Stupro di gruppo, arrestato altro romeno

23-03-2014

Bologna, 22 marzo 2014 – La Squadra Mobile ha bloccato un altro uomo per lo stupro di gruppo denunciato da una 38enne che ha riferito di essere stata violentata da tre uomini in uno scantinato di un palazzo in via Mitelli, alla Bolognina, lo stesso dove il 19 aprile 2001 proprio nelle cantine fu ritrovato il corpo di Sara Jay, di 9 anni, violentata e uccisa dal convivente della sorella.

L’arrestato è Ion Gravil, romeno 33enne, bloccato dagli agenti l’altra notte nei pressi dello stabile in cui è avvenuta la violenza e nel quale vive insieme all’altro uomo (anche lui romeno) finito in manette due giorni fa. Il 33enne, interrogato in Questura, ha confessato.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2014/03/22/1042762-stupro-gruppo-racconto–vittima.shtml

BOLOGNA – Trascinata in cantina con la forza, gettata a terra, picchiata per impedirle di chiedere aiuto, svestita, tenuta ferma per le braccia, umiliata, violentata dal branco e infine derubata. È un racconto dell’orrore quello affidato ai poliziotti delle Volanti dalla 38enne bolognese che ha denunciato di essere stata stuprata da tre romeni, martedì notte, nella cantina di un palazzo di via Mitelli, alla Bolognina.
Momenti terribili ricostruiti dalla pm Morena Plazzi nella richiesta di convalida dell’arresto e di custodia cautelare in carcere per Victor Bambaloi, 32 anni, precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, arrestato poche ore dopo lo scempio mentre usciva come se nulla fosse da quello stesso palazzo dove abita da qualche tempo. È in quel momento, all’alba di mercoledì, che la donna, seduta all’interno di una volante della polizia, l’ha riconosciuto: «È lui, è uno dei tre».

È accusato di violenza sessuale di gruppo, lesioni aggravate, furto e rapina. Si cercano gli altri due presunti stupratori, e almeno su uno ci sarebbero elementi utili per dargli un nome e un volto. Leggendo il raccapricciante capo d’imputazione si può capire cosa sia accaduto in quella squallida cantina e cosa abbia provato la donna, sola e a lungo in balìa. Il presunto responsabile dello stupro, scrive la pm, ha agito «in concorso con altre due persone non identificate che contro la volontà della vittima l’hanno trascinata nello scantinato» e «partecipava a una violenza di gruppo consistita nello strattonarla per gettarla a terra, nel tapparle la bocca e schiaffeggiarla per impedirle di chiedere aiuto, nel tenerla ferma per le braccia dopo averle tolto pantaloni e mutande». La vittima «veniva costretta a un rapporto sessuale da uno dei tre e indotta a un rapporto orale da parte degli altri due».

La donna, un lavoro da impiegata e un passato tormentato, ha detto d’aver conosciuto due dei tre aguzzini solo qualche ora prima in un bar di via di Corticella. Si sono messi a chiacchierare e a bere intorno a un tavolo. Un bicchiere dopo l’altro fino all’invito a fare un giro, una proposta che la donna ha accettato credendo ingenuamente che tutto finisse con una passeggiata. Poi però arrivati in via Mitelli, dove abita Bambaloi, l’avrebbero trascinata con la forza nello scantinato in uso al 32enne romeno. Non è chiaro se il terzo uomo fosse già lì o sia arrivato dopo, ma appena varcata la cantina la donna non ha avuto scampo. L’hanno tenuta ferma tenendole le braccia e quando ha tentato di ribellarsi è stata colpita ripetutamente al volto con schiaffi e pugni, uno dei quali le ha incrinato il setto nasale.

In un momento imprecisato della notte i presunti complici di Bambaloi sarebbero andati via lasciandolo solo con lei. Il 32enne l’ha colpita ancora al volto per costringerla a un rapporto orale ma qualcuno ha bussato alla porta della cantina e l’uomo si è dovuto fermare. Mentre la donna si stava rivestendo, il romeno le ha rubato il telefono e 150 euro e poi l’ha lasciata andare senza preoccuparsi delle conseguenze.

La polizia, chiamata dalla vittima e, pare, da un inquilino del palazzo, ha fermato il romeno mentre usciva di casa. Nella sua abitazione sono stati trovati i soldi e il telefono, riscontri importanti rispetto al racconto comprensibilmente confuso della vittima, ricoverata sotto choc al Maggiore e poi dimessa con dieci giorni di prognosi per le violenze e le percosse subite. Le indagini continuano per arrivare agli altri due presunti stupratori. Ci lavora la Mobile che ha ricevuto gli atti dai colleghi delle Volanti. Oggi Bamboloi, difeso dall’avvocato Pietro Bertuzzi, comparirà davanti al giudice Bruno Perla. La pm Plazzi ha chiesto la convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere. «La Procura ha ritenuto di aver raggiunto una gravità indiziaria nei confronti dell’arrestato e la misura si impone alla luce dell’assoluta gravità dei fatti commessi», ha detto il procuratore aggiunto e addetto ai rapporti con la stampa Valter Giovannini.

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2014/22-marzo-2014/stupro-bolognina-racconto-orrore-2224250234658.shtml

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