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Anziana disabile massacrata in casa: si cerca banda dell’Est

Un’anziana di 76 anni è stata trovata morta ieri sera nella sua casa, al secondo piano di una villetta isolata, in località Longera. La donna, disabile, costretta a muoversi con un deambulatore, sarebbe stata aggredita da una banda di rapinatori dell’Est entrati in casa.
I banditi una volta entrati in casa potrebbero essere stati scoperti dalla donna, reagendo con violenza,colpendola e uccidendola.
Il grave fatto di cronaca ha suscitato molto sgomento tra i vicini che parlano di un borgo isolato e tranquillo prima dell’apertura delle frontiere e l’ingresso della Romania nella Ue.

http://voxnews.info/2013/03/14/trieste-anziana-uccisa-da-rapinatori/

Donna aggredita, picchiata e trascinata a terra da banda di 5 Zingari

MONTEBELLO DI BERTONA Aggredita da cinque giovani, trascinata a terra e rapinata della borsetta.
Vittima della rapina, compiuta a Montebello di Bertona, una 40enne che ha tentato con tutte le proprie forze di resistere all’aggressione della banda ma e’ stata colpita anche con un pugno al volto molto violento. L’episodio, che ha visto protagonisti due maggiorenni e tre minorenni, e’ accaduto ieri sera mentre la donna camminava in via contrada Campo Bertona.
I banditi si sono subito dileguati a bordo di una Fiat Seicento. Il tempestivo intervento dei carabinieri di Penne, diretti dal capitano Massimiliano Di Pietro, ha consentito di rintracciare l’auto dei rapinatori grazie a soli due numeri di targa.
La Fiat Seicento e’ stata bloccata su una strada poderale in localita’ Ponte S.Antonio del Comune di Penne. All’interno del veicolo i militari hanno ritrovato una tessera magnetica dell’esercizio commerciale “Media World” ed un bancomat entrambi intestati alla vittima, nonchè, nella successiva ispezione dei luoghi compiuta a ritroso, è stata trovata pure la borsa sottratta alla malcapitata, abbandonata in un campo adiacente la Chiesa di San Pio in Montebello di Bertona.
Con l’accusa di rapina in concorso e lesioni personali gravi sono finiti in manette Elvisi Neziri, 19enne pregiudicato originario della Serbia-Montenegro domiciliato a Pescara e un 17enne di Taranto, anch’egli domiciliato nel capoluogo adriatico.
A piede libero sono stati invece denunciati una 18enne di Montebello di Bertona, convivente dello straniero, in avanzato stato di gravidanza, e due sedicenni con precedenti residenti a Pescara. La donna si trova ricoverata presso l’Ospedale Civile di Pescara per i diffusi traumi riportati al volto, fratture allo zigomo ed alla mascella e contusioni agli arti superiori, con una prognosi stimata in 30 giorni. La refurtiva, fatta eccezione per la somma di 30 euro, e’ stata recuperata e restituita alla quarantenne.

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/538098/Abruzzo-Donna-aggredita-e-rapinata-da.html

Tre immigrati irrompono in casa, la pestano brutalmente e la legano al letto: per 20 euro

Europa senza frontiere: i pendolari della violenza

Il fenomeno delle rapine in casa, spesso con una forte dose di violenza nei confronti delle vittime, è sempre più diffuso: l’ultimo episodio è avvenuto a Calolziocorte, in provincia di Lecco, dove un’operaia aggredita e sequestrata in casa propria da tre immigrati per un bottino pari solo a 20 euro e un’auto. Ad essere vittima del furto è stata una donna di 50 anni che vive da sola in un alloggio popolare e che ha vissuto attimi di terrore per essere derubata solo di 20 euro e di pochi altri oggetti di valore. L’episodio è avvenuto la scorsa notte, ma nella cittadina della provincia lecchese la paura comincia a diffondersi visto che altri due casi analoghi si erano verificati pochi giorni fa (sabato sera una coppia di anziani pensionati sono stati picchiati a sangue da un bandito e successivamente un altro anziano è stato picchiato e legato a una sedia).
Nel caso della rapina avvenuta nella notte è stato l’ingresso in casa dei tre banditi a svegliare la donna che era già andata a dormire, ma è stato proprio nel momento in cui i ladri sono stati scoperti che si è scatenata la violenza immotivata: i tre hanno così picchiato brutalmente la donna e l’hanno poi legata al leto con delle lenzuola in modo tale da poter continuare a vagare per la casa alla ricerca di qualcosa di cui impossessarsi. Dopo qualche minuto se ne sono andati, con un bottino di appena una ventina di euro in contanti, una catenina d’oro e le chiavi dell’auto della signora, una Fiat Panda rossa, con la quale si sono dileguati nel nulla. La vittima, anche se con grande fatica, è così riuscita a liberarsi e a chiamare la polizia.

http://voxnews.info/2013/02/22/ennesima-rapina-violenta-in-casa-nel-lecchese/

Perugia, arrestati tre rapinatori albanesi che terrorizzavano la città

Immigrati esperti nella spaccata dei bar, rapinatori di supermercati, banditi in grado di entrare e uscire dalle ville anche con i proprietari dentro e persino ladri di bestiame all’occorrenza. Sono queste le credenziali di una banda di tre albanesi arrestati dai Carabinieri di Perugia dopo una meticolosa attività di indagine.La banda ha colpito più volte a Perugia ma anche in provincia. I militari hanno elementi utili per risalire a colpi effettuati a Mugnano, Pila, Ponte Pattoli e Collazzone. Ma di molti altri potrebbero essere stati gli autori come testimoniano oggetti, preziosi e gratta e vinci trovati nella loro abitazione. Hanno persino assaltato un molino popolare per rubare due maiali che poi hanno macellato. La banda alternava anche periodi in Albania per non destare sospetti, non si può di certo limitare la libera circolazione dei “migranti” e quindi ne approfittavano per andare e venire dal loro paese. Durante l’arresto sono stati trovati in possesso del kit del rapinatore: spray urticante, tre passamontagna, nonché numeroso materiale da scasso tra cui un frullino artigianale idoneo a forare persiane. Tutto quello che serve per assaltare le ville ma anche lo spray che serve per minacciare e bloccare i cassieri dei supermercati. Ora i tre albanesi sono stati arrestati e portati al carcere di Capanne, dove andranno ad aggravare il problema del sovraffollamento delle carceri.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/catturata-banda-rapinatori-ville-erano-albanesi.html

 

Rumeni arrestati per furto rame

Venti chilometri di inseguimento, un cancello sfasciato,ben 4 comuni attraversati a folle velocità e un finale un po’ ridicolo e un po’ pericoloso: l’auto dei banditi giù da un piccolo dirupo di pochi metri. E tutto questo per due sacchi di rame trafugato a Castel Ritaldi.

http://www.perugiatoday.it/cronaca/giano-umbria-furto-rame-inseguimento-arrestati-romeni.html

Rapina in villa, spunta il tesoro di un funzionario del Quirinale

Nell’appartamento di un rumeno le onorificenze di un funzionario della Presidenza della Repubblica e i preziosi quadri spariti da casa del titolare del P1 di Abano Inserisci Link e Articolo: PADOVA. Recuperata refurtiva della rapina e individuato il ricettatore, un rumeno di 24 anni ora in stato di fermo di polizia giudiziaria.

I carabinieri di Padova sono riusciti a ritrovare quadri, monili e oggetti preziosi fatti sparire dalla banda di rapinatori che a fine marzo del 2012 ha dato l’assalto alla villa di Paolo Squarcina, il titolare dela discoteca P1 di Abano Terme, sequestrando la moglie per quasi un’ora.

Dalla casa in via Debussy dell’imprenditore termale erano spariti pregevoli dipinti, ritrovati dagli investigatori nell’appartamento a Padova dove viveva il ricettatore fermato.

Tra la refurtiva sequestrata dai militari padovani, al termine di una intensa attività d’indagine condotta dalla Compagnia di Padova, anche medaglie e onorificenze di un alto funzionario romano della Presidenza della Repubblica.

Per quasi quaranta minuti, quella drammatica sera, la moglie di Squarcina è rimasta in balìa di un vero e proprio “commando” di sette malviventi che, dopo averla minacciata e malmenata, l’hanno chiusa in una stanza. Momenti di autentico terrore per Mara Brugnolo, 54 anni.

Al termine del “raid”, i sette banditi, quasi certamente di origine slava, si sono dati alla fuga con un bottino di due quadri, monili in oro per alcune migliaia di euro e l’incasso dell’ultimo fine settimana al P1 : novemila euro in contanti. Erano passate da poco le 23,30 di domenica. Mara Brugnolo, rimasta sotto choc per giorni, è stata circondata dai banditi quando è rientrata in auto. Era sola, il marito era al ristorante “SottoSotto”, di sua proprietà.

Strattonata, afferrata per i capelli, minacciata e spinta dentro la villa, la donna è stata minacciata con unaa pistola, ma è scattato il sistema d’allarme, collegato con il telefonino del marito. Squarcina, insospettito, ha chiamato la moglie. Che, in preda al panico, ha chiuso la comunicazione. Lui ha richiamato:nessuna risposta. Nel frattempo, alla donna era stato requisito il cellulare. Poi i banditi l’hanno chiusa nello studio e lei ne ha approfittato per richiamare il marito dal fisso.

«Abbiamo i ladri in casa», gli ha detto prima di riattaccare. A quel punto Squarcina ha chiamato il 112 e si è precipitato a casa. Ma i banditi si erano già dileguati con il bottino e all’imprenditore non è rimasto che liberare la moglie.

Terrore a Milano, gruppo di immigrati assalta gioielleria. Proprietario spara.

L'assessore si felicita di questa nuova manifestazione di "cambiamento"

Appena si è accorto che non erano clienti ma banditi, non ha esitato ad estrarre la pistola e a far fuoco. Uno, due, tre colpi non andati a segno, ma che hanno comunque messo in fuga i malviventi. La tentata rapina è avvenuta ieri sera poco prima delle 18. 30, nel negozio «Valentino Gioielli», in piazzale Corvetto 7.
In quel momento all’interno della gioielleria c’erano due clienti e la dipendente. Mentre al piano superiore c’era il titolare, Valentino Z., 67 anni. Fuori, ancora tanta gente che faceva shopping o attendeva l’autobus. In quel momento, un uomo e una donna, nordafricani, abbracciati, hanno suonano il campanello del negozio. La dipendente, dopo aver dato un’occhiata a quei due, ha premuto il tasto che apre non sospettando di nulla: sono sembrati normali clienti.

Appena dentro, però, l’uomo ha estratto un cuneo che teneva nascosto sotto il cappotto e lo ha appoggiato sul pavimento, non permettendo così alla porta di richiudersi. Una manovra che ha permesso ad altri tre complici, anche loro nordafricani, armati di mazze da baseball, di entrare. I rapinatori, sotto gli occhi terrorizzati dei presenti, hanno infranto la vetrina espositiva per appropriarsi dei gioielli. Ma, a questo punto, il proprietario, che ha visto tutto attraverso il monitor interno, ha deciso di intervenire. Ha afferrato il suo revolver calibro 38 ed è sceso per le scale con l’arma in pugno. Il primo colpo lo ha esploso in aria, ma nessuno è scappato. Allora ha premuto di nuovo il grilletto in direzione dei rapinatori. Uno, due pallottole che non sono andate a segno, ma che, stavolta, hanno messo in fuga i banditi.

Una volta fuori, il gruppetto di nordafricani è salito su una Toyota probabilmente rubata e ha dato gas, facendo perdere le tracce.

Lanciato l’allarme, sul posto sono intervenute diverse Volanti. Con loro anche i colleghi della Scientifica, nel tentativo di catturare qualche impronta o indizio utile alle indagini. Non lontano da lì, gli agenti hanno trovato l’auto utilizzata dai banditi. Nè all’interno della vettura, nè nel negozio sono state trovate tracce di sangue, un elemento che lascia supporre che nessuno sia rimasto ferito. La polizia ha quindi recuperato i filmati di alcune telecamere della zona e ha raccolto le testimonianze dei presenti: i due clienti e la dipendente.
Nessuno, nonostante gli attimi di vera paura, ha voluto farsi accompagnare in ospedale. Anzi, uno dei due acquirenti, ha trovato persino la battuta per sdrammatizzare: «È stata una giornata diversa, esplosiva».

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_novembre_17/gioielliere-corvetto-spara-fuga-rapinatori-2112754653961.shtml

Le belve in casa: pestati a sangue e derubati

CASERTA – Rapina in abitazione nella notte a Castel Volturno, vittime un pensionato di 65 anni e il figlio di 28, pestati e costretti dai banditi a consegnare denaro e preziosi. L’episodio, denunciato ai carabinieri, in via Cilea. In azione una banda di rapinatori probabilmente dell’est Europa con il volto coperto da passamontagna. Dopo aver fatto irruzione, i banditi hanno preso a calci e pugni prima il padre, quindi il ventottenne, poi si sono fatti dare il bottino, il cui ammontare non è stato quantificato; sono quindi fuggiti a bordo di un’auto di cui non è stato individuato il modello. Padre e figlio sono stati trasportati dall’ambulanza alla clinica Pineta Grande per le cure; hanno riportato contusioni guaribili in pochi giorni.

http://www.ilmattino.it/campania/caserta/castel_volturno_rapinatori_delest_assaltano_villa_picchiati_padre_e_figlio/notizie/222014.shtml