Sola in casa, dodicenne violentata da Marocchino che chiede elemosina

17-12-2012

Riccardi si complimenta con il 'migrante'

Abusa di una dodicenne Arrestato un marocchino

L'integrazione "funziona"

TRENTO. Un Nordafricano arrestato con l’accusa di violenza sessuale su
una ragazzina di appena 12 anni e violazione di domicilio. Ad intercettarlo dopo una breve ricerca in quella zona, nel tardo pomeriggio di venerdì, è stata la pattuglia del nucleo operativo e radiomobile, grazie ad una puntuale descrizione fornita dalla vittima.

Il giovane marocchino, T.A. le iniziali, 32 anni regolarmente in Italia anche se senza fissa dimora, ha suonato alla porta di una casa nella zona collinare alle porte di Trento.

L’uomo è una persona conosciuta in quella zona, perché solitamente passa di abitazione in abitazione per chiedere l’elemosina. Questa volta ad aprirgli alla porta è stata una ragazzina, che si trovava sola in casa.

Senza perdersi d’animo la dodicenne ha detto senza indugiare  al giovane di essere sola e di andarsene visto che i genitori non erano in casa.

L’uomo approfittando dell’assenza degli adulti, si è introdotto in casa con la forza. Ha spintonato la bambina all’interno e una volta entrato, ha iniziato a molestarla nelle parti intime, a palpeggiarla.

La ragazzina allora ha cercato di divincolarsi, iniziando a gridare per chiedere aiuto.

A quel punto, il giovane, temendo che potesse arrivare qualcuno ad aiutare la ragazzina e temendo di essere scoperto, ha infilato la porta per andarsene. Ma prima di uscire, ha dapprima baciato la bambina sulle guance e poi ha tentato, senza riuscirci, di raggiungerla sulle labbra. Appena il marocchino se n’è andato, la ragazzina ha chiamato i genitori che hanno a loro volta immediatamente allertato i soccorsi.

La pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile di Trento, giunta in pochissimi minuti sul posto, ha iniziato le attività di ricerca nella zona, è riuscita ad individuare e fermare l’autore della violenza. Il marocchino è stato accompagnato alla caserma di via Barbacovi.

Vista la gravità dei fatti e la giovane età della vittima, il personale operante, sentito il magistrato di turno, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti del giovane marocchino, che è poi stato accompagnato al carcere di Spini di Gardolo.

L’uomo, nei confronti del quale domani, il magistrato provvederà alla convalida del fermo, è accusato di violenza sessuale su minore e di violazione di domicilio. Se le accuse verranno confermate, il nord africano rischia una pena dai cinque a dieci anni di reclusione per la violenza sessuale e da uno a cinque anni per violazione di domicilio.

Solo la morte farebbe giustizia. E non solo dell’esecutore materiale, anche dei mandanti morali.
Siamo davanti all’ennesima vittima della xenofilia che impone “l’accoglienza”, che impone di fare “l’elemosina” alla feccia. Come può un immigrato essere regolare e senza fissa dimora? Perché non era stato espulso, visto che ci sono delle leggi che impongono di avere un alloggio? Perché gli abitanti del quartiere, intontiti dalla propaganda xenofila, non avevano agito per tempo? E se lo avevano fatto, perché chi di dovere non è intervenuto?
Quanti stupri ancora, prima di sbattere fuori questi individui?

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