Paura sul treno, immigrati minacciano tutti: bimbi salvati da capotreno

05-01-2016


Alto Adige

BRUNICO. Alla stazione di Brunico sono saliti su un treno diretto a San Candido e hanno seminato il panico, minacciando tutto e tutti. Arrestati a seguito dell’intervento dei carabinieri, i due protagonisti della serata di paura sono stati rimessi in libertà dopo l’udienza a Bolzano davanti al giudice Tappeiner, che li ha anche condannati, per patteggiamento, ad un anno di reclusione con la condizionale.

I fatti in questione risalgono a sabato sera, poco prima delle 20. A finire prima in cella e poi davanti al tribunale sono stati due cugini marocchini incensurati che, difesi dall’avvocatessa Uggè, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Si tratta di Younes El Mabtout di 20 anni e di Lekbir El Mabtout di 27 anni. Entrambi vivono da qualche anno in val Pusteria.

Senza dare una spiegazione del proprio comportamento hanno patteggiato dodici mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e lesioni personali ai danni di un paio di carabinieri. Quanto avvenuto sul treno ha creato non poco allarme proprio per la violenza verbale dimostrata dai due stranieri che sono saliti sul treno arrivato a Brunico da Fortezza poco prima delle 19.30.

Il convoglio avrebbe dovuto ripartire pochi minuti dopo con destinazione San Candido. In realtà è rimasto bloccato per più di mezz’ora. I due marocchini, infatti, ubriachi, sono saliti su un vagone centrale.

Uno nascondeva una bottiglia dietro la schiena ed entrambi si sono messi ad urlare frasi sconnesse e minacciose all’indirizzo dei viaggiatori presenti, manifestando odio nei confronti di italiani e tedeschi. La situazione ha provocato paura e senso di insicurezza al punto che la capotreno Nella Perrone ha deciso di intervenire per mettere in sicurezza un piccolo gruppo di bambini presenti sul treno.

I piccoli sono stati accompagnati sino alla testa del treno e messi in sicurezza all’interno della cabina di guida del macchinista, protetta da una porta chiusa a chiave e, dunque, non accessibile. Al ritorno nel vagone della capotreno i due marocchini hanno iniziato a litigare tra loro in maniera violenta al punto che alcuni viaggiatori hanno fatto presente di non sentirsi sicuri e di non voler proseguire il viaggio.

A questo punto la capotreno ha chiesto l’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Appena i militi sono giunti sul posto sono stati aggrediti dai due marocchini per i quali sono scattate le manette.

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