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Romeno con l’autobomba: parla la 37enne brutalmente aggredita

Macerata, 29 giugno 2013 – «SONO contenta di come è andata perché, poi, a sangue freddo mi sono resa conto di aver rischiato». Una brutta avventura quella capitata ad Alessandra Amichetti, 37 anni, educatrice dell’asilo nido Il Covo dei birichini di Fontenoce, vittima della brutale aggressione di Ioan Dafinu Nini.

È ancora confusa la donna quando prova a raccontare cosa le è accaduto. «Faccio l’educatrice e ieri mattina, come sempre intorno alle 7.20, ho parcheggiato l’auto nel piazzale antistante la scuola. Sono scesa e, mentre m’incamminavo per entrare a lavoro, mi si è avvicinato un uomo. Pensavo che volesse chiedermi delle informazioni perché poco distante, vicino alla fabbrica della Clementoni, era parcheggiato un camion e ho ritenuto che fosse uno dei tanti camionisti che hanno bisogno di indicazioni. Mentre mi si avvicinava, invece, ha incominciato, con tono minaccioso, a chiedermi di consegnargli le chiavi della mia macchina. Lo ha ripetuto quattro, cinque volte e sempre con maggiore insistenza».

Amichetti, per nulla impaurita, all’inizio ha cercato di resistere alla minaccia dell’uomo. «Ma lui — racconta ancora — mi si è avvicinato dicendomi che aveva un coltello con sé e che mi avrebbe ammazzato se non gli avessi dato le chiavi della macchina. Allora urlando sono corsa in strada con la speranza che qualcuno mi sentisse e con il rischio anche che mi prendesse sotto qualche auto di passaggio. Ho visto anche alcuni fermarsi, un uomo che è uscito dalla sua auto con un bastone, ma non sono intervenuti. L’uomo — dice ancora la giovane, mamma di due ragazzini, di 14 e 9 anni — a quel punto mi ha afferrato con la mano per il collo e, strattonandomi per un braccio, mi ha buttato a terra. Ho tentato di resistere, anche perché non mi ero resa conto delle sue reali intenzioni. Ho pensato pure che mi volesse rapinare. A quel punto allora mi ha spruzzato sugli occhi, sul viso e sulla bocca uno spray credo al peperoncino e da lì in poi non ce l’ho fatta più a resistere: non vedevo più niente e il dolore al viso era allucinante. Il bruciore era così insopportabile che alla fine mi sono lasciata andare e pur di farla finita gli ho allungato le chiavi della macchina».

Amichetti confessa che in quei momenti terribili il suo pensiero è andato ai suoi figli e ai bambini dell’asilo che dovevano arrivare. «Poi sono stata portata al pronto soccorso dove mi è stato somministrato del cortisone. Sono stata quattro ore in ospedale e poi mi hanno fatto uscire con una prognosi di 3 giorni. Nonostante il dolore, prima di andare in ospedale, ho cercato di chiamare qualcuno che potesse in quel momento occuparsi dei bambini che fortunatamente non erano ancora arrivati».

http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/2013/06/29/911794-tenta-incendiare-clementoni-ex-dipendente-maestra-aggredita.shtml

Educatrice stuprata da immigrato: i danni della propaganda xenofila

Un'altra vittima dell'integrazione

Diamo loro in sacrificio ragazze innocenti, questo è l’antirazzismo. Queste sono le sue vittime.
Manteniamo giovani figli di immigrati che il criminale del Colle vorrebbe “nuovi italiani”, e li ospitiamo nelle comunità con educatrici. Vengano rispediti a casa loro, questi sporchi delinquenti.

Roma, 3 ott (Prima Pagina News) Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Penne hanno tratto in arresto un giovane pregiudicato 15enne, di nazionalità albanese, per i reati violenza sessuale ai danni di una donna educatrice di una comunità per minori dell’area vestina e per la resistenza armata nei confronti dei militari intervenuti nell’occasione. Il giovane, avvertendo un lieve stato di malessere ed agitazione, nel primo pomeriggio aveva chiesto alla propria educatrice di visitare la località “cascatelle” della locale oasi naturalistica per una passeggiata che avrebbe dovuto aiutarlo a ristabilirsi. Ivi giunti a bordo del furgone in uso alla comunità, il ragazzo ha ben presto manifestato l’intento di un approccio sessuale, ma visto il netto rifiuto della donna ed il suo tentativo di ricondurlo in comunità senza suscitare le sue ire, letteralmente esagitato, la aggrediva e percuoteva e, stringendole una cinta al collo, la costringeva a sottostare con violenza ad un rapporto sessuale all’interno dello stesso furgone.
La donna, nuovamente percossa e minacciata di morte se avesse rivelato ad altre persone l’accaduto, è stata poi costretta a porsi alla guida del veicolo ed a fare rientro in comunità ove i Carabinieri, nel frattempo intervenuti su segnalazione di altro educatore allarmatosi per il ritardo della collega, lo sorprendevano nel tentativo di dileguarsi. Ne scaturiva una violenta colluttazione nel corso della quale il 15enne, di assoluta prestanza fisica rispetto alla sua età e forse sotto l’effetto di sostanze psicotrope, si armava di coltello brandendolo ripetutamente nei confronti dei militari i quali, tuttavia, riuscivano a neutralizzarlo con il concorso di altra pattuglia intervenuta. Il veicolo, nel quale sono state rinvenute evidenti tracce dell’accaduto, l’arma e gli abiti del giovane e della educatrice sono stati sequestrati per i successivi accertamenti. La malcapitata è stata medicata presso il locale ospedale civile che ne ha attestato l’avvenuta violenza sessuale e lesioni traumatiche e contusive; due dei militari intervenuti hanno dovuto far ricorso alle cure mediche per le contusioni ed escoriazioni riportate nell’occasione.
Penne, violenta la sua educatrice e ferisce i carabinieri: arrestato IlPescara
Violenta l’educatrice, 15enne arrestato dai carabinieriPrimaDaNoi.it
Pescara, quindicenne violenta educatriceIl Messaggero
abruzzo independent –Il Corriere d’Abruzzo –Libero News
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Violenza sessuale, rimane in carcere l’aggressore dell’educatrice – Estense.com


Estense.com

Violenza sessuale, rimane in carcere l'aggressore dell'educatrice
Estense.com
Si è tenuta ieri mattina nel carcere dell'Arginone l'udienza di convalida per John Jobuni Kwasi, il 35enne ghanese accusato di violenza sessuale nei confronti di una educatrice di 27 anni. Per lei 25 giorni di prognosi per le ecchimosi e ferite