Tag: Cittadinanza

Monza: peruviano si masturba all’asilo davanti a genitori e bimbi

"Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile"

“Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile”

Monza, 23 maggio 2013 – Parcheggiava davanti all’asilo, in pieno centro di Monza, e in auto si masturbava sotto gli occhi di bambini e genitori che attorno alle 8 di mattina gli passavano di fianco. Per questo, un peruviano di 37 anni è stato arrestato in via Parravicini.

Numerose erano state le segnalazioni dei genitori stufi e preoccupati della sua presenza. I carabinieri lo hanno colto in flagrante, l’uomo ha tentato la fuga ma e’ stato subito raggiunto e arrestato.

Piacenza: somalo stupra ragazza, salvata da militari

E’ di tentata violenza sessuale l’accusa di cui deve rispondere un somalo di 33 anni, in Italia senza fissa dimora, arrestato a Piacenza dai carabinieri dopo aver molestato una ragazza piacentina ventenne. Alcune sere fa avrebbe avvicinato la giovane davanti alla porta di casa, nella zona di Borgotrebbia, abbassandosi i pantaloni davanti a lei in strada, e fissando lo sguardo sulle sue parti intime. Stando alla ricostruzione effettuata dai militari, a quel punto la giovane, intuite le intenzioni dello sconosciuto, è subito entrata in casa ma, mentre stava per chiudere la porta alle sue spalle per mettersi in salvo, lo straniero avrebbe opposto resistenza con una mano, bloccando la porta e tentando poi di spingerla per entrare con la forza. Le grida della ventenne lo hanno fatto scappare ma i carabinieri di Piacenza, dopo aver raccolto una sua descrizione, hanno individuato e bloccato il malvivente poco distante mentre si allontanava a piedi. Ora si trova in carcere, in attesa della convalida dell’arresto: era già finito nei guai con la giustizia qualche tempo fa per lo stesso tipo di reato.

"Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile"

“Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile”

Un pregiudicato 33enne di origine somala senza fissa dimora è stato arrestato dai Carabinieri di Piacenza con l’accusa di tentata violenza sessuale. La vittima, una piacentina 20enne, sarebbe stata avvicinata dal somalo sulla porta di casa e, intuite le intenzioni del molestatore, avrebbe tentato di opporgli resistenza. Le grida della ragazza hanno attirato l’attenzione dei militari che sono riusciti a fermare l’uomo.

http://www.telesanterno.com/tentato-stupro-a-piacenza-0521.html

 

Procura eversiva: già libero l’africano che prese gente a mattoni in faccia e morsi

MILANO 16 magg – Già qualche giorno fa, quell’aggressore dalla mole che non passa inosservata, un energumeno di un metro e novanta per un quintale, era ancora in giro. Proprio in zona Venezia, dove un mese fa aveva messo in atto il suo folle raid.

Il 6 aprilePicchia e morde i passanti senza motivo, arrestato africano

Era stato arrestato, ma è tornato libero. Tra l’altro, pur essendo nato in Angola, ma avendo cittadinanza portoghese, non ha dovuto cercare troppe giustificazioni: è un cittadino comunitario e quindi non ha bisogno di nessun permesso di soggiorno per girare l’Italia. Certo, non ha diritto di menare le mani, altrimenti si viene arrestati. Ma si torna liberi troppo in fretta.

Era stato catturato dalla polizia, dopo una caccia  durata un’intera mattinata. L’uomo in questione, un energumeno di un metro e novanta per un quintale, africano, se ne andava in giro a Milano per corso Venezia a e dintorni a menare la gente. Quattro le vittime innocenti che hanno subito il distacco a morsi di un orecchio, testate in fronte, poderosi pugni al volto. Senza nessun motivo.

L’ultimo passante aggredito in ordine cronologico, un uomo di 61 anni che abita in zona. Alle 11.30 era a passeggio in corso Venezia con il suo cane, una splendida setter irlandese. All’improvviso ha incrociato quell’omone che non poteva passare inosservato. L’africano ha superato il sessantunenne, quindi ha rallentato e, una volta al suo fianco, gli ha spaccato un mattone in faccia. Con tutta la forza che aveva nel braccio.

http://www.imolaoggi.it/?p=50490

E allora seguire il consiglio dell’avvocato Longo.

Choc a Milano: Africano aggredisce passanti a picconate, uno è morto altri gravissimi

negromilano

E’ sceso in strada con un piccone e ha iniziato a rincorrere i passanti, aggredendoli. Un uomo di 40 anni, colpito alla testa, è morto poco dopo il ricovero mentre altre due sono in gravi condizioni. Le aggressioni sono avvenute tre punti limitrofi, un in piazza Belloveso, una in via Monterotondo e la terza in via Adriatico. I due feriti sono entrambi italiani, uno di 64 e l’altro di 19 anni.

L’aggressore è un immigrato irregolare – Lo straniero fermato dai carabinieri è Mada K., un giovane ghanese irregolare e con precedenti. Era stato foto-segnalato nel 2011, in Puglia, e intimato all’ espulsione. Secondo indiscrezioni, successivamente sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano.

L’omicida – L’aggressore è un cittadino ghanese di 31 anni, Mada Kabobo L’uomo è irregolare in Italia, senza fissa dimora ma non è mai stato espulso dal territorio nazionale nonostante la sfilza di precedenti penali per danneggiamento, furto, rapina e resistenza a suo carico. Episodi tutti commessi in Puglia fra il 2011 e il 2012. Secondo i carabinieri l’uomo si trovava da circa un mese a Milano.

"Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile"

“Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile”


strong>Il parroco: “Sono tutti sconcertati” – “Le persone che ho sentito dicono che si tratterebbe del gesto di un folle, ma sono commenti del momento, certo sono tutti sconcertati ma di più non saprei dire, ho avuto frammentarie notizie dai miei parrocchiani”: lo ha detto, contattato telefonicamente, il parroco della chiesa di S. Martino in Niguarda. “Quando sono sceso dall’abitazione per aprire la chiesa ho sentito le sirene di polizia e carabinieri – ha detto il prete -. Poi alcuni parrocchiani mi hanno detto che c’era stata questa cosa, si sono formati capannelli di persone che commentavano l’accaduto. Certo c’era un po’ di preoccupazione tra i miei parrocchiani ma adesso la situazione é sotto controllo”.
http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/13/05/11/milano-aggressione-piccone-morto.html

Ora, è tutto “sotto controllo”, dice il parroco. Fino alla prossima strage.
E’ l’ennesimo caso di immigrato clandestino che viene espulso solo sulla carta. E c’è chi vorrebbe togliere il “reato di clandestinità” e dare la cittadinanza a chiunque.

Integrazione: pestata e umiliata per 4 anni dal marito immigrato, non era abbastanza islamica

REGGIO EMILIA 08 mag 2013 – Quattro anni di violenze, di percosse, di offese. Quattro anni in cui una ragazza reggiana ha subito ogni genere di umiliazione, prima di trovare il coraggio di fuggire dalla casa che divideva con l’uomo che aveva sposato e rifugiarsi dai genitori, per poi raccontare ai carabinieri di San Polo l’inferno che aveva vissuto.

Sposi un immigrato? E' la fine che farai

L’uomo, un cittadino marocchino di 35 anni residente nel reggiano, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia: per lui il gip del tribunale di Reggio Emilia ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie.  Il racconto della donna, che ora ha 23 anni, è fatta di episodi agghiaccianti, che si sarebbero ripetuti con impressionante regolarità: ogni tre giorni, per circa quattro anni, la donna veniva vessata dal marito, che voleva costringerla “con le cattive” ad abbandonare gli usi occidentali. Lei lavorava come estetista, ma lui l’avrebbe costretta a cambiare lavoro poiché lo considerava non consono alla moglie di un musulmano. Inoltre, l’avrebbe picchiata più volte usando cinghie e pentole bollenti, e avrebbe limitato la sua possibilità di telefonare alla famiglia (una sola volta alla settimana e per non più di cinque minuti). E ancora: l’avrebbe minacciata di morte, obbligata a vestire abiti più castigati, bersagliata di insulti e sputi. Tutte violenze che non sarebbero terminate nemmeno quando la donna era rimasta incinta. Dopo quattro anni di inferno, la 23enne ha trovato il coraggio di andarsene, rifugiandosi dai genitori. Ma lo choc e la paura non si sono placati nemmeno allora: dalla fuga alla formalizzazione della denuncia ai carabinieri è passato più di un mese.

http://www.reggionline.com/notizie/2013/05/08/moglie-troppo-occidentale-il-marito-la-maltratta-per-4-anni_33419#.UYpOKLXwmek

Ennesima vittima sacrificata sull’altare della “integrazione”, ideologia professata e propagandata da folli senza cervello che odiano gli italiani e in particolare le donne. No ai matrimoni misti, portatori di orrore, violenza e di quel famoso meticciato di cui parla il ministro del ministero più inutile del mondo. Si alla tutela dell’identità etnica, culturale e spirituale del popolo italiano. Che questa storia sia d’esempio per le italiane “moderne”, quelle che fanno dell’apertura al “diverso” la ragion d’essere della loro squallida ed inutile vita.

Forlì: nordafricano tenta di stuprarla in stazione e le strappa il seno

Forlì 06 mag 2013 – Teatro della violenza sessuale è stata una stazione ferroviaria completamente deserta, poco dopo le 21,30 di sabato sera. E’ qui che una giovane studentessa universitaria fuori sede  è stata palpeggiata e ferita da un marocchino trentenne, senza fissa dimora e clandestino. Per la ragazza ferite giudicate guaribili in 15 giorni, un forte choc psicologico e tanta paura, per il suo aggressore, invece, si sono aperte le porte del carcere  per il grave reato di violenza sessuale, oltre che di lesioni e atti osceni.

"Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile"

La giovane, una studentessa universitaria fuori sede, nella serata di sabato è andata in stazione per prendere un treno in direzione nord, perdendolo per pochi minuti. Si è quindi creata la classica situazione che è meglio non vivere di sera: tutti i viaggiatori salgono sui rispettivi convogli e la stazione rimane completamente deserta. La ragazza, circa 20 anni, decide quindi di attendere il treno successivo, che sarebbe passato dopo circa un’ora.

Ma nel mentre è comparso un uomo, visibilmente alterato dall’alcol (aveva anche una bottiglia di birra in mano) e inizia con decisione un “approccio” fatto di atti osceni, insulti e riferimenti sessuali. Abbastanza per far scappare via la vittima, che tuttavia nelle scale che dal primo binario  conducono al tunnel e quindi all’atrio della stazione si è trovata “agguantata” dalla stretta violenta del marocchino, ad un seno. Sono passati interminabili secondi in questa situazione, fino a che la giovane è riuscita a divincolarsi e a scappare via dalla stazione, allertando i soccorsi.

La pattuglia del 113 della polizia, che si trovava nelle vicinanze, è intervenuta con tempestività sul luogo dell’accaduto e ha trovato l’aggressore mentre cercava di nascondersi nel gruppo di alcuni viaggiatori che nel frattempo si era formato sul binario 2. Tuttavia, sia la descrizione fornita, sia il pronto riconoscimento da parte della vittima, in quel momento sotto le prime cure del personale del 118 giunto sul posto con un’ambulanza ha permesso di raccogliere sufficienti prove per far scattare le manette col reato di violenza sessuale. La studentessa è stata soccorsa, era sanguinante al petto e mostrava graffi e altre ecchimosi. Portata al pronto soccorso le è stata diagnosticata una prognosi di 15 giorni per la completa guarigione.

http://www.forlitoday.it/cronaca/violenza-sessuale-forli-stazione-ferroviaria.html

 

 

Ecco i “nuovi italiani”: banda di “seconde generazioni” gestiva traffico di droga a Roma

ROMA – I carabinieri hanno individuato e sgominato un gruppo di trafficanti di droga immigrati fra i 18 e i 20 anni. Sono  figli di immigrati i cosiddetti “italiani di seconda generazione”, quelli ai quali la clandestina vorrebbe dare la cittadinanza: avevano creato un piccolo impero della cocaina che arrivava a fruttare fino a 50 mila euro al mese. E se c’erano problemi, venivano risolti con le pistole.

PISTOLE CON SILENZIATORE – La scoperta si deve agli uomini del Gruppo Roma dell’Arma che, all’alba di lunedì, hanno arrestato 12 giovani e sequestrato migliaia di dosi di droga nel corso dell’operazione. Durante le perquisizioni – nell’indagine ci sono anche una ventina di indagati a vario titolo – sono state trovate due pistole, una delle quali con silenziatore. A colpire gli investigatori dei carabinieri è la giovane età dei componenti della banda che agivano soprattutto alla Magliana e al Trullo.

IL GRECO E I SUOI SOLDATI – Alla guida dell’organizzazione, come hanno scoperto i carabinieri coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia della Capitale, c’era un ragazzo “greco” di 21 anni che comandava i suoi «soldati» di varie nazionalità: “italiani”, brasiliani, somali. La società multietnica nel suo massimo fulgore

Le indagini sono scattate nel gennaio 2012 dopo una serie di controlli svolti dai militari dell’Arma della stazione Villa Bonelli nelle periferie del Trullo e della Magliana. Si è così scoperto che gli spacciatori si incontravano con i clienti in via dell’Impruneta e che il luogo d’incontro era gestito da un garagista egiziano soprannominato Billy Bibo.

LA «BENZINA» E I «CANI» – La droga veniva chiamata in codice benzina, biglietti, cane, mentre le armi erano i gatti. Il capo della banda, detto Angelo, ordinava i quantitativi di stupefacente poi custoditi da un complice che lavorava in un’impresa di pompe funebri e per questo chiamato Crepino. Gli altri componenti dell’organizzazione provvedevano a spacciare. Fra loro anche una donna.

"Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile"

Ragazza italiana stuprata a Parma: arrestato Nordafricano

Gli stupratori sono bestie

L’ha strattonata, sbattuta su un muro e poi ha provato ad abbassarle i pantaloni. Era una vera e propria violenza sessuale l’aggressione di mercoledì scorso in Oltretorrente perpetrata da un 36enne ai danni di una giovane parmigiana. L’uomo è finito in manette, lei con una prognosi di 25 giorni per le ferite riportate al collo e alle gambe.

L’episodio è accaduto in via Imbriani, dove la 20enne intorno alle 18 ha incontrato il suo aggressore, un libico con cittadinanza tunisina che conosceva di vista. Dopo aver provato inutilmente ad avvicinarla con le buone, vedendo che la ragazza rifiutava ogni approccio, lo straniero l’ha spinta con violenza contro un muro e tenendola ferma ha cercato di abbassarle i pantaloni. Ma si è accorto che la vittima stava tentando di fare una chiamata al cellulare e ha allentato la presa. In quel momento la giovane è riuscita a darsi alla fuga ed è corsa fino a via Bixio, dove si è rifugiata in un bar di fronte a via Costituente.

Da lì ha telefonato al fidanzato, che è accorso subito al locale e insieme hanno chiamato la polizia. Nonostante fosse sotto shock, la 20enne è stata in grado di fornire agli agenti un identikit dettagliato del suo aggressore, riconosciuto soprattutto grazie a un particolare: le scarpe argentate. E’ stato trovato dopo poche ore, verso le 21, a casa sua, che dormiva. Ora è in carcere con le accuse di violenza sessuale e lesioni.

http://parma.repubblica.it/cronaca/2013/01/21/news/ragazza_aggredita_in_via_imbriani_un_arresto_per_violenza_sessuale-50981174/