Sgombero convento Frati Bigi
Sgomberato nuovamente il complesso dell’ex convento dei Frati Bigi in Via Redi. Le forze dell’ordine erano intervenute mercoledì invitando le circa trenta persone, tunisini e rom, che occupavano abusivamente lo stabile, ad abbandonarlo. Ma ieri puntualmente i “residenti” erano ancora al suo posto, tra le proteste degli abitanti della zona e della ditta appaltatrice dei lavori di risanamento (nell’area infatti sorgerà un complesso residenziale-commerciale del Gruppo Bulgarella), che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Così un nuovo intervento della Digos sembra aver messo la parola fine alla vicenda, provvedendo all’identificazione e all’allontanamento definitivo degli occupanti.I lavori sono ripresi così regolarmente.
Ovviamente, si scatena la canea delle associazioni di sfaticati che guadagnano dalla presenza degli Zingari nelle nostre città. E intervengono con dichiarazioni talmente roboanti da risultare ridicole.
La questione dello sgombero delle famiglie rom dall’ex convento dei Frati Bigi continua ad essere infuocata dopo il sopralluogo di ieri del sindaco Marco Filippeschi. Le famiglie occupanti avevano tempo fino alle 20 per lasciare l’edificio che dovrà ospitare un centro residenziale-commerciale. Ma oggi l’Associazione Nazione Rom insorge. “Ieri sera il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha personalmente diretto le operazioni di sgombero delle famiglie rom dall’ex convento dei Frati Bigi – afferma l’associazione in una nota – lo sgombero disumano di cui si è reso direttamente protagonista è stato denunciato agli uffici dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Sono state violate le direttiva europee sulla non discriminazione 2000/43/Ce e la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea”.
E’ ovvio che gli Zingari sono stati sgomberati in quanto occupanti abusivi e non, in quanto “Rom”. Stessa sorte sarebbe toccata a chiunque di noi, anzi, a noi sarebbe toccata molto prima. E’ lampante che questi xenofili vogliano per il loro “amichetti”, non “uguaglianza di diritti”, ma un trattamento provilegiato. Vorrebbero, addirittura, nella loro follia xenofila, che fossero costruite delle case a spese dei contribuenti italiani, per ospitare cittadini di un paese estero, scomodando termini bizzarri come “apartheid”.
Nelle loro folli parole: “Chiediamo l’immediata apertura di un centro di accoglienza per i 40 cittadini europei di etnia rom privati della loro unica abitazione – sottolinea ancora l’Associazione Nazione Rom – chiediamo l’apertura di un tavolo locale e regionale previsto dalla Strategia Unar PCN, Enti Locali e Regionali. In Italia, in Toscana ed a Pisa è Apartheid“.
Ma l’Associazione Nazione Rom, ormai abbandonata ogni razionale concezione della realtà, non si ferma qui e chiede a gran voce anche le dimissioni del primo cittadino, che avrebbe affermato durante il consiglio comunale dello scorso 12 aprile: “Il Progetto Città Sottili prevede il tetto massimo di 550 rom nella città”. “ll sindaco ha dichiarato la propria politica razzista ed antieuropea – incalza l’Associazione Nazione Rom – la Carta dei Diritti Fondamentali UE prevede la piena ed assoluta libertà di circolazione e di soggiorno per ogni cittadino europeo. Per lui i rom non hanno questo diritto e pone un numero chiuso. Per la grave violazione dei Diritti Fondamentali chiediamo le dimissioni immediate”.
E si appella invece al presidente della Regione Toscana per trovare una sistemazione ai rom dei Frati Bigi, il Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani, che evidenzia come lo sgombero sia stato effettuato senza alcun programma socio-sanitario, esponendo alcune famiglie ai gravi danni della precarietà.
Si appellano al loro amico xenofilo: “Ci appelliamo a Enrico Rossi – spiega EveryOne – perché ha una dimensione umana improntata alla tolleranza e conosce bene i problemi di chi è povero. Lui stesso discende da una famiglia operaia (è proprio la classe operaia a subire la presenza degli immigrati) ed è stato assessore alla sanità: due requisiti che lo rendono vicino alle classi sociali povere ed emarginate (sono proprio le classi emarginate, che non possono vivere, come il presidente di EveryOne in quartieri lussuosi, a subire il degrado dei Campi Nomadi).
Onore al Sindaco di Pisa che, per una volta, invece di “coccolare” immigrati e Zingari, si è schierato dalla parte dei cittadini e di chi non può permettersi le ville circondate dal filo spinato. E diamo a Filippeschi, il benvenuto nel club dei denunciati all’Unar da EveryOne.
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