Picchia moglie ed evade dai domiciliari, ora è in carcere

21-05-2015

Si è conclusa la “libertà” che il giudice del Tribunale di Modena aveva concesso ad A.N., il 32enne afgano residente a Modena e recentemente condannato per abusi e violenze verso la moglie connazionale. L’uomo infatti si trovava agli arresti domiciliari – dopo essere stato condannato ad una pena di 4 anni e 8 mesi – ma la sua condotta non lo ha premiato.

La Polizia lo ha infatti più volte trovato fuori casa durante i controlli ad hoc: una serie di evasioni che hanno convinto il Gip De Marco ad adottare una misura di grado superiore. Nella giornata di ieri gli agenti della Squadra Mobile gli hanno fatto visita e lo hanno scortato a Sant’Anna, dove sconterà il resto della pena.

La vicenda di A.N. era stata particolarmente drammatica per l’ex moglie, sottoposta per lungo tempo a percosse e vere e proprie violenze sessuali. Proprio la donna aveva denunciato il marito, chiedendo poi la separazione e il sostegno da parte dei Servizi Sociali modenesi. Ma le peripezie erano proseguite anche dopo che la ragazza si era spostata in un’altra abitazione, non riuscendo tuttavia a respingere le visite violente dell’ex marito.

Come lo stesso 32enne afgano ha dichiarato ai giudici, la separazione è inconcepibile nella cultura islamica dalla quale proviene, motivo per il quale non aveva mai esitato ad usare le maniere forti per “richiamare all’ordine” la donna. Ma non essendovi cultura giuridica italiana che possa tollerare percosse – né la violazione di una pena detentiva – per lo straniero si sono aperte le porte del carcere.

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Crimini Immigrati, Modena

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