Reggio Emilia: stupri e traffico di droga nel palazzo comunale che ospita clandestini

01-12-2013

Il suo.

Quattro mesi fa il drammatico stupro di una 30enne, abusata da un marocchino poi arrestato all’interno di uno degli uffici abbandonati e occupati da un gruppo di clandestini. Ora, la palazzina di via Ramazzini – un tempo sede distaccata della Municipale e fino a qualche mese fa dell’Arci e della scuola Cepam – finisce nuovamente al centro della cronaca.
Mercoledì sera i carabinieri del Nucleo Operativo hanno scoperto che al primo piano dell’edificio due marocchini vi avevano ricavato un laboratorio del confezionamento e dello spaccio di stupefacenti. I militari, infatti, sono entrati in azione sorprendendo “al lavoro” il tunisino 27enne Ben Said Besim: stava lavorando a un pezzo di stupefacente di colore marrone, poi risultato essere eroina. Qualcosa come una decina di grammi di peso di una “pietra” pronta per essere polverizzata e successivamente suddivisa in dosi. Alla vista degli uomini dell’Arma l’uomo ha tentato di nascondere tutto sotto il letto, ma senza ovviamente riuscire nell’intento. L’azione, infatti, è stata subito notata e i militari hanno trovato sotto il materasso gli involucri di carta con dentro la droga.
Durante la perquisizione, nell’appartamento sono giunte altre due persone. Tra cui il 33enne marocchino Noureddine Semmah, che alla vista dei carabinieri ha cercato di disfarsi di una dose di eroina: l’uomo che era con lui, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era un cliente a cui avrebbe venduto la droga. Per i due magregini quindi sono scattate le manette. Ieri mattina i due nordafricani – difesi dall’avvocato Mario Di Frenna – davanti al giudice Dario De Luca hanno detto di essere in possesso di quell’eroina per uso personale, negando lo spaccio. Il gip ha mantenuto in carcere i due indagati. Se ne riparlerà in aula il 6 dicembre.
Mentre sullo stato di abbandono dello stabile – di proprietà privata – le polemiche sono destinate a riaccendersi.

http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2013/11/30/news/prima-lo-stupro-ora-lo-spaccio-1.8215561

EVIDENZA, Reggio Emilia

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