Spacciatore di morte: esce dal carcere e “uccide” ancora

26-09-2012

E’ stato catturato ieri sera a Sanremo, probabilmente mentre stava per scappare in Francia, Samir Nabil, il 31enne ritenuto responsabile di aver ceduto ad Andrea Foresi la dose letale che lo ha ucciso il 10 settembre scorso. Il corpo di Foresi fu rinvenuto in un campo in contrada Pieve a Macerata. Rintracciare il pusher è stato tutt’altro che semplice: il tunisino era sparito dalla circolazione con l’intento di espatriare quanto prima al fine di sottrarsi alla giustizia italiana. Nella serata di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Macerata, che si erano messi sulle tracce di Nabil fin dalle prime ore successive alla morte di Andrea Foresi, hanno dovuto lottare contro il tempo per arrestarlo. La caccia all’uomo, protrattasi in varie zone della penisola, si è conclusa nella serata di ieri a Sanremo, dove lo straniero, con la collaborazione dei colleghi liguri, è stato rintracciato, arrestato e associato alle carceri locali.

L’uomo, scappato da Macerata subito quanto accaduto in contrada Pieve, si nascondeva infatti nella città ligure, in zona di confine ed era in procinto di lasciare l’Italia verso la Francia. A Sanremo la presenza forte di minoranze nordafricane gli consentiva di avere un nascondiglio sicuro e di passare inosservato. Ma così non è stato.
I Carabinieri del Norm, insieme ai colleghi del Roni, al momento del ritrovamento del cadavere di Foresi hanno per prima cosa individuato la sostanza che aveva assunto per così indirizzare le indagini sul mercato dell’eroina e poi arrivare al nome di Nabil. Appena avuti i sospetti di una sua fuga, i militari da Macerata sono partiti alla volta di Sanremo, allertando i colleghi del Norm della Compagnia di Sanremo. L’operazione di cattura è stata fulminea, grazie alla piena conoscenza del territorio dei militari sanremesi e alla collaborazione fornita dal Nucleo Investigativo e Operativo della Compagnia di Macerata. Samir Nabil si nascondeva con altri nordafricani nei pressi di un supermercato e al momento del controllo da parte dei carabinieri ha dichiarato di essere tunisino. Quando i militari stavano per mettergli le manette ai polsi, ha cercato anche di darsi alla fuga, ma inutilmente: in pochi secondi è stato bloccato.

Il corpo di Andrea Foresi trovato in un campo di Contrada Pieve a Macerata
I risultati investigativi prodotti dai militari sono stati pienamente condivisi dall’autorità giudiziaria maceratese che ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti dello straniero, ritenuto responsabile dei reati di “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio” e “morte in conseguenza di altro delitto”.

 

 

Peraltro, quello di Nabil Samir non è certamente un nome nuovo alle cronache locali, essendo stato arrestato tre volte negli ultimi mesi. La prima volta a bordo di un auto aveva forzato un posto di controllo della Polizia in via dei Velini a Macerata e fu bloccato con l’ausilio dell’autoradio del Norm che si mise di traverso lungo la strada. In quell’occasione Nabil e un complice per evitare l’impatto con i carabinieri finirono fuori strada per poi uscire dall’auto cappottata e arrendersi. Successivamente, il 16 gennaio scorso, venne arrestato dal Norm di Macerata perché mentre scontava lapena degli arrestati domiciliari per il reato precedente offrì ospitalità a Ganna Prokofieva, un’ucraina implicata nell’efferato omicidio di Draief Lofti avvenuto nel 2011 a Porto Recanati. La donna, evasa dagli arresti domiciliari a Porto Sant’Elpidio, si rifugiò a casa di Nabil a Macerata. Al momento dell’ingresso dei militari in borghese nell’appartamento di via Tibaldi la donna era seminuda sotto il letto. In quell’occasione i due furono entrambi arrestati dal Norm. Il 20 gennaio Nabil fu catturato dai carabinieri del Norm di Macerata su ordinanza dell’autorità giudiziaria e tradotto in carcere ad Ancona per l’aggravamento della sua misura cautelare domiciliare in atto.

Dopo la sua ultima scarcerazione, prima dell’estate, Nabil ha cambiato casa ed ha ripreso la sua attività di spacciatore di eroina in città fino ai tragici fatti della Pieve.

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