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Terni: inchiodato lo stupratore dominicano, era libero non ostante reato simile

La violenza c’è stata. Questo è quanto è stato accertato dagli agenti della squadra mobile che in pochi giorni, raccogliendo testimonianze, basandosi sui rilievi della scientifica, tenendo in considerazione i precedenti comportamenti del presunto aggressore, hanno delineato il quadro di quanto accaduto quella mattina del 23 gennaio scorso in un garage di via XX Settembre. Il giudice, sulla base degli elementi raccolti, ha emesso nei confronti di un uomo di origini dominicane di 27 anni, regolarmente residente a Terni, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita questa mattina.

I fatti La mattina del 23 gennaio, dopo una nottata passata in discoteca, il sudamericano e due ragazze ternane di 24 e 29 anni, si fermano a fare colazione in un bar. La 29enne poco dopo dice di voler andare a casa e il sudamericano si offre di accompagnare l’altra, dicendo di avere l’auto parcheggiata nel suo garage in via XX Settembre. La 29enne li accompagna e se ne va, dopo che il ragazzo le indica la sua autovettura parcheggiata in un posto auto nel grande parcheggio coperto. A quel punto, però, il ragazzo dice di non avere le chiavi con sé, ma di averle lasciate nel suo garage ed invita la ragazza rimasta con lui a seguirlo. Appena entrati nel garage, il ragazzo chiude la porta, inizia a spogliarsi e sbatte violentemente la testa della ragazza, che avendo capito le sue intenzioni aveva cercato di scappare, contro il muro e dopo averla scaraventava su dei materassi gettati a terra, la costringe ad un rapporto sessuale.

La violenza La ragazza cerca di opporsi, ma poi temendo il peggio, dato che l’uomo le tiene tappati il naso e la bocca impedendole di respirare, cessa ogni resistenza, riuscendo in questo modo però a chiamare un suo amico al telefono. Accortosi della telefonata, il ragazzo le strappa il telefono di mano e lo getta via, ma è proprio in questo frangente che la ragazza riesce a divincolarsi e a scappare. Fuori dal parcheggio, viene soccorsa dal suo amico, arrivato nel frattempo, che l’accompagna subito al pronto soccorso, dove le viene diagnosticato un trauma cranico. Ai medici, la ragazza non racconta della violenza, ma poi, la mattina dopo, si convince a rivolgersi alla polizia e a sottoporsi a una visita ginecologica, in cui le vengono riscontrate delle escoriazioni all’inguine oltre a delle ecchimosi alle ginocchia.

La caccia L’uomo viene rintracciato in fretta, ma nega le accuse, dicendo che la ragazza era consenziente, ma nel garage gli agenti trovano i materassi, una confezione di profilattici aperti e nella lavatrice dell’uomo gli slip strappati della ragazza. Dagli accertamenti in banca dati, emerge un altro avvenimento, risalente al 2 luglio 2011, quando i vigili urbani erano stato chiamati da un condomino del palazzo di via XX Settembre per dei lamenti simili al pianto di un bambino che provenivano da un garage sottostante. Il proprietario del garage era sempre il domenicano e a fatica i vigili erano riusciti a farsi aprire la porta. All’interno, dei materassi a terra e una ragazza, che su suggerimento del domenicano, aveva tentato di scappare, mentre lui ingaggiava una lotta con gli agenti. La ragazza veniva identificata per una sedicenne ternana, che nonostante in forte stato di agitazione, non aveva voluto sporgere alcuna denuncia. L’uomo, che aveva già dei precedenti per rissa e lesioni, nella colluttazione feriva e minacciava i vigili e per questo veniva denunciato; mentre veniva accompagnato negli uffici per ulteriori accertamenti, aggrediva di nuovi gli agenti, minacciandoli. Condannato ad un anno di carcere, aveva visto la sua pena sospesa. Stavolta, però, il dominicano, assiduo frequentatore di discoteche e disoccupato, è stato portato in carcere con l’accusa di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona.

http://www.umbria24.it/terni-violentato-una-ragazza-sui-materassi-in-garage-la-squadra-mobile-inchioda-un-dominicano/149692.html

Immigrato svaligia casa, si fa un caffè e agli agenti: “Andatevene, questa è casa mia: il ladro è l’altro”

Si prepara un caffè in cucina dopo aver indossato gli abiti del proprietario di casa che dorme, il quale si accorge del ladro solo all’alba quando si sveglia per andare a lavoro.

Stanno creando una società caotica

Un 29enne straniero residente a Montecatini, aveva avuto il tempo di svaligiare la casa, mettendo la refurtiva in alcuni borsoni, andare in bagno e fare perfino colazione. E’ accaduto stamani nell’abitazione di un operaio lucchese di 52 anni, in via Buonamici a Sant’Anna. Quando si è accorto dalla luce accesa che qualcuno era entrato in casa, è sceso in soggiorno e ha visto il malvivente: indossava non solo il suo maglione e la giacca, ma perfino gli occhiali firmati. Il proprietario, confuso e spaventato, ha afferrato il telefono e ha chiamato i carabinieri, mentre il ladro sorpreso in flagrante ha iniziato a gridare. Un siparietto quasi comico se non fosse che il 29enne è considerato un pericoloso ladro dagli investigatori: quando i militari hanno fatto irruzione, ha perfino finto di essere lui il proprietario: “Andatevene, questa è casa mia: il ladro è l’altro”. Ovviamente, i carabinieri non gli hanno creduto e hanno fatto scattare le manette con l’accusa di furto aggravato.

I fatti. Sono le 5,30 di stamattina (12 febbraio). L’operaio si sveglia per andare a lavoro e va in bagno: c’è la luce accesa e capisce di non essere solo. In soggiorno c’era il malviventi che sembrava il suo alter ego: indossava la sua felpa, un giaccone e la sciarpa. Si era messo perfino i suoi occhiali da sole. Passa qualche istante: i due si fissano, come sbigottiti, poi il ladro comincia a gridare ma non ci pensa per nulla ad andarsene, così l’altro chiama i carabinieri: “Venite c’è un ladro in casa”. La pattuglia più vicina dei carabinieri del radiomobile di Lucca si precipita in via Buonamici: la porta dell’appartemento era stata forzata ed era ancora aperta. Quando i militari fanno irruzione il ladro dà inizio ad una messa in scena: “Questa è casa mia”, si affanna a sostenere: “Non sono io il ladro”. C’è voluto poco per chiarire la questione. Nelle borse che il malvivente aveva riempito c’era veramente di tutto: un modem, una bilancia, un rasoio, una penna usb, le chiavi dell’auto, una statua di Buddha e perfino un portamonete con dentro mille delle vecchie lire. Tutto, ovviamente, restituito sul momento al legittimo proprietario di casa.

http://www.luccaindiretta.it/2011-08-07-02-51-49/item/5429-si-fa-il-caff%C3%A8-e-indossa-gli-abiti-del-proprietario-mentre-gli-svaligia-la-casa.html