Soldi finiti per i “profughi”: nuove tasse in arrivo?

24-09-2012

 

Piacenza – Il 31 dicembre si esauriranno le ingenti risorse economiche che i nostri governi hanno sperperato per gestire l’emergenza dei falsi profughi. A distanza di oltre un anno dalla sedicente primavera araba che ha portato anche a Piacenza numerosi clandestini dal Nordafrica, con il risultato di una escalation di stupri, furti e risse si è tenuto in Provincia un incontro tra Comune e Provincia (erano presenti gli assessori Giovanna Palladini e Pierpaolo Gallini) e i gestori delle strutture che, in cambio di sontuosi finanziamenti, hanno accolto gli invasori. Obiettivo affrontare le problematiche legate alla fine del finanziamento.
Una cosa sembra certa. “I Comuni non sono in grado di farsi carico del sostegno” ha detto a chiare lettere l’assessore Palladini. Solo a Piacenza sono 118 in tutto i profughi sul territorio piacentino: 73 hanno si trovano al Ferrhotel, 20 all’Ostello Le Tre Corone (Calendasco), 7 nella comunità delle suore Scalabriniane di Casaliggio (Gragnano), 4 alla Locanda Maserio (Calendasco) e altrettante alla Piccola Casa della Carità (Fiorenzuola), all’istituto Buon Pastore (Piacenza) e alla Caritas (Piacenza), 2 alla Casa Madre (Piacenza).
Come uscire da questa situazione, una volta che a fine anno finirà l’emergenza e con essa le risorse? All’interrogativo ha provato a rispondere, con bislacche idee, anche l’assessore regionale Teresa Marzocchi, presente all’incontro. “Occorre attivare una serie di percorsi, tra questi quelli di inserirli nel mondo del lavoro, cosa possibile dopo il rinnovo del permesso di soggiorno che li toglie dallo status di rifugiati politici, oppure percorsi di rimpatrio assistito: cioè farli tornare nelle loro patrie una volta ottenute garanzie per un inserimento. Di fronte alle difficoltà e alle preoccupazioni dei gestori delle strutture ospitanti, che fino ad ora hanno fatto l’impossibile, è bene che tutti facciano squadra. Sono molto preoccupata – ha continuato l’assessore Marzocchi – non lo posso negare, ma è necessario che Comuni, Regione e Governo facciano la loro parte”.
Dalla questura, per voce del dirigente dell’Ufficio Immigrazione Michele Rana, sono arrivate rassicurazioni sul fronte della possibilità di lavorare per gli stranieri: “E’ un falso mito che i profughi non possano lavorare. Dal rinnovo del permesso di soggiorno dopo i primi sei mesi, possono essere occupati”.

http://www.piacenza24.eu/Attualit%C3%A0/43800-Emergenza+profughi,+risorse+in+esaurimento.+Enti+preoccupati.html

Insomma, i soldi delle nostre tasse, ben 45€ per ogni “profugo” al giorno, paiono esauriti, sempre che Monti non decida di aumentare ancora le accise sulla benzina per mantenere per altro tempo, i suoi amici clandestini, camuffati da profughi di una guerra inesistente.
Paradossali le idee del sedicente assessore regionale: visto che sono falsi profughi, li vuole sanare tutti come presunti lavoratori senza lavoro.
In Emilia Romagna, non ostante la storiaccia dello spacciatore “profugo” che non può essere arrestato a causa del suo status di “rifugiato” in attesa, sembra chi governa non comprenda la gravità della situazione.

 

 

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento