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Nuova rapina in Veneto: anziani pestati in casa

Europa senza frontiere

RESANA (Treviso) – Hanno assaltato in pieno giorno un’abitazione privata in via Europa a Resana e armati di piccone hanno estratto dal muro la cassaforte. Solo che al piano superiore, in mansarda, c’erano i proprietari di casa, una coppia di sessantenni, che scesi per vedere cosa stesse succedendo sono stati aggrediti da quattro immigrati con il volto travisato da passamontagna. Uno dei malviventi, per farsi strada verso l’uscita, ha preso a pugni il 65enne ferendolo con un cacciavite. La banda è fuggita a bordo di un’Audi A4 ma è stata subito intercettata, all’altezza di Vedelago, da una delle pattuglie dei carabinieri di Castelfranco. Ne è nato così un inseguimento e i ladri, per farsi largo nel traffico, hanno cominciato a lanciare mazze e spranghe dai finestrini tentando di colpire la gazzella dei militari. La folle corsa si è conclusa a Istrana dove i banditi hanno abbandonato la macchina e la cassaforte e si sono dati alla fuga attraverso i campi.

Il 65enne ferito è sotto shock all’ospedale di Castelfranco.

http://voxnews.info/2012/11/30/violenta-rapina-a-resana/

A Siracusa arrestato ghanese: danneggiava auto per non farsi … – Ondaiblea (Blog)

A Siracusa arrestato ghanese: danneggiava auto per non farsi
Ondaiblea (Blog)
Siracusa, 24 agosto 2012 – Questa notte, Agenti della Questura di Siracusa hanno tratto in arresto C.N. (classe 1989), nato in Ghana, senza fissa dimora, per il reato di danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. L'uomo

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Spacca tutto per farsi rimpatriare: non ci riesce!

Iris Fria è in Italia senza permesso di soggiorno e senza documenti. Si è fatto arrestare tre volte in meno di 24 ore

Una vetrina mandata in frantumi
Milano, 18 luglio 2012 – Vuole semplicemente tornarsene a casa. A differenza di altri clandestini in Italia, Irir Fria, 28 anni, senza permesso di soggiorno e senza documenti, vorrebbe solo essere rimpatriato nel suo Paese. E per tornare in Egitto si è fatto fermare tre volte in meno di 24 ore, minacciando di spaccare tutto ‘’fino a quando non mi fate tornare nel mio Paese’’.
Era stato bloccato lunedì scorso per aver danneggiato un pullman Malpensa express, ma appena rilasciato ha afferrato un sasso e lo ha scagliato contro il parabrezza di un taxi che passava, sfondando il vetro. Finito di nuovo in Questura per l’ennesima denuncia attorno alle 16, verso le 20 è stato accompagnato all’esterno da un poliziotto, che pochi secondi dopo lo ha visto avventarsi contro la vetrina di un bar in via Fatebenefratelli, proprio di fronte all’ingresso principale della Questura. L’egiziano ha afferrato la base di un ombrellone che era all’esterno del locale e lo ha scaraventato contro la vetrina mandandola in frantumi, con buona pace del titolare che per fortuna era assicurato.
Fria è stato arrestato dagli agenti, ai quali ha confessato che il suo comportamento ha l’unico obiettivo di accelerare il rimpatrio in Egitto a spese dell’Italia. Inutili i tentativi di spiegargli che questo non è il sistema più efficace per tornare a casa (soprattutto perché non ha i documenti). L’uomo ha risposto che continuerà a spaccare tutto e a farsi arrestare finché non avrà ottenuto il suo proposito: tornare a casa.

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2012/07/18/745842-milano-egiziano-28-anni-tornare-egitto-documenti-irir-fria.shtml

Ogni commento sarebbe ridondante. Permetteteci pero’ di mandare affanculo sgridare, nell’ordine: Ministro degli interni, della giustizia, dell’integrazione, magistrato e giornalista che ha scritto l’articolo come fosse un pezzo di divertissement. Speriamo tocchi a uno di loro, essere la prossima vittima del clandestino che non riesce a farsi espellere. E nemmeno ingabbiare.

Minaccia i ladri: arrestano lui!

ARRESTANO LA VITTIMA: liberi i ladri

MAJANO. Esasperato dai continui furti subìti nella sua abitazione e convinto di sapere chi fossero gli autori, ha imbracciato il fucile e si è presentato sotto l’abitazione di una famiglia di Zingari nella frazione di San Tomaso. L’obiettivo era quello di farsi restituire gli oggetti rubati, ma i nomadi, dopo essere stati minacciati, hanno immediatamente dato l’allarme. Così, incredibilmente, alla fine ad essere arrestato è stat la vittima, Lucio Costantini. Invece di provare a farsi giustizia da sè, il 47enne di Dignano avrebbe fatto meglio a riferire dei suoi sospetti ai carabinieri che alle 19 di martedì lo hanno arrestato (che come nelle altre occasioni, non avrebbero fatto nulla).

L’uomo deve rispondere della violazione delle norme sulle armi per aver portato il fucile – regolamente detenuto – in un luogo pubblico, di minaccia aggravata e, udite udite, tentata estorsione. Incensurato, Costantini è attualmente agli arresti domiciliari e già oggi comparirà davanti al Gip del tribunale di Udine per la convalida dell’arresto.

Il blitz di Costantini è scattato nel primo pomeriggio. L’uomo, dopo essersi accorto di aver subìto un altro furto, ha pensato bene di presentarsi direttamente nell’abitazione dove risiede una famiglia di origine rom che abita poco lontano, nella frazione di San Tomaso. Si è fermato davanti all’ingresso e, armato di un fucile a pompa, li ha minacciati gridando: «Vi brucio. Se non mi ridate le mie cose, vi sparo».

Queste le frasi che Costantini avrebbe ripetuto più volte stando al racconto fatto dagli stessi nomadi che hanno chiamato i carabinieri di San Daniele del Friuli. In pochi minuti i militari sono arrivati sul posto e hanno convinto Costantini a desistere dal suo intento. Posata l’arma l’uomo è stato accompagnato al comando e, fatte le verifiche del caso, è stato poi arrestato su indicazione del sostituto procuratore di turno, Paola De Franceschi che ha disposto la misura cautelare ai domiciliari.

Non è escluso poi che in un secondo momento i carabinieri decidano anche di verificare se i sospetti di Costantini fossero fondati o meno.  Si, ma con molta calma, prima si perseguitano i cittadini onesti.

Che vergogna la giustizia italiana.

Macerata: islamico tenta di farsi esplodere inneggiando a Bin Laden. “Odio l’Italia”

Macerata, 12 giugno 2012 – GAS, lattine di benzina e una cintura da kamikaze. Una bomba umana, pronta a farsi saltare in aria inneggiando a Bin Laden e maledicendo l’Italia e il fatto di non avere un lavoro. Sarebbe stato un botto senza precedenti quello tentato da un afghano di 24 anni a Macerata l’altra notte, se solo non fossero arrivate due volanti della polizia.

Sarebbe bastata una sola volante in servizio, e forse l’epilogo sarebbe stato diverso. Ma grazie alle nuove disposizioni del questore Roberto Gentile gli agenti in giro erano quattro. Sono circa le 4.20 di venerdì quando arriva una chiamata al 113. È il compagno di appartamento del ragazzo afghano. Le due volanti si precipitano al civico 8 di contrada Pieve, una casa di campagna isolata. Dietro al cancello c’è Alizada Hismatullah. In mano ha un accendino, stretta intorno alla vita una cintura di contenitori pieni di liquido infiammabile e davanti un bombola di gas e otto lattine di benzina. Sia la bombola che le lattine sono avvolte in stracci imbevuti di benzina. Il ragazzo è fuori di testa, vuole farsi saltare in aria. Urla, inneggia ad Osama Bin Laden, ce l’ha con l’Italia, con gli italiani che non lo aiutano e col fatto che non ha un lavoro.

I POLIZIOTTI cercano di calmarlo. Ma ogni volta che tentano di avvicinarsi sono costretti a indietreggiare, perché lui apre la bombola e avvicina l’accendino. Si avanti così per mezz’ora, fino a quando l’afghano non decide di farla finita. A questo punto gli agenti tentano la mossa decisiva. Mentre due lo distraggono, gli altri due fanno il giro della casa e si accovacciano senza farsi vedere alle spalle del ragazzo. Lui intanto apre la bombola e da fuoco al gas. Le fiamme iniziano ad avvolgere gli stracci imbevuti di benzina intorno alla bombola. Gli agenti così gli piombano addosso, lo immobilizzano e gli tolgono l’accendino. Un secondo in più e sarebbero saltati tutti in aria. Il ragazzo però ancora non si calma continua ad inneggiare a Bin Laden. E non si calma nemmeno all’ospedale, dove poi è stato portato, tanto che c’è stato bisogno di sette, otto infermieri per sedarlo. Al momento sarebbe ricoverato al reparto di psichiatria dell’ospedale di Tolentino. Una settimana prima gli agenti lo avevano trovato dentro casa, con il corpo cosparso di alcool e l’accendino in mano. Quella volta riuscirono a calmarlo e dopo un breve ricovero al pronto soccorso fu rimandato a casa.

http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/2012/06/12/727560-kamikaze_minaccia_farsi_esplodere.shtml