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Spaccano finestrino e la trascinano fuori dall’auto: pestata a sangue

LUZZARA – Aggredita con una violenza incredibile, in pieno giorno, all’interno della zona industriale Bacchiellino.
E’ ancora sotto shock la quarantacinquenne – figlia di un noto industriale di Guastalla – che ha rischiato davvero grosso mercoledì mattina, perché nei pressi del laghetto artificiale che si trova al termine di via Pellico si è trovata all’improvviso in balìa di due uomini. Una scena da Arancia Meccanica, ma stavolta purtroppo non è un film, bensì la feroce aggressività che si scatena sulla tua pelle.
I due malviventi non vanno infatti per il sottile e per intimorire la donna non esitano ad alzare le mani.
Ma lei è coraggiosa, non si dà per vinta, cerca prima di reagire e poi riesce a sfuggire a quei due energumeni, riuscendo a chiudersi dentro al fuoristrada con cui è giunta fin lì come tante altre volte, per portare del cibo agli animali che popolano quel laghetto.

 “Bisogna valorizzare la figura del migrante, portatore di sapere e conoscenza”

“Bisogna valorizzare la figura del migrante, portatore di sapere e conoscenza”

Tuttavia l’essersi “blindata” nella macchina non basta però a far desistere dai loro intenti i due aggressori che arrivano a spaccare un finestrino del suv per poi aprire l’auto e tirare fuori letteralmente di peso la loro “preda” sempre più terrorizzata. E sono ancora botte. Una violenza cieca che si placa solo poco dopo, quando i due arraffano alcune cose nel fuoristrada, fra cui la borsa della loro vittima, per poi fuggire, probabilmente disturbati da qualcosa o da qualcuno.
Con la paura stampata negli occhi, la figlia dell’imprenditore chiede aiuto e per le botte ricevute dovrà essere medicata al pronto soccorso dell’ospedale di Guastalla.
Del caso – di una gravità inaudita se solo pensiamo che è accaduto in pieno giorno – si stanno occupando i carabinieri di Luzzara.
Da quanto “filtra” dalle indagini, gli aggressori sarebbero dell’Est europeo, inoltre vista la dinamica dell’accaduto è possibile che la donna sia stata seguita, anche perché lei ha l’abitudine di recarsi in quel posto spinta dall’amore per gli animali.
Ma anche quel laghetto – attorniato da alberi e vegetazione – è diventato una zona a rischio

http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2013/09/20/news/aggredita-la-figlia-di-un-noto-industriale-1.7773144

Non tutte le donne hanno la Bmw blindata della Boldrini.

Ridussero uomo in fin di vita a colpi di ‘katana’: arrestati 5 tunisini


ANSA.it
PADOVA, 18 SET – I carabinieri di Padova hanno arrestato 5 tunisini ritenuti responsabili di una feroce aggressione ai danni di un uomo , che fu ridotto in fin di vita a colpi di scimitarra
Massacrato col katana per il rifiuto di una sigaretta: in manette 5 Il Gazzettinotutte le notizie (2) »

La mafia russa nelle case degli italiani – Corriere della Sera

La mafia russa nelle case degli italiani
Corriere della Sera
Cittadino georgiano. Dagli archivi, spuntano solo un paio di controlli di polizia. Tutto qua. Troppo poco per spiegare un'esecuzione così feroce. Perché la criminalità organizzata dovrebbe ammazzare un georgiano in quel modo? È una vicenda strana. E

Nemesi: assessore comunista rapinato da immigrato

Viareggio, rapinato l’ ex assessore provinciale del Pdci , Simonetti mentre di sera consegnanva il ricavato della Festa della Rinascita ad uno sportello automatico, da parte di un rapinatore che gli ha puntato il coltello alla gola. E’ l’ ennesimo gravissimo episodio, di criminalita’ efferata e feroce che sembra aver il controllo della citta’. Possiamo tranquillamente affermare che a Viareggio si e’ perso il controllo del territorio, con una nuova giunta comunale palesemente buonista “alla Pisapia “, tutta slogan pro immigrazione ed accoglienza indiscriminata di clandestini magrebini, pusher, vucumpra’ e vuparcheggia’. D’ altra parte anche le istituzione dello Stato sono ” latitanti ” e pure l’ opposizione di centrodestra in consiglio comunale, che dovrebbe consegnare al ministro Alfano ” un dossier Viareggio ” ed invece non lo fa, essendo ormai un’ opposizione ” ologramma “. Ma questa spirale criminale non combattuta e repressa colpisce non solo l’ immagine , la sicurezza dei cittadina, ma travolge l’ economia della citta’ e in definitiva ” uccide il suo futuro “. Vergogna!

http://voxnews.info/2013/07/08/a-viareggio-la-rapina-con-il-coltello-alla-gola-e-ormai-la-prassi/

Stupratore marocchino scompare dopo scarcerazione: vittima chiede danni allo Stato

PORDENONE 04 luglio 2013 – Violentata la sera di San Valentino a un distributore di benzina di Pordenone. Era il 2005. Il suo aggressore ha già scontato la condanna: i 10 anni inflitti dal Tribunale sono diventati 7 anni e 4 mesi grazie allo “sconto” di pena ottenuto in Corte d’Appello. Adil Hrizi, marocchino di 33 anni all’epoca residente a Pravisdomini (Pordenone), è sparito non appena si è lasciato alle spalle il cancello del carcere.

Inutile ogni tentativo di rintraccio fatto dall’avvocato Alberto Fenos.
 Questo significa che per la vittima è sfumata la possibilità di ottenere il risarcimento di 200mila euro stabilito dai giudici. C’è, tuttavia, una possibilità. Il legale, infatti, ha promosso un’azione contro la Presidenza del Consiglio dei ministri per ottenere quanto spetta alla giovane pordenonese a cui l’aggressore ha stravolto la vita.

Il ricorso sarà discusso dalla sezione civile del Tribunale di Trieste, perchè in questi casi la competenza si radica presso la sede dell’avvocatura dello Stato. All’avv. Fenos, forte di un caso simile accaduto a Torino e del conseguente pronunciamento della Corte d’Appello, non è rimasto che citare la presidenza del Consiglio dei ministri puntando sul fatto che il nostro Governo è inottemperante alla direttiva comunitaria che impone allo Stato italiano di istituire un fondo di solidarietà per le vittime di un reato intenzionale violento che non hanno la possibilità di ottenere un risarcimento perchè il responsabile – in questo caso il trentatreenne nordafricano – è sfuggito alle richieste risarcitorie.

Nel suo ricorso l’avvocato Fenos ricorda che la sua assistita è stata vittima di «un feroce abuso sessuale subito da uno sbandato, ubriaco, senza lavoro, oggi di fatto irreperibile». Che la giovane donna ha pagato duramente per la violenza subita: tre anni di psicoterapia ci sono voluti per tornare lentamente alla normalità, intrattenere nuovamente relazioni personali, affettive e sentimentali, per non temere il buio e i contatti con altre persone. L’impossibilià di essere risarcita per quanto patito l’ha ulteriormente mortificata ed è per questo che allo Stato vengono ora chiesti danni per 250mila euro.

La vicenda sconvolse la provincia di Pordenone. La ragazza aveva 24 anni e si fermò in un distributore di benzina di viale Venezia per fare il pieno. Il suo aggressore, arrivato a bordo di una macchina rubata, la violentò e la rapinò dell’auto. Fu successivamente catturato dai carabinieri dopo un inseguimento. Era a bordo di un’altra auto rubata.

http://www.gazzettino.it/nordest/pordenone/lo_stupratore_esce_dal_carcere_e_non_paga_la_vittima_chiede_i_danni_allo_stato/notizie/300264.shtml

Roma, trans lanciato da finestra: arrestati due romeni per tentato … – Adnkronos/IGN


Adnkronos/IGN

Roma, trans lanciato da finestra: arrestati due romeni per tentato
Adnkronos/IGN
Roma, 29 dic. – (Adnkronos) – Sono stati rintracciati e fermati dalla polizia gli autori di una feroce aggressione ai danni di un transessuale avvenuta la sera del 25 dicembre scorso. B.F. 32enne e D.I. 29enne, entrambi di origine rumena, sono stati
Roma, trans gettato dalla finestra a Torpignattara: arrestati 3 rumeniBlitz quotidiano
Roma, transessuale gettato dalla finestra: tre arresti per tentato Crimeblog.it (Blog)
Trans gettato dal secondo piano a Torpignattara: tre arrestiRomaToday
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