Scandalo a Mantova: 1350€ al mese ai falsi profughi

30-08-2012

Mantova: giá spesi 2,5 milioni per mantenere i falsi profughi


Quattro mesi per trovare una soluzione al problema profughi. Un problema che finora, nel territorio mantovano, è costato alle casse dello Stato circa due milioni e mezzo di euro. E non è ancora finita. Anzi no, sta per finire, visto che il 31 dicembre 2102 scadrà la convenzione che il governo tramite le prefetture ha stipulato con i centri di assistenza che dal maggio dell’anno scorso accolgono i 132 profughi provenienti dalla Libia (ma di libici a quanto pare ce n’è solo uno). Il risultato sarà che il governo non sborserà più i 45 euro che da 14 mesi consentono ai centri di accoglienza (alberghi, associazioni e cooperative) di ospitare il gruppo di migranti africani. E quindi? «Quindi, esprimendo tutta la solidarietà di questo mondo – attacca l’assessore comunale al welfare Arnaldo De Pietri – avremo 132 persone fuori dalle strutture di accoglienza che si riverseranno in strada e in base a dove andranno i Comuni dovranno farsene carico». De Pietri analizza la situazione e la sua possibile evoluzione, ma subito dopo lancia l’allarme: «Da quanto emerge dalla prefettura e dal tavolo provinciale che si riunisce settimanalmente sembra che il problema dal primo gennaio debba considerarsi di carattere sociale e che quindi i Comuni in cui si riverseranno i profughi debbano prendersi carico in toto di queste persone. La verità è che i Comuni mantovani non hanno le risorse per garantire vitto e alloggio a 132 persone che rischiano di arrivare improvvisamente nei paesi. Oltre tutto – continua l’assessore – ci sono anche delle regole che non ci consentono di farlo. Per dare un alloggio popolare devi essere residente in Lombardia da almeno cinque anni e i Comuni non intendono certamente attuare azioni di privilegio nei confronti dei profughi quando le liste di richiesta di aiuto di alloggi e altro da parte dei residenti sono già lunghissime».

L’affondo non tarda ad arrivare: «La verità è che il problema non è affatto di ordine sociale – riprende De Pietri – ma di ordine pubblico. Tutta questa gente per strada non si sa che fine potrà fare». Il tempo stringe e secondo l’assessore la soluzione va cercata con urgenza e a trovarla deve essere il governo e non i Comuni: «Ieri il problema è stato portato all’attenzione dei consiglieri del cda del consorzio che riunisce i 16 Comuni del distretto di Mantova. Abbiamo deciso di stilare un documento attraverso il quale chiederemo alla prefettura di dirci che cosa intende fare, perché riteniamo che questo pasticcio è nato dal governo e il governo lo deve risolvere senza scaricare i costi sulle amministrazioni pubbliche che hanno già pochissimi fondi da destinare all’assistenza. Un esempio? Quest’anno il governo ha azzerato il fondo per le non autosufficienze. Parliamo di 800mila euro per il distretto di Mantova. Che cosa andiamo a raccontare ai nostri concittadini, che da un lato il governo usa la scure sul welfare e dall’altro sborsa 178mila euro al mese (45 euro al giorno per 132 presenze, ndr) per ospitare i profughi?».

Attualmente i migranti provenienti dalla Libia sono 132 (128 uomini e 4 donne). I primi sono arrivati nel maggio dell’anno scorso e ad un certo punto sul territorio mantovano se ne sono contati circa 170. Sono ospitati in sei strutture: hotel Abc (50), associazione Arca di Marcaria (20), centro Caritas San Luigi di Mantova (24), associazione Sarepta di Bagnolo San Vito (29), La Zucca B&B etico di Mantova (3), cooperativa Isidora di Curtatone (6).

Quarantuno di questi hanno già ricevuto, a diverso titolo, una protezione internazionale (status di rifugiati, protezione sussidiaria o protezione umanitaria). Ottantasette, invece, si sono visti respingere la richiesta dalla commissione territoriale e hanno tutti fatto ricorso. Due sono in attesa di una risposta e uno aspetta il primo colloquio. «La legge – conclude De Pietri – prevederebbe il rimpatrio di tutti coloro che hanno ricevuto il diniego dalla commissione, ma essendoci in ballo i ricorsi bisogna attendere l’ultimo grado di giudizio».

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/08/29/news/profughi-spesi-2-5-milioni-ma-ora-i-soldi-sono-finiti-1.5613477

E’ tutto quanto estremamente ridicolo, non fosse così tragico.
Abbiamo a Mantova, un centinaio di clandestini che tutti sanno non essere profughi che continuiamo a mantenere dando loro 45€ al giorno, in attesa che qualche giudice parruccone si esprima sul loro bizzarro ricorso. Rricorso messo in piedi dalle solite associazioni a delinquere, come Caritas, ex-sindacati, santiegidi e altri scansafatiche simili. Ed e’ ovvio che in tutta Italia siamo nell’ordine di migliaia, decine di migliaia nella stessa situazione. E l’assessore mantovano pretende che questo scempio vada avanti.

Sarebbe ora che i Mantovani, e tutti i cittadini di città sfregiate dalla presenza di delinquenti fuggiti dalle carceri libiche, si impegnassero in sit-in di protesta davanti alle strutture che guadagnano da questo lucroso business.

Un modo alternativo di colpire nei portafogli chi con questa falsa emergenza profughi si arricchisce, potrebbe essere, nel caso di strutture alberghiere, quello di recensire in massa, ovviamente in termini ‘positivi’, queste strutture: http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g187848-d754463-Reviews-Hotel_ABC_Mantova-Mantua_Province_of_Mantua_Lombardy.html

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