Si fingevano profughi di guerra, per avere l’elemosina

12-04-2015

Marito e moglie si fingevano profughi scampati alla guerra per avere l’elemosina

Si fingevano una famiglia di profughi indigenti per intenerire il cuore dei passanti e ottenere più facilmente l’elemosina. Invece erano marito e moglie ampiamente pregiudicati. Il loro errore è stato chiedere l’elemosina a un carabiniere in borghese.

Venerdì scorso una pattuglia della stazione di Bobbio, su segnalazione di un militare libero dal servizio, è intervenuta sulla Statale 45 all’altezza dello svincolo di accesso al centro abitato di Bobbio dove una famiglia di romeni, spacciandosi per ucraini sfuggiti alla guerra nel loro Paese, chiedeva denaro ai passanti per raggiungere Genova. Ultima vittima dell’astuto raggiro è stato il militare libero dal servizio che, inizialmente intenerito dalle richieste dei coniugi, aveva dato loro una somma di denaro come elemosina.

Marito e moglie si fingevano profughi scampati alla guerra per avere l’elemosina
Insospettito però dal comportamento dei due, il carabiniere ha immediatamente controllato la targa della loro auto, all’interno della quale c’erano anche i tre figli minorenni, scoprendo che si trattava di una vettura di provenienza romena e non ucraina. I successivi controlli compiuti dalla pattuglia dei carabinieri di Bobbio intervenuta sul posto hanno permesso di appurare che si trattava dei coniugi D.P., 47enne, e D.S., 43enne, entrambi romeni senza fissa dimora, nullafacenti e pluripregiudicati per reati contro il patrimonio e la fede pubblica: utilizzavano lo stratagemma di spacciarsi per ucraini allo scopo di ottenere più facilmente somme di denaro da passanti di buon cuore. Per loro è scattata l’ennesima denuncia per il reato di abuso della credulità popolare.

 
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Crimini Immigrati, Piacenza

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