Romeni che schiavizzano Albanesi

15-08-2012

TRENTO. La vedevano passeggiare in via Sanseverino, proprio dietro i cartelloni pubblicitari. Vendeva il suo corpo come fanno tante altre. Ma dietro il sorriso che quella ragazza di poco più di vent’anni riservava ai clienti c’era un vero e proprio dramma. Quella ragazza non si prostituiva per libera scelta(come se le altre lo facessero per diletto). Era venuta in Italia, come accade spesso, per inseguire un sogno di benessere. Aveva seguito un cittadino romeno che le aveva promesso il benessere. Lei ci aveva creduto. Ma, una volta arrivata a Trento, era stata sbattuta sulla strada e controllata a vista. Il suo aguzzino è stato arrestato ieri dagli uomini della squadra mobile. Si tratta di Marian Popa, 35 anni. Nei suoi confronti accuse pesantissime: riduzione in schiavitù, violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione. La polizia ha anche denunciato a piede libero per sfruttamento della prostituzione la compagna romena dell’uomo arrestato.
Dall’inchiesta è emersa una situazione da incubo. Un incubo dentro il quale la ragazza era finita inseguendo un sogno di benessere. Tutto ha avuto inizio qualche mese fa, quando la ragazza è stata notata degli uomini della squadra mobile che hanno iniziato a sorvegliare la zona. Hanno visto che la giovane donna veniva sempre accompagnata al lavoro in auto da un uomo. Lo stesso la teneva d’occhio e poi tornava a riprenderla.
La ragazza, poi, ha avuto il coraggio di denunciare il suo sfruttatore. Il racconto della giovane è veramente di quelli da incubo. La donna ha spiegato che il suo protettore le aveva sequestrato il passaporto e gli altri documenti. La teneva in un appartamento del quale era lui a pagare l’affitto. Non la lasciava neanche andare a fare la spesa. La controllava in tutto. Non solo, all’inizio dell’incubo, per convincerla a vendersi sulla strada, il romeno avrebbe violentato più volte la giovane. Da qui l’accusa di violenza sessuale. La contestazione di riduzione in schiavitù, invece, deriva dal fatto che alla ragazza non era lasciata la minima autonomia. La ragazza era sotto il totale controllo dello sfruttatore. A lui consegnava l’incasso della prostituzione e l’uomo le dava solo una percentuale. Per questo motivo, il pubblico ministero Pasquale Profiti ha chiesto al gip l’ordinanza di custodia cautelare per il romeno. Ieri gli uomini della squadra mobile l’hanno eseguita. Già alcuni mesi fa, sempre la squadra mobile aveva arrestato due cittadini albanesi che sfruttavano la prostituzione di due ragazze in via Sanseverino.

http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/08/15/news/trattata-come-schiava-un-arresto-1.5545457

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