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Deposito di hashish in scuola occupata da ‘profughi’

ROMA – La ex scuola “8 marzo” alla Magliana ospitava un deposito di droga. I “magazzinieri” erano due fratelli marocchini che sono stati arrestati oggi a Roma. I Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli coadiuvati dai Carabinieri della C.I.O. dell’8^ Reggimento Lazio hanno arrestato due fratelli marocchini, di 35 e 38 anni, nullafacenti e già noti alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

I militari, secondo un comunicato dell’Arma, nel corso di un mirato servizio di controllo, hanno fatto irruzione, poco dopo la mezzanotte, all’interno dello stabile occupato della ex scuola “8 Marzo”, in via dell’Impruneta, alla Magliana. Nelle stanze in uso ai due fratelli, i militari a seguito della perquisizione, hanno rinvenuto e sequestrato, celati in una intercapedine ricavata sul muro, un grosso borsone, con all’interno otto chili di hashish, suddivisi in panetti, 100 grammi di marijuana e la somma contante di oltre 500 euro, ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio.

Subito dopo l’arresto i due sono stati accompagnati in caserma dove sono stati trattenuti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo.

Ecco i “nuovi italiani”: banda di “seconde generazioni” gestiva traffico di droga a Roma

ROMA – I carabinieri hanno individuato e sgominato un gruppo di trafficanti di droga immigrati fra i 18 e i 20 anni. Sono  figli di immigrati i cosiddetti “italiani di seconda generazione”, quelli ai quali la clandestina vorrebbe dare la cittadinanza: avevano creato un piccolo impero della cocaina che arrivava a fruttare fino a 50 mila euro al mese. E se c’erano problemi, venivano risolti con le pistole.

PISTOLE CON SILENZIATORE – La scoperta si deve agli uomini del Gruppo Roma dell’Arma che, all’alba di lunedì, hanno arrestato 12 giovani e sequestrato migliaia di dosi di droga nel corso dell’operazione. Durante le perquisizioni – nell’indagine ci sono anche una ventina di indagati a vario titolo – sono state trovate due pistole, una delle quali con silenziatore. A colpire gli investigatori dei carabinieri è la giovane età dei componenti della banda che agivano soprattutto alla Magliana e al Trullo.

IL GRECO E I SUOI SOLDATI – Alla guida dell’organizzazione, come hanno scoperto i carabinieri coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia della Capitale, c’era un ragazzo “greco” di 21 anni che comandava i suoi «soldati» di varie nazionalità: “italiani”, brasiliani, somali. La società multietnica nel suo massimo fulgore

Le indagini sono scattate nel gennaio 2012 dopo una serie di controlli svolti dai militari dell’Arma della stazione Villa Bonelli nelle periferie del Trullo e della Magliana. Si è così scoperto che gli spacciatori si incontravano con i clienti in via dell’Impruneta e che il luogo d’incontro era gestito da un garagista egiziano soprannominato Billy Bibo.

LA «BENZINA» E I «CANI» – La droga veniva chiamata in codice benzina, biglietti, cane, mentre le armi erano i gatti. Il capo della banda, detto Angelo, ordinava i quantitativi di stupefacente poi custoditi da un complice che lavorava in un’impresa di pompe funebri e per questo chiamato Crepino. Gli altri componenti dell’organizzazione provvedevano a spacciare. Fra loro anche una donna.

"Dare la cittadinanza ai figli degli immigrati, ce lo chiede la società civile"