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Immigrati tra sbarchi e Cie chiusi Kyenge: cambiare Bossi-Fini
Giornale Radio Rai Il primo era già stato arrestato nel 2011 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di non aver soccorso due uomini caduti in … |
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Immigrati tra sbarchi e Cie devastati – Kyenge: aprire le frontiere
Livorno: il Senegalese assassino è uno spacciatore, delinquente abituale ma non espulso
Livorno, 3 mag. (Adnkronos) – E’ un immigrato senegalese irregolare sul territorio italiano il 34enne senegalese fermato nell’ambito dell’omicidio di Ilaria Leone, la 19enne trovata morta strangolata ieri mattina nelle campagne di Castagneto Carducci (Livorno). L’uomo spacciava droghe leggere, e la stessa vittima, secondo quanto riferito dagli inquirenti, era una consumatrice di sostanze stupefacenti. Proprio in questo ambito i due si sarebbero conosciuti.
L’uomo era destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, e aveva precedenti per lesioni, furto e danneggiamento. Il 34enne viveva in un’abitazione di fortuna a Doloratico (Livorno) vicino a Castagneto Carducci, e a volte si recava a Roma.
Fanno i lavori che gli italiani non vogliono fare. Sono risorse.
Espulso e delinquente abituale ma rimaneva in Italia. E la congolese vuole “sanatorie, cittadinanze e stop alla legge Bossi”.
Uccide un italiano: scena muta davanti al giudice
Monfalcone (GO) – Non parla il ventenne straniero sottoposto a fermo di polizia giudiziaria nelle indagini sull’omicidio del 38enne Riccardo Degrassi, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi davanti alla sua abitazione di via Marco Polo nel rione di Panzano. Interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica Valentina Bossi, che coordina le indagini, il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per ora, comunque, resta in carcere, in attesa della convalida del provvedimento restrittivo da parte del Gip che dovrebbe avvenire oggi. Gli inquirenti sono convinti di avere tra le mani almeno uno degli aggressori di Degrassi anche se non lasciano trapelare nulla sulle circostanze che hanno portato al suo fermo. Se non la considerazione che tra il giovane fermato e la vittima non ci sarebbe stato alcun rapporto fino al momento del delitto.
Le indagini comunque continuano a 360 gradi in tutti gli ambienti frequentati dal portuale 38enne, tra le persone coinvolte in dissidi e discussioni con lui. Non solo per trovare nuovi riscontri nei confronti del giovane fermato ma anche perchè non si esclude che all’agguato costato la vita a Riccardo Degrassi possano aver preso parte anche altre persone. E molto gli inquirenti si aspettano dall’esito dell’autopsia, effettuata ieri a Monfalcone, che potrebbe fornire elementi utili a capire quante persone ci siano state sul luogo del delitto alle 3 di sabato mattina a Panzano, assieme alla vittima.
Va delineandosi intanto anche il “ritratto” del giovane sottoposto a fermo, sulle cui generalità viene comunque mantenuto strettissimo riserbo: straniero, residente in provincia di Gorizia ma non a Monfalcone, con numerosi precedenti penali a dispetto dalla giovanissima età – vent’anni – coinvolto in ripetuti fatti di violenza, fisicamente assai robusto e quindi teoricamente in grado di sopraffare, anche senza l’aiuto di complici, un uomo atletico e determinato quale Roberto Degrassi.
Dalla Procura non trapela nulla circa le piste che hanno portato al suo fermo, anche se si tende ad escludere vendette per vecchi rancori o questioni legate alla sfera sentimentale. Certo l’efferatezza dell’omicidio di Degrassi, “finito” con una fioriera spaccatagli sulla testa, non fa nemmeno intravvedere l’esito tragico di una banale lite, sfuggita di mano all’aggressore e sfociata in tragedia.
Sicuramente le forze dell’ordine sono in possesso di elementi almeno parzialmente utili a ricostruire movente e circostanze che hanno portato al delitto ma al momento non intendono assolutamente renderle note. L’impressione è che Procura e forze dell’ordine intendano arrivare a una soluzione del caso nel più breve tempo possibile, senza avventurarsi però in accelerazioni eccessive che potrebbero vanificare tutto il lavoro.
http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/01/23/news/il-fermato-resta-muto-davanti-al-pm-1.6402450