http://www.e-tv.it/video/20898/finto-tecnico-del-gas-raggirava-e-derubava-anziani-nomade-sinti-arrestato-dalla-polizia
Tag: anziani
Picchiatore: prima anziani e poi agenti
Aggredisce anziani e carabinieri a Pescara, arrestato
Ubriaco, di fronte ad una gastronomia sulla strada parco di Pescara, aggredisce prima quattro anziani, poi il titolare dell’attività uscito in loro soccorso e, infine, anche i carabinieri che, però, riescono a fermarlo e arrestarlo. Protagonista dell’episodio, avvenuto ieri sera, è un ucraino di 25 anni, finito in manette per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale
http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/12/14/news/aggredisce-anziani-e-carabinieri-a-pescara-arrestato-1.6196476
Genova: è caccia al maniaco degli anziani
Un identikit approssimativo dell’aggressore parla di un immigrato trentenne dell’Est, dai capelli chiari e alto circa un metro e 70.
Almeno due i casi accertati finora, in via Venezia a San Teodoro e via Sapeto a Borgoratti, ma gli inquirenti non escludono che abbia agito anche in altre circostanze.
Due anziane signore di 83 e 86 anni sono state picchiate a calci, pugni e schiaffi.
Il Magistrato li libera: la Polizia li arresta di nuovo
In febbraio, il capo della Squadra moblile Gianpaolo Trevisi l’aveva giurata: «Faremo tutto il possibile per riprenderli», aveva detto. E così è stato due giorni prima di lasciare il suo incarico di dirigente della questura per prendere servizio come responsabile della scuola di polizia di Peschiera. Florida, Guciu e Parni Lakatosz di 34, 26 e 43 anni e Maria Kolompa di 44 anni, sono così in carcere a Novara dove sono stati arrestati per cinque furti commessi ai danni di anziani di cui tre a Verona e due tra Imola e Bergamo. Erano già finiti nel mirino della polizia il 15 febbraio scorso quando furono arrestati e poi rilasciati perché secondo i magistrati non c’erano i gravi indizi di colpevolezza. Ora questi elementi a carico della famiglia di rom, originaria della Polonia ma residente a Novara, ci sono tanto da arrivare all’ordinanza di custodia cautelare. Altre indagini sono in corso alla questura di Bologna per stabilire se sono i responsabili di altri colpi commessi sempre ai danni di anziani. I quattro sono stati arrestati sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare del gip Isabella Cesari alla luce delle indagini degli agenti della Mobile, durate otto mesi. «È la mia ultima conferenza stampa», ha commentato ieri Trevisi, «e mi fa piacere concludere l’attività in questura con questa operazione. Ringrazio tutti gli anziani che quando mi incontrano per strada si complimentano per il nostro operato». A Verona i quattro avrebbero commesso tre truffe il 28 dicembre 2011 in via Emo, il 3 gennaio 2012 in via Monreale e alla fine di quello stesso mese in lungadige Sammicheli. Avrebbero poi continuato le loro imprese l’8 febbraio a Imola per finire a Bergamo due giorni dopo. «Che siano stati loro gli autori di queste rapine», ha detto ieri Trevisi, «lo sta a dimostrare che da quando sono stati arrestati la prima volta il 15 febbraio, le truffe agli anziani sono diminuite del 70 per cento in città». Una delle signore, vittima delle truffe, ha riconosciuto due delle persone arrestate proprio grazie ad una foto pubblicata sul nostro giornale. Le indagini della polizia si sono fondate prima di tutto sui tabulati telefonici. Gli inquirenti hanno verificato che al momento delle truffe, le telefonate dei malviventi avvenissero nei luoghi delle rapine. Altri controlli sono stati fatti con le telecamere per verificare se il passaggio dell’auto dei Lakatosz era stato filmato nei momenti dei colpi. Il modus operandi della gang era sempre lo stesso: entravano negli appartamenti degli anziani con una scusa o un centrino da vendere o scrivere un biglietto da lasciare per chi abitava nel condominio che in quel momento non era in casa. E poi rubavano preziosi e soldi. Quando furono arrestati il 15 febbraio, hanno raccontato in questura, hanno minacciato il malocchio agli agenti ma evidentemente non ha avuto alcun effetto.
http://www.larena.it/stories/Home/423020_furti_in_casa_a_5_anzianiin_cella_quattro_nomadi/
Gli anziani di Montelupone scannati da un immigrato “integrato”
L’assassino degli anziani coniugi Marconi uccisi a Montelupone è un immigrato “integrato” regolare che fa l’imbianchino. Il Macedone di etnia albanese, interrogato per tutta la notte nella caserma dei carabinieri. Alimi Abdul, 28 anni, sposato e con tre figli, giunto in Italia per “ricongiungimento familiare” come le “bestie di lignano”, ha confessato, dopo aver inutilmente tentato di accusare il suo condomino marocchino e un altro maghrebino, che però potrebbero essere coinvolti nel massacro. Ora è in stato di fermo per omicidio. Il delitto sarebbe maturato durante una rapina.
Tutti gli elementi e le tracce rilevate nella casa dei coniugi assassinati, a quanto si apprende, riporterebbero solo al macedone. Quest’ultimo aveva inizialmente accusato del delitto il magrebino, che però di fronte ai militari si è dichiarato innocente. Dopo ore di interrogatorio il macedone è crollato e ha scagionato il magrebino, confessando di aver commesso il delitto. Ora continua nella caserma dei carabinieri l’interrogatorio alla presenza del magistrato.
Il responsabile dell’omicidio aveva lasciato tracce di pneumatici durante la fuga dalla casa dei coniugi. I carabinieri sono così riusciti a raggiungere un casolare nel quale è stata trovata una maglia e calzature insanguinate.
E’ probabile che l’assassino sia riuscito a entrare in casa dei coniugi con una scusa. Dopo aver assalito l’uomo sull’uscio, avrebbe rincorso la moglie che, nel tentativo di mettersi in salvo, si era barricata invano in cantina. Dopo aver ucciso la donna, il killer sarebbe tornato al piano superiore per cercare oggetti di valore e soldi. Avrebbe poi tentato di dare fuoco alla casa in modo da eliminare qualsiasi traccia. L’incendio, però, non si è propagato e si è spento da solo poco dopo.
I carabinieri, dopo aver setacciato a lungo il terreno intorno al casolare in contrada San Martino dove è stato trovato il maghrebino fermato, hanno recuperato un coltello che potrebbe essere stato usato per uccidere gli anziani coniugi. La casa in cui abitano i due stranieri si trova poco distante da quella in cui è avvenuto il delitto.
L’assassino, intorno alle 4 del mattino, si era presentato in sella a un motorino in una casa vicina a quella dei Marconi. I proprietari si erano affacciati e avevano visto un uomo sui trent’anni, “scuro”, che chiedeva di entrare mettendoli in guardia da ‘ladri’ che circolavano in zona. Ma si erano ben guardati dal farlo entrare. Lo scooter sarebbe stato ripreso da telecamere a circuito chiuso presenti in zona, e nel cortile del casale dei due anziani uccisi sono state rilevate tracce di pneumatici. Poco dopo, verso le 5, si presume che la stessa persona si sia fatta aprire con la medesima scusa dai Marconi, che erano già svegli e vestiti. E loro, invece, lo hanno fatto entrare.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/marche/articoli/1062479/coniugi-uccisi-imbianchino-macedone-confessaaveva-tentato-di-incolpare-due-maghrebini.shtml
Non e’ una città per anziani: banda di Maghrebini assale pensionato
Aggressione a scopo di rapina, sempre a Milano, in via Farini, nei confronti di un pensionato di 66 anni a cui tre malviventi , probabilmente nordafricani, hanno sottratto portafoglio e bancomat. I malviventi hanno buttato a terra la vittima a terra e minacciato con un coltello alcuni passanti che si erano fermati per soccorrere l’uomo. Quindi si sono dileguati.
http://affaritaliani.libero.it/milano/ragazza-17enne-denuncia-stupro-in-pieno-centro-a-milano100912.html?refresh_ce
Torino: truffe ad anziani, carabinieri arrestano cinque nomadi – Agenzia di Stampa Asca
Agenzia di Stampa Asca |
Torino: truffe ad anziani, carabinieri arrestano cinque nomadi
Agenzia di Stampa Asca Cinque nomadi italiani di etnia sinti sono stati arrestati. I truffatori si fingevano carabinieri in servizio e mostravano alle loro vittime falsi tesserini di riconoscimento per accedere all'interno delle abitazioni. Una volta in casa minacciavano gli … |
Torino: si travestivano da carabinieri e derubavano anziani, arrestati … – CapannoriNews.info
CapannoriNews.info |
Torino: si travestivano da carabinieri e derubavano anziani, arrestati …
CapannoriNews.info Facevano credere alle vittime di essere carabinieri e, dopo aver esibito un tesserino falso, entravano in casa. Con la scusa di effettuare una perquisizione si impossessavano di oggetti preziosi e denaro. I carabinieri di Torino hanno arrestato cinque … Truffatori seriali di anziani, cinque arresti dei Carabinieri a Torino Finti carabinieri truffano anziani Torino – Sgominata banda di truffatori seriali di anziani: 5 arresti |
Zingari predavano anziani a Cuneo
Rapinavano e derubavano anziani,fermati banda di nomadi di etnia sinti
Sono stati arrestati, dai Carabineiri del comando provinciale di Cuneo, quattro persone della famiglia sinti “Riviera”. Lucia Rivera, 51 anni e Riveira Giacomo, classe 1974, sono al momento nel carcere di Cuneo, perchè già pregiudicati. Per gli altri due familiari è invece è scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Si tratta, secondo i militari guidati dal Comandante Simeoni, di uno dei gruppi di malviventi più attivi sul territorio provinciale. Dopo il loro arresto, secondo i Carabinieri, si è registrata una diminuzione dei furti e dei reati contro il patrimonio.
I quattro dovranno rispondere di fronte al Gip di oltre 20 reati fino al maggio scorso. Si tratta soprattutto di furti e rapine la cui vittima erano soprattutto persone anziane. La tecnica era quella di fingersi addetti delle poste, del comune o persino delle forze dell’ordine con l’incarico di verificare l’orginalità delle banconote tenute in casa. Al primo sospetto delle vittime partivano le minacce.
Nel dicembre scorso una ottantenne di Demonte dopo essere stata derubata di alcuni gioielli e del denano che custodiva in casa, era stata chiusa in uno sgabuzzino per evitare che potesse dare immediatamente l’allarme.
Tutti i furti erano caratterizzati da una grande avidità, i rapinatori puntavano a depredare le case di tutto ciò che era possibile portare via, tendevano inoltre a traumatizzare le vittime. Per non farsi riconoscere e deviare le indagini utilizzavano spesso auto intestate a terze persone cambiando spesso colore alle vetture.
La zona d’azione era abbastanza ampia Demonte, Villanova Mondovì, Lesegno, Priola, Peveragno Morozzo, Rocca de Baldi, Fossano, Villar San Costanzo, Castelletto Sant’Albano, Castelletto Stura, Dronero e Saluzzo.
http://www.infonotizie.com/articolo/2482:rapinavano_e_derubavano_anzianifermati_banda_di_nomadi_di_etnia_sinti