Pisa: ‘nomadi’ ospiti del Comune bruciano materiale rubato, nube tossica

26-02-2015

PISA. Una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile, in turno nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 febbraio, nel transitare sulla strada statale Aurelia, ha notato una densa nube di fumo nero. Il fumo proveniva dall’abitato in via dell’idrovora, dove sono presenti le case concesse dal Comune di Pisa ad alcune famiglie di rom, provenienti tutte dalla Macedonia.

L’Alfa 159 dei militari imboccava; via Idrovora in direzione del campo nomadi, a luci spente, notando che attorno al fuoco vi erano due persone. Scesi dall’autoradio, i due militari si avvicinavano al fuoco, notando che nei prati antistanti l’insediamento, due persone erano intente a bruciare delle matasse di rame, al fine di far sciogliere la copertura in plastica e poter poi rivenderle il rame nel giro dei ricettatori.

Altre matasse di rame erano presenti attorno al fuoco, alcune già bruciate e prive di guaina in plastica, mentre molte altre avevano ancora il rivestimento. Sempre vicino al fuoco, la pattuglia rinveniva una presa di corrente per cavi di alta tensione, inoltre vi era una grossa tanica in plastica di colore rosso, contenente circa 25 litri di olio lubrificante combustibile, probabilmente utilizzato come innesco per appiccare il fuoco.

Il cosiddetto oro rosso ha un mercato sempre fiorente, in quanto valutato circa 5-6 euro se venduto clandestinamente a ricettatori compiacenti. Bruciare il rame è necessario sia per togliere la plastica, sia per sporcare il rame, in modo tale da farlo sembrare vecchio e destare meno sospetti in caso di controllo.

I due nomadi, in seguito identificati (macedoni); venivano ammanettati e assicurati all’interno dell’auto di servizio, e al contempo veniva fatto giungere prontamente sul posto un mezzo dei vigili del fuoco per spengere il fuoco, mentre il materiale veniva portato via con un carro attrezzi e quantificato in circa 350 kg. Il reato contestato è quello aggiunto da poco più di un anno alla normativa ambientale, l’art. 256 bis (combustione illecita di rifiuti) del decreto legislativo 152 del 2006, testo unico in materia ambientale, che prevede una pena da tre a sei anni di carcere. L’articolo venne inizialmente pensato per l’emergenza rifiuti in Campania, ma è sempre più frequente notare come vi siano roghi incontrollati di rifiuti.

Il pubblico ministero, disponeva per i due arrestati la remissione in libertà, non ritenendo di dover adottare misure cautelari.

Nella mattina del 24 febbraio, sempre una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile, provvedeva a fermare di fronte alla sala scommesse; in corso Gramsci, zona stazione, un tunisino, 34 anni, conosciuto dai militari e da poco uscito di galera. Il tunisino veniva trovato in possesso di circa 5 grammi di eroina, che sul mercato possono essere divisi in circa 25 dosi, ad un prezzo medio di 15 euro.

L’uomo, appena sottoposto all’obbligo di firma presso la stazione carabinieri di Pisa, veniva arrestato per detenzione ai fini di spaccio e il pubblico ministero, viste le condanne ed i precedenti specifici (5 arresti in 5 anni) e la misura cautelare in atto, ha disposto la custodia cautelare in carcere.

«Avviamo subito l’istruttoria prevista in questi casi – spiega Sandra Capuzzi, presidente della Società della Salute e assessore al sociale del Comune di Pisa; verrà presa una decisione che può arrivare fino alla revoca dell’assegnazione dell’alloggio come è già avvenuto per situazioni analoghe. Gli alloggi di Coltano sono assegnati secondo un preciso patto con la cittadinanza che prevede il rispetto delle regole di convivenza e dei diritti di tutti. Senza regole non ci può essere integrazione».

«Gli assegnatari al momento della stipula hanno sottoscritto l’impegno a rispettare le regole di cittadinanza e a non commettere reati – continua Giuseppe Cecchi, direttore in caso contrario le condizioni per la concessione decadono».

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2015/02/25/news/bruciavano-matasse-di-rame-nel-campo-di-coltano-arrestati-due-nomadi-1.10933813

Chissà se i politici credono alle stupidaggini che dicono…

Crimini Immigrati, Pisa

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