Sequestrata, violentata e picchiata: solo 5 anni al Marocchino

15-03-2013

Adria (Rovigo), 15 marzo 2013 – Cinque anni e sei mesi. Tanto dovrà scontare in carcere Abdellah Faiz, 33 anni, marocchino e clandestino arrestato a ottobre dai carabinieri di Adria dopo settimane di latitanza. Le accuse a suo carico erano molto gravi: violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni personali ai danni della ex fidanzata.
E ieri, il collegio presieduto da Nicoletta Stefanutti non ha avuto dubbi comminando allo straniero la pesante condanna (il pubblico ministero Stefano Longhi aveva chiesto 9 anni). L’arresto era stato eseguito dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Adria dopo circa un mese di ricerche serrate. I militari dell’arma lo avevano individuato a ottobre in un bar del centro di Adria, mentre stava consumando in maniera defilata una bevanda. Manette e via, direzione carcere di Rovigo.

L’extracomunitario era infatti destinatario, da alcune settimane, di un provvedimento di cattura emesso dal tribunale di Rovigo ( gip Alessandra Testoni) per sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate. I fatti che lo hanno portato a processo risalivano ai primi di settembre dell’anno scorso. Faiz Abdellah, da circa 10 mesi, conviveva ad Adria con una donna dell’est Europa, una sua coetanea. Durante l’estate però la convivenza tra i due è diventata gradualmente sempre più critica e difficile.

Piccoli litigi per questioni futili che degeneravano in veri e propri atti di violenza e sopraffazione ai danni della donna. Stando al racconto della vittima, l’uomo l’aveva aggredita fisicamente e verbalmente più volte, procurandole contusioni ed escoriazioni multiple. La donna aveva sporto querela negli uffici della caserma dei carabinieri di Adria, ma poi aveva deciso di ritirarla sperando probabilmente in una ‘redenzione’ da parte del proprio compagno. Redenzione, però, che evidentemente non c’è mai stata.

A settembre infatti il marocchino l’aveva aggredita nuovamente e pesantemente, picchiandola e insultandola ripetutamente. Addirittura era arrivato a tentare di tagliarle i capelli quale gesto di vessazione e umiliazione nei suoi confronti. A tutto questo, poi, si era aggiunta la violenza sessuale sulla donna. L’uomo l’aveva anche chiusa con la forza in camera da letto, tenendo con sè le chiavi. Dopo l’arresto l’uomo era stato trasferito in carcere a Verona in attesa di giudizio e là ha fatto ritorno ieri da condannato in primo grado. Il suo legale, l’avvocato Paola Gnotti, ha già fatto sapere che ricorrerà in appello.

http://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/provincia/2013/03/15/859280-violentata-segregata-mesi.shtml

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