima lui stesso fu vittima un anno fa proprio ad opera di ‘zingari’. “Ci vorrebbe un po’ di dignità prima di dar fiato alle fanfare- scrive Lazzari- senti da che pulpito arrivano gli insegnamenti di vita”, scandalizzato dalla presa di posizione di “Nazione rom”.

Solo un anno fa, si legge nella nota, “gli zingari che bivaccavano abusivamente nel territorio comunale minerbiese inseguirono in auto il consigliere Lazzari, che viaggiava con moglie e figlio, reo di essere transitato nella via che essi occupavano con le loro carovane e di essere stato riconosciuto”. Dopo il tentativo di speronare l’auto, si legge ancora nel comunicato, “la cosa si risolse nella caserma dei Carabinieri”. Il comunicato si conclude con frasi ironiche a commento della richiesta, avanzata dagli avvocati dei nomadi, di sospendere il Carroccio dalla competizione elettorale: “Non siete nomadi? E allora circolare, circolare, che le macchine le hanno e anche molto lussuose”, scrive Lazzari.

Dalla Lega nord arriva poi anche la risposta all’assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, che oggi ha nuovamente bocciato la ‘ronda’ al Maggiore, bacchettando la partecipazione della vice presidente del Consiglio comunale, Francesca Scarano (Rizzo Nervo ha parlato di “figure istituzionali che dovrebbero rappresentare tutti”). A prendere parola in difesa di Scarano è la consigliera comunale Lucia Borgonzoni, che attacca l’assessore del Pd ricordando il contegno tenuto dal Carroccio di fronte alle polemiche che si scatenarono, un anno fa, intorno alla missione istituzionale di Simona Lembi a Siena (a spese del Comune) in occasione della manifestazione “Se non ora quando”. “Qualcuno della Lega disse qualcosa su questa missione se non che forse i soldi pubblici andavano meglio spesi? Ma scriverò di piu’: noi tre consigliere donne della Lega attaccammo in qualche modo la Presidente Lembi sul piano personale?”, fa notare Borgonzoni a Rizzo Nervo, invitandolo a guardare dentro “casa sua”.

La consigliera, quindi, rilancia l’iniziativa di domani: “La Lega nord sarà presente con un proprio banchetto informativo, regolarmente autorizzato, in Largo Lercaro davanti all’entrata dell’Ospedale Maggiore, orgogliosa nel far sventolare le proprie bandiere, per far comprendere che dopo il sopralluogo di mercoledi’, l’attenzione verso questo problema deve essere alto”.
E invita Rizzo Nervo: “Se l’assessore avrà quell’umiltà di voler toccare con mano quanto accade all’interno di questa struttura, saro’ ben lieta di accompagnarlo”, conclude Borgonzoni.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/02/15/846163-lega-nord-ospedale-maggiore-sesso-barelle.shtml

Romeno violenta turista e la prende a bastonate

OLBIA. Un giovane romeno di 26 anni, dopo avere conosciuto una inglese di 40 in un locale, l’ha invitata in un appartamento in ristrutturazione, in via Latina. Qui ha preteso di consumare un rapporto sessuale con lei e, di fronte al suo rifiuto, l’ha picchiata con un bastone. Le urla della donnna hanno richiamato l’attenzione dei vicini di casa che hanno subito contattato i carabinieri.
Prima che arrivassero i militari, il giovane è scappato per le vie del centro. I carabinieri, dopo avere soccorso la donna, visibilmente scioccata, e averla affidata alle cure del personale del 118, si sono messi sulle tracce dell’aggressore.
Dopo poche ore, il romeno è stato individuato in un cantiere di Olbia e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.
La donna, trasportata in ospedale con contusioni multiple sul corpo e in elevato stato ansioso, è stata giudicata guaribile in dieci giorni.

http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2013/01/27/news/cerca-di-violentare-una-inglese-e-poi-la-prende-a-bastonate-1.6423172

Scandaloso a Milano: controllori fanno scendere Romeno senza biglietto, folla li aggredisce

MILANO – Il normale controllo da parte di quattro controllori Atm – tre uomini e una donna – che di fronte a un immigrato romeno senza biglietto lo fanno scendere, diviene una sorta di finestra sul futuro: la reazione violenta di una dozzina di passeggeri – anche loro immigrati – che si ritrovano sotto gli occhi quella scena e chiamano la polizia.

Pisapia saluta le "tradizioni" dei fratelli "migranti"

LA SCENA – Sono le 14.20 di sabato pomeriggio. La fermata è quella del tram numero 14 all’inizio di via Cenisio. Siamo davanti al civico 8: le mura del cimitero Monumentale sono a due passi, ai lati della strada ci sono i negozi di un barbiere e di una parrucchiera, il ristorante Blitz e la pizzeria Pepe verde , le vetrine di un artigiano che vende porte e finestre. Tra le due carreggiate, protetti da una recinzione di ferro, i binari del tram. Le tre carrozze del Sirio numero 14 viaggiano verso il centro. A bordo ci sono quattro addetti dell’Atm. Controllano i biglietti. Fermano una ragazza straniera: è senza biglietto. Il tram arriva alla fermata. I controllori si trovano di fronte un uomo di 50 anni. È di origini romene, si regge su una stampella: si tratta di un barbone. I tre uomini e la donna in divisa si avvicinano: «E tu? Il biglietto?». Secondo la ricostruzione dell’Atm l’uomo stava cercando di salire sul tram, per la polizia però era già a bordo, ma non cambia granché. I controllori lo fermano: «Devi scendere, vieni con noi».

GLI ALTRI PASSEGGERI – Alcuni passeggeri si avvicinano. Qualcuno invita a lasciar perdere. Qui il racconto diventa confuso, perché sulla vettura gli animi si scaldano, in più ci sono passeggeri che tentano di salire, altri che scendono. Le testimonianze messe a verbale da alcuni passeggeri (tra i quali una cinese) davanti alla polizia: «Lo hanno sollevato di peso e spinto fuori dalla porta. Quell’uomo è caduto. Poi alcuni passeggeri hanno urlato e cercato di fermare i controllori»; «Ho visto i controllori che buttavano giù il clochard. Un secondo dopo l’uomo era a terra». Quando arriva l’ambulanza del 118 intorno alla fermata ci sono una quindicina di persone. Una ragazza tiene sollevata la testa della vittima supina sul cemento. Arrivano le volanti della polizia. Sono quattro equipaggi. Diverse le chiamate arrivate al 113: tutte effettuate dai passeggeri del tram. L’uomo viene trasportato al Fatebenefratelli. Codice verde. Solo qualche botta. Lascia l’ospedale senza sporgere denuncia: ha comunque tre mesi per farlo. Avete capito bene: è il barbone romeno senza biglietto che voleva viaggiare gratis a “poter sporgere denuncia”, e ad usufruire della nostra sanità senza avere mai partecipato finanziarla. Quanto durerà la sanità pubblica, in queste condizioni?

LE TESTIMONIANZE – Gli agenti ascoltano il racconto dei testimoni. Le loro versioni vengono verbalizzate, così come quelle dei quattro controllori: identificati (pazzesco) e subito rilasciati. «C’era gente che urlava contro gli addetti dell’Atm. Non si capiva granché. Pensavamo che qualcuno fosse scappato dopo un controllo dei biglietti. Di solito succede così», racconta una parrucchiera. Alla finestra ci sono alcuni abitanti, anche loro osservano la scena. «A un certo punto un uomo è sceso da un’auto, s’è avvicinato a un controllore, ha cercato di colpirlo con uno schiaffo». Le indagini sul caso sono affidate all’Ufficio prevenzione generale della Questura. Per l’Atm «da parte dei dipendenti non c’è stato alcun tipo di violenza o colluttazione: semplicemente come prevede il regolamento gli è stato chiesto di scendere. Una volta in strada il viaggiatore ha dato in escandescenze attirando l’attenzione dei passanti».

La chiamano “società multietnica”. Ovviamente piena solidarietà ai controllori e al loro duro lavoro nel tentativo di far rispettare la legge, tentativo nel quale spesso vengono aggrediti e picchiati da energumeni d’ogni dove.
Quei dementi italiani – pochi visto che erano quasi tutti immigrati – che si sono schierati con l’immigrato sono la faccia peggiore del Paese.
Il fatto che svolgere il proprio lavoro diventi passibile di “identificazione” e denuncia, è scandaloso.