Sparatoria Carabinieri-Zingari: braccati nel Campo Nomadi

10-05-2012

Cavallo di ritorno” con sparatoria ieri in pieno giorno e soprattutto nel parcheggio dell’ospedale cittadino. Tre zingari stavano per riscuotere la “mazzetta” chiesta alla vittima in cambio della restituzione dell’auto rubata qualche giorno prima, ma qualcosa non ha funzionato. Ad attendere i rom c’erano i carabinieri che per evitare che i nomadi fuggissero hanno sparato un colpo di pistola in aria, ne è seguita una sparatoria. Tutto è successo intorno alle 13.30 tra le auto parcheggiate intorno al “Giovanni Paolo II”.

I tre ladruncoli hanno contattato la vittima, un uomo di Vibo Valentia, al quale hanno chiesto dei soldi in cambio della restituzione della sua macchina. Hanno pure fissato il giorno, l’ora e il luogo dello “scambio”. Solo che all’appuntamento, insieme alla vittima, si sono presentati i militari dell’Arma insieme ai loro colleghi di Vibo Valentia per beccare in flagranza di reato i tre ladri. Un’operazione che però non è stata portata a termine perché gli zingari hanno notato qualcosa di strano e si sono rifugiati a Scordovillo.
Nel tentativo di fermare la fuga dei malviventi un carabiniere ha sparato un colpo di pistola in aria. Ma i tre nomadi non si sono intimiditi riuscendo a far perdere le loro tracce tra le baracche Scordovillo. Da qui la decisione dei militari di far scattare una perlustrazione a tappeto della zona e soprattutto dell’accampamento, alla ricerca dei tre ladri ed estortori.
Un’attività di rastrellamento durata diverse ore e supportata anche da un elicottero arrivato da Vibo Valentia che dall’alto ha setacciato l’intera bidonville.
Per mettere fine al disegno criminoso dei tre nomadi di Scordivillo era stata programmata un’operazione da parte dei carabinieri della Compagnia lametina con i militari vibonesi dopo che il proprietario del veicolo rubato aveva ricevuto la classica richiesta estorsiva di mille euro, il cosiddetto “cavallo di ritorno”.
L’uomo non ha esitato però a denunciare il furto ai carabinieri di Vibo Valentia che, venuti a conoscenza che i ladri erano dei rom di Scordovillo, hanno informato dei fatti il nucleo operativo e radiomobile della Compagnia lametina che nel giorno pattuito per la consegna della “mazzetta” hanno predisposto una task force nella zona indicata, un’area nel parcheggio dell’ospedale.
L’operazione però è saltata. Anche se non è escluso che nelle prossime ore la latitanza degli estortori possa terminare.
Quello di ieri è stato l’ennesimo “cavallo di ritorno” che gli zingari di Scordovillo hanno attuato dopo il furto d’auto in quello stesso parcheggio.
Due anni fa la “mazzetta” fu chiesta ad un imprenditore di Guardavalle. Solo che in quella occasione i due rom furono subito arrestati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile.

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