TREVISO – Aveva bevuto ed ha preso dei prodotti di una bancarella in piazza Giustinian Recanati rifiutandosi di pagarli.
Quando l’addetto ha tentato di fermarlo gli ha scagliato un pugno in faccia e poi ha spaccato una bottiglia minacciandolo col vetro rotto.
Immediatamente i presenti hanno chiamato la polizia. All’arrivo della volante, il 27enne marocchino ha insultato i poliziotti e li ha picchiati, ferendone uno con una testata.
Portato in Questura ha continuato a fare il matto, tanto che è stato necessario far intervenire il 118 per farlo calmare.
È stato arrestato: dovrà rispondere di rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale ed ubriachezza molesta.
Temporanea chiusura del gruppo facebook contrario al campo nomadi Maremmanews Noi crediamo che questo atto trovi unicamente spiegazione nel fatto che il consenso crescente di Follonica Libera intorno alla problematica dei campi nomadi faccia molta paura ai partiti. Siamo una lista sola politicamente, ma che si batte insieme a …
Milano, 3 mag. – A Milano giovedi’ i casi erano stati tre in un giorno, adesso la serie prosegue: alle 19.45 circa di oggi un’anziana e’ stata rapinata di una catenina d’oro in via Stradella.
La donna e’ stata minacciata da due individui, sembra di origine nordafricana, che le hanno puntato contro un’arma e le hanno strappato la collana che portava al collo,per poi fuggire in direzione piazzale Bacone. Sugli eventi indaga la polizia.
Sestri, rientra a casa ubriaco e spacca la faccia alla moglie: arrestato Genova24.it
All’interno dell’abitazione i poliziotti hanno trovato, riversa su una poltrona, una donna ecuadoriana di 35 anni con il viso tumefatto e sporco di sangue e di fronte a lei un uomo, il marito, connazionale di 41 anni, apparentemente calmo ma con …
Perugia 27 apr 2013 – Trambusto c’era stato e anche a tarda notte, ma niente festino che era andato avanti per ore. C’è anche un altra ricostruzione – la più credibile – nella vicenda dell’aggressione a danno di un perugino che sarebbe stato picchiato da un vicino di origine albanese – lavoratore, in regola con il permesso, con tanto di famiglia e zero precedenti – dopo un diverbio proprio per il rumore nel cuore della notte. Il vicino albanese era tornato alle 2 insieme a due amici con i quali aveva passato una serata in tranquillità.
Senza mezzi termini avevano bevuto qualche bicchiere di troppo. Uno stato psico-fisico che li ha portati sotto casa a suonare più volte il campanello per farsi aprire la porta dalla moglie. Oltre a questo anche un po’ di gazzara tra amici. Quel tanto che basta per svegliare il vicino di casa che è uscito dalla porta ed ha risposto per le rime ai tre stranieri. Da lì è scattata la violenza: tre cazzottoni in faccia che lo hanno mandato al Pronto Soccorso. Tra condomini già da tempo i rapporti erano all’insegna dell’antipatia. Sul posto è intervenuta la Polizia.
Alle baby-gang, il Pd vuole svendere la cittadinanza
Riccione – Un complimento di troppo a un gruppo di ragazzine, e a due passi daviale Ceccarini si è scatenata una rissa da Far West che ha visto coinvolti una trentina di immigrati.Botte da orbi davanti alla sala giochi Happy Days verso le 23. Solo all’arrivo dei carabinieri il gruppo si è disperso, ma cinque soggetti non sono riusciti a darsi alla fuga e sono stati fermati. Uno di loro, un marocchino di 17 anni, aveva la faccia ridotta una maschera di sangue. Il 118, giunto sul posto, l’ha trasportato al pronto soccorso dal quale è uscito con una prognosi di 10 giorni. Assieme ai 10 giorni si è beccato una denuncia per rissa. Stessa sorte per un diciottenne albanese anche lui rimasto tra i cinque bloccati dai carabinieri.
La mega-zuffa tra i ragazzini delle due etnie, residenti nel Cesenate e nel Modenese, è nata per gli apprezzamenti di un giovane marocchino ad alcune ragazze, che non sono per nulla piaciuti al fidanzato di una di loro. Così l’albanese ha chiamato i rinforzi. Gli amici seduti a un pub nelle vicinanze, si sono subito mobilitati per vendicare l’affronto. Ma anche il magrebino poteva contare su amici che non lo hanno lasciato solo. Dalle parolacce e spintoni si è ben presto passati a pugni e calci anche in faccia. Il ragazzino nordafricano diciassettenne è stato denunciato per rissa al Tribunale per i minori di Bologna. Alla procura della Repubblica di Rimini invece è stato denunciato il diciottenne albanese. Gli altri tre ragazzini fermati, sono stati identificati ma non è stato possibile provare la loro partecipazione alla rissa.
CONEGLIANO – «Cicciona!». «Obesa!». Così è stata offesa una ragazza di 18 anni da un giovane kosovaro che stava fuori da un bar del centro di Conegliano.
L’amica della ragazza, che stava passeggiando con lei, ha preso le difese della 18enne in carne, ne è nato un diverbio ed alla fine il kosovaro, un 19enne, le ha sferrato un pugno in faccia, spaccandogli il setto nasale. La ragazza ferita, 17 anni, è stata trasportata in ospedale e le è stata diagnosticata una prognosi di 30 giorni.Del caso si sono occupati gli agenti del commissariato di polizia di Conegliano, che hanno denunciato il giovane straniero per lesioni.
Via Bronzino: botte in strada, 24enne preso a calci in faccia da un … FirenzeToday Ieri notte, poco prima delle due, un cittadino cinese di 25 anni è stato arrestato con l'accusa di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale dopo aver picchiato un connazionale di 24 anni in via Bronzino. L'alterco sembra sia scaturito per futili …
TREVISO – «A portarlo nella tomba è stata la paura per la rapina». A parlare è Annamaria, moglie di Natalino Scattolin, morto il 2 gennaio scorso all’età di 84 anni.
L’11 settembre scorso i due coniugi erano stati vittima di una brutale rapina all’interno del loro appartamento in via Ellero.
Due uomini a volto scoperto all’epoca entrarono in casa con la scusa di vendere delle biciclette.
Una volta dentro picchiarono selvaggiamente i due anziani, poi presero i soldi che la donna aveva nel portafogli, poco più di duecento euro, e la collezione di monete del marito raccolta in quasi quarant’anni.
Natalino Scattolin, dializzato da tempo, era stato ricoverato in ospedale. «Non si è mai ripreso – racconta la moglie – Io sono riuscita in qualche modo a reagire a quella esperienza, ma lui no. Aveva le visioni, mi chiedeva che cosa ci faceva quella gente in casa: nella sua testa gli pareva che fossero ancora lì».
Non riusciva più a mangiare, in qualche mese è dimagrito fino a morire.
«Pesava 77 chili, quando è morto era arrivato a pesarne appena 31 – dice ancora Annamaria – Era pelle e ossa, non riuscivano nemmeno a fargli le punture. Si è spento come una candela, non ce la faceva più a vivere, era troppo angosciato».
I rapinatori non sono ancora stati presi. Se rintracciati potrebbero essere accusati di omicidio preterintenzionale. «Spero solo che riescano a prenderli – afferma – Li ho visti in faccia, se mi li dovesse trovare davanti non so che cosa farei».