Tag: centrale operativa

Angoscia senza fine: altri 163 immigrati da mantenere

Portati in salvo dalla Marina militare 163 immigrati, intercettati su un barcone di legno al largo delle coste siciliane. A localizzare l’imbarcazione, a sud di Pozzallo, è stata la Centrale operativa di Roma della guardia di finanza, avvisata telefonicamente – dal solito prete – della richiesta di aiuto. Gli immigrati sono stati tratti in salvo e portati, a bordo di una motovedetta della guardia costiera, al porto di Siracusa.

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/sicilia/articoli/1101854/sicilia-soccorsi-163-immigrati.shtml

Modena: molesta i clienti di un bar e picchia vigilessa

Modena 18 giugno 2013 – Ubriaco, ha opposto resistenza a una pattuglia della Municipale, scatenando una colluttazione violenta e causando lesioni al braccio di una vigilessa, con prognosi di cinque giorni. Un cittadino nordafricano 44enne di origine algerina è stato arrestato domenica sera, lo scorso 16 giugno, dagli agenti chiamati dal gestore di un locale in corso Vittorio Emanuele dove l’uomo stava molestando il titolare e i clienti. In rinforzo dei due operatori della pattuglia sono arrivati anche due agenti motociclisti inviati dalla centrale operativa. L’identificazione al Comando di via Galilei ha fatto emergere numerosi precedenti di polizia per resistenza e violenza o minacce a pubblico ufficiale, oltre al fatto di essere presente come clandestino sul territorio nazionale. Per l’arrestato, processato per direttissima lunedì 17 giugno, è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora in tutta la provincia di Modena. Seguirà un procedimento penale a seguito di denuncia per resistenza e violenza, oltre che per lesioni personali.

http://www.modenatoday.it/cronaca/ubriaco-picchia-municipale.html

 

Non lo vuole, lui irrompe in casa e la stupra: era stato scarcerato da una settimana

Arcore –  Armato di coltello ha violentato la donna che lo rifiutava da un anno. Si tratta di Fouad Barki, un marocchino pregiudicato di 34 anni arrestato ieri sera dai carabinieri di Arcore e dal Norm di Monza per violenza sessuale.

La vittima è una 36enne residente ad Arcore. Martedì sera il violento era riuscito a penetrare nell’appartamento della donna con la forza, l’aveva minacciata di morte e aveva abusato di lei. Lo stupro è stato certificato poi dalla clinica Mangiagalli di Milano.

La sera seguente il marocchino è tornato alla carica, la donna è stata picchiata (la prognosi è di 25 giorni) ma si è difesa, ha gridato e i vicini di casa hanno capito.

La segnalazione alla centrale operativa dei carabinieri ha permesso l’intervento immediato dei militari che hanno immobilizzato il criminale.

La corte spietata alla donna pare proseguisse da un anno, con l’interruzione di qualche mese per un precedente arresto del balordo lo scorso marzo. La settimana scorsa, con la scarcerazione, le pressioni e le minacce sono ricominciate fino a degenerare.

http://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/arcore-marocchino-arrestato-per-violenza-sessuale_1009517_11/

Ancora un pregiudicato, ancora una donna stuprata. Ma non fa scandalo, i giornali si occupano di chi scrive cosa su Facebook.

Choc: l’assassino di Castagneto aveva aggredito persone con l’ascia nel 2010!

Secondo il Tirreno.it la bestia senegalese arrestata per lo straziante omicidio della 19enne a Castagneto Carducci, nel 2010 aveva aggredito delle persone con un’ascia. Ma era incredibilmente libero in Italia. A spacciare:

DONORATICO. Quando i carabinieri lo hanno fermato aveva ancora in mano l’ascia con cui aveva danneggiato un bar, rincorso un commesso e minacciato altre persone. E’ stato arrestato e portato in camera di sicurezza. Ieri il giudice ha convalidato l’arresto di Ablaye Ndoye, trentenne senegalese. Che ha patteggiato cinque mesi per minacce e danneggiamenti. Concessa la sospensione condizionale della pena, Ndoye è stato rimesso in libertà. Tutto sarebbe cominciato a causa di un panino al kebab, domenica sera a Donoratico. Secondo quanto è emerso da una rapida indagine dei carabinieri, Ndoye aveva avuto un’animata discussione con un commesso della kebabberia davanti alla stazione, che gli aveva ricordato di dover ancora pagare un panino mangiato qualche giorno prima. La discussione poi sarebbe sfociata in scontro fisico, fino all’intervento di alcuni passanti. Ndoye e il commesso sarebbero stati divisi ma poi il senegalese sarebbe tornato alla kebabberia, brandendo un’ascia da boscaiolo, minacciando il banconista e rincorrendolo fino alla cucina. Trattenuto da altri dipendenti del locale e allontanato una seconda volta, Ndoye si sarebbe messo a caccia di altre persone, quei passanti intervenuti in occasione della prima lite in strada, davanti alla kebabberia. Durante le ricerche l’africano si sarebbe fermato davanti al Bar Royal, minacciando altre persone e danneggiando gli arredi esterni del locale. Erano le 23 quando la centrale operativa dei carabinieri ha ricevuto la segnalazione. Sul posto è stata inviata una pattuglia che ha individuato Ndoye a poca distanza dal bar. Ancora con l’ascia in mano. L’uomo è stato bloccato, disarmato e portato in caserma. Ieri la convalida e il processo chiuso con il patteggiamento. http://iltirreno.gelocal.it/cecina/cronaca/2010/10/19/news/con-l-ascia-minaccia-un-barista-1.2124296

Buona integrazione a tutti.

Svolta nell’omicidio di Ilaria Leone (FOTO), la ragazza di 19 anni strangolata a Castagneto Carducci. Uno dei due senegalesi fermati – Ablaye Ndoye, 34 anni – è stato arrestato e portato in carcere a Livorno (FOTO). L’altro è stato rilasciato e fatto uscire da un ingresso secondario della caserma di Donoratico.
«Assassino, assassino». Così si sono rivolti alcuni amici della ragazza al giovane senegalese che stava uscendo dalla caserma insieme ai carabinieri (VIDEO). «Lo sapevo che era lui», ha urlato una giovane amica della ragazza. Secondo quanto si apprende, il giovane senegalese sarebbe stato conosciuto dai ragazzi della zona e anche da Ilaria.
IL CELLULARE NEL SUO ZAINO. «Il senegalese fermato era conosciuto come spacciatore e la giovane era una consumatrice di sostanze stupefacenti», ha detto il procuratore Francesco De Leo durante la conferenza stampa dei carabinieri a Livorno. Al 34enne senegalese gli inquirenti sono arrivati sia grazie al telefono cellulare della ragazza, trovato nello zainetto dell’uomo (nascosto nel giardino della casa dove il senegalese viveva insieme ad alcuni connazionali) che avrebbe ricevuto l’ultima chiamata da Ilaria Leone, sia dall’aiuto fornito dalla comunità senegalese molto forte nella zona. Il 34enne, ha spiegato il procuratore Francesco De Leo «era una personalità compatibile con quanto è successo: era conosciuto come persona violenta e con precedenti per lesioni, furto e danneggiamento».

«Ablaye Ndoye non aveva il permesso di soggiorno ed era già destinatario di un provvedimento di espulsione le cui pratiche erano in corso», ha aggiunto Francesco De Leo, che insieme al comandante provinciale dei carabinieri Massimiliano Della Gala ha confermato che l’uomo non ha ancora confessato, ma che «su di lui ci sono pesanti indizi». I carabinieri hanno anche spiegato che «per la svolta delle indagini ha avuto un ruolo fondamentale la comunità senegalese».
VEGLIA SILENZIOSA. Venerdì sera veglia silenziosa a Castagneto promossa dal Comune che ha anche decretato il lutto cittadino il giorno dei funerali della ragazza (Nella foto la veglia in piazza del Popolo a Castagneto).«Quello che è accaduto in queste ore ci fa inorridire! (dovevi inorridire prima) – è scritto in una nota firmata da sindaco, giunta e capigruppo consiliari -. Castagneto Carducci non ha mai vissuto episodi di questo genere. Siamo una comunità coesa e solidale che rifiuta ogni tipo di violenza. Quello che è successo a Ilaria è una cosa atroce, indicibile, sconvolgente che ci lascia senza parole. Siamo tutti vicino alla mamma, al babbo e a Mattia».

DOVE È STATA UCCISA. Sarà l’autopsia, in programma sabato a Pisa, a confermare se Ilaria Leone sia stata anche violentata. I carabinieri del Ris stanno anche cercando di verificare dove la giovane è stata uccisa: sul corpo infatti ci sono segni di trascinamento. «Molto probabilmente – ha detto il procuratore De Leo – è stata uccisa da un’altra parte anche se poco lontano».

STRANGOLATA A 19 ANNI. La ragazza è stata trovata seminuda, con i pantaloni abbassati e da un primo esame sul corpo sarebbe stata strangolata a mani nude. Tracce biologiche sono state repertate dagli investigatori che indagano sull’omicidio di Ilaria. Lo ha riferito il procuratore di Livorno Francesco De Leo. Il magistrato non ha escluso l’ipotesi che la giovane possa essere stata violentata o che abbia subito un tentativo di violenza. Emerso anche che sarebbe stata uccisa altrove, non lontano, e poi trascinata nell’uliveto. Proseguono anche gli interrogatori di parenti e conoscenti.
FOTO Il luogo del delitto
La giovane lavorava al ristorante “La Gramola” poco distante dal luogo del ritrovamento del corpo e di lei non si avevano notizie dalle 22 del primo maggio. Ad accorgersi del cadavere, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stata una persona che ha avvisato i carabinieri.

Veglia a Castagneto Carducci

Grosseto, rapinato in casa con cacciavite alla gola: presa banda multietnica

Grosseto, 14 aprile 2013 – È stato malmenato, immobilizzato e minacciato con un cacciavite dalla punta lunga più di 10 centimetri, mentre la sua casa veniva messa a soqquadro alla ricerca di preziosi ed oggetti di valore. E’ quanto accaduto ieri sera a Grosseto al proprietario di un appartamentoal primo piano di un condominio poco fuori dal centro cittadino. Intorno alle 22.30, alla Centrale operativa della Questura è arrivata una chiamata: una persona, in comprensibile stato di choc e molto agitato, riferiva di aver subito una rapina da ladri armati di coltelli. Sul posto, è immediatamente giunta una Volante della Polizia, mentre un’altra pattuglia si è messa subito alla caccia dei furfanti. La banda è stata individuata poco tempo dopo in una zona non lontana dall’abitazione saccheggiata. Alla vista delle forze dell’ordine, i rapinatori sono fuggiti a tutto gas a bordo di una Nissan Qashqai, mentre la Volante si è messa all’inseguimento del Suv.

Dopo essere usciti allo svincolo di Grosseto Nord ed aver imboccato l’Aurelia, i banditi si sono diretti in direzione di Follonica, braccati dai poliziotti. L’inseguimento, condotto a quasi duecento all’ora, è proseguito fino all’altezza dell’uscita per la Città del Golfo, quando la Volante ha sorpassato il Suv, tagliandogli la strada. A quel punto, la Nissan è stata costretta ad interrompere la fuga, anche perché nel frattempo era giunta in supporto degli agenti anche un’altra macchina della Polizia stradale, che ha bloccato da dietro il veicolo dei banditi. Messa alle strette, la banda è scesa dall’auto e ha provato a darsela a gambe, ma nel giro di trenta secondi è stata fermata dalle forze dell’ordine e i quattro rapinatori sono stati arrestati. Si tratta di un serbo di 21 anni, di un italiano di 55 anni, di un macedone di 30 anni e di un ragazzo di 17 anni, straniero, ma residente in Italia.

Tutti quanti hanno alle spalle numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, anche se erano completamente sconosciuti alla Polizia di Grosseto. La vittima della banda multietnica è stata colpita in fronte da un violento pugno, quindi uno dei furfanti gli ha immobilizzato la testa, girandola verso il basso, e gli ha puntato un lungo cacciavite al collo. Il bandito ha intimato all’uomo di dirgli dove si trovasse la cassaforte, minacciando di ucciderlo. Intanto, anche gli altri due rapinatori chiedevano all’aggressore di ammazzare il proprietario dell’appartamento, poi hanno messo a soqquadro la piccola abitazione alla ricerca di oggetti di valore. La vittima ha ripetuto più volte di non possedere una cassaforte e soltanto quando hanno capito che l’uomo stava dicendo la verità i banditi sono scappati, portando via numerosi preziosi.

Al momento dell’arresto, le forze dell’ordine hanno recuperato tutta la refurtiva, nascosta all’interno del Suv ed hanno inoltre trovato quattro cacciaviti, utilizzati dalla banda per compiere il furto e per minacciare il proprietario della casa. L’uomo è dovuto ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso a causa di alcune echimosi al volto e di un piccolo taglio sul collo provocato dalla pressione del cacciavite. Al momento, tre rapinatori sono stati rinchiusi nel carcere di Grosseto, in attesa della convalida dell’arresto, mentre il minorenne è stato condotto nel carcere minorile di Firenze.

http://grossetonotizie.com/grosseto-svaligiano-un-appartamento-e-aggrediscono-il-proprietario-minacciando-di-ucciderlo/

http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2013/04/13/Aggredito-cacciavite-rapinato_8548713.html

http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2013/04/13/news/picchiato-e-minacciato-di-morte-in-casa-quattro-arresti-1.6874984

Giovani algerini colti sul fatto all’interno di un appartemento

A gente come questa il Pd vuole svendere la cittadinanza

Giovani colti sul fatto all’interno di un appartemento
Romagna Noi
IMOLA – I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Imola hanno arrestato due diciottenni residenti a Imola, uno nato in Algeria e l’altro a Bologna, per tentato furto in abitazione. E’ accaduto questa notte, intorno all’una, quando la centrale operativa

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Vittoria, arrestati 3 rumeni per rapina a un connazionale – RagusaNews

Vittoria, arrestati 3 rumeni per rapina a un connazionale
RagusaNews
Vittoria – Sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato di P.S. di Vittoria tre rumeni ritenuti responsabili di avere rapinato un loro connazionale. I fatti si sono svolti sabato sera, quando una telefonata alla centrale operativa del

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Arrestati dai carabinieri, per rissa, tre nigeriani ospiti di una Casa … – il punto a mezzogiorno


il punto a mezzogiorno

Arrestati dai carabinieri, per rissa, tre nigeriani ospiti di una Casa
il punto a mezzogiorno
Nel tardo pomeriggio a Frosinone, a seguito di richiesta pervenuta al “112” della Centrale Operativa del Comando Provinciale da parte dei responsabili della “Casa Famiglia” ubicata in questo centro, i militari del NORM della locale Compagnia, traevano
Rissa in casa famiglia: arrestati tre nigerianiCiociaria-OggiNotizie

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Rubano, danneggiano la stazione ferroviaria e aggrediscono i carabinieri: arrestati tre marocchini

Fornaci di Barga (LU) – Comando Provinciale di Lucca – 09/01/2013 Ore 15:40 I Carabinieri della Compagnia di Castelnuovo di Garfagnana, hanno arrestato tre cittadini marocchini, già conosciuti alle Forze dell’ ordine. I predetti, nel tardo pomeriggio di ieri a Fornaci di Barga, hanno rubato tre giacconi esposti al pubblico all’esterno di un negozio per il periodo dei saldi, allontanandosi velocemente verso la stazione ferroviaria. Grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, la Centrale Operativa della Compagnia di Castelnuovo ha inviato sul posto una pattuglia dell’aliquota Radiomobile e quella della Stazione di Camporgiano che si trovava in zona per un altro servizio. Alla vista dei militari, i tre extracomunitari, che nel frattempo erano giunti alla stazione ferroviaria di Fornaci, hanno cercato di sottrarsi al controllo insultando e aggredendo i carabinieri con calci e pugni. I tre giovani, hanno quindi infranto il vetro di una porta nella sala di attesa della stazione al fine di procurarsi delle ferite e simulare un’aggressione. Grazie all’intervento di altri militari della Stazione carabinieri di Fornaci di Barga i tre sono stati bloccati e arrestati. I reati contestati, per i quali si svolgerà nella mattinata odierna il rito direttissimo davanti al Tribunale di Lucca, sono quelli di furto aggravato, danneggiamento aggravato, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni personali.