Abitavano tutti nello stesso appartamento, molti erano clandestini e vivevano grazie ai proventi della loro attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono stati rintracciati dai poliziotti del Commissariato di Civitanova a conclusione di una serie di mirati servizi di osservazione e controllo finalizzati alla repressione del fenomeno dello spaccio di stupefacenti nella zona litoranea.
L’operazione è iniziata nel primo pomeriggio di ieri quando gli agenti hanno fermato in via Colleoni, A.K., nata a Sfax (Tunisia), clandestina, accertata come maggiorenne da esame radiografico, che aveva appena venduto una dose per la quale aveva ancora in mano 90 euro. Di conseguenza è stata effettuata una perquisizione nell’abitazione dove la stessa risultava domiciliata, in via Colleoni, 15. L’appartamento, ufficialmente in uso ad una cittadina italiana, risultava invece occupato, al momento dell’intervento, dall’attuale convivente della donna, A.C., nato a Sfax (Tunisia) nel 1984, clandestino, che con lei occupava una delle camere da letto.
In un’altra stanza è stato invece trovato L.C. I. , nato a Tataouine (Tunisia) nel 1971, anche lui residente in via Colleoni ed in possesso di permesso di soggiorno, convivente della cittadina italiana intestataria dell’appartamento. Nella cantina, priva di finestre, fatiscente e sprovvista di qualunque abitabilità o agibilità, adagiati su due brandine, sono stati trovati M.K. , nato a Sfax (Tunisia) nel 1988, clandestino, e C.K. , nato a Sfax (Tunisia) nel 1985, anche lui clandestino.
La perquisizione ha permesso di riscontrare quanto già emerso nel corso dei precedenti servizi di appostamento, cioè che tutti i presenti, privi di qualunque attività lavorativa, traevano i mezzi di sostentamento dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Nei giorni precedenti, infatti, si era potuta accertare la continuità di contatti di tutti coloro trovati all’interno dell’alloggio, con numerosi personaggi locali e non, molti dei quali conosciuti quali consumatori abituali di eroina. La dinamica degli incontri per lo spaccio si ripeteva: veloce uscita dall’appartamento, un contatto fugace con il soggetto su appuntamento, sicuramente fissato telefonicamente, e il rientro nell’abitazione.
Non sono state trovate sostanze illecite nella camera da letto dei due ragazzi tunisini ma nello scooter in uso ad A.C. sono stati rinvenuti due involucri di eroina, per il peso complessivo di 50,37 grammi. Da ultimo, nella cantina, utilizzata come alloggio dai due clandestini, occultati all’interno del manico di una paletta in plastica, sono stati trovati altri 8 involucri termosaldati, contenenti 15,89 grammi complessivi di eroina come risultato all’esito delle analisi chimiche.
Sulla scorta di quanto emerso e a seguito dei precedenti accertamenti, i cittadini tunisini sono stati arrestati per il delitto di concorso in detenzione a fini di spaccio continuato di sostanze stupefacenti e, come disposto dalla Procura della Repubblica di Macerata, sono stati trasferiti al carcere di Montacuto, tranne la donna tunisina che è invece stata portata a Camerino.
M.P.R. , proprietaria dell’abitazione, invece,è stata denunciata in stato di libertà per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il concorso nella detenzione di sostanze stupefacenti.
Complessivamente, nel corso del servizio, sono stati sequestrati circa 80 grammi di sostanza stupefacente, in particolare eroina, oltre 2.300 euro e 2,50 grammi di hashish.
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