Brescia, 11 dicembre 2013 – «Personalità ossessionata dal sesso e incline al sesso violento». Così è descritto dal Riesame Mohammed (nome di fantasia), 15enne marocchino finito al Beccaria con l’accusa di aver rapinato e violentato due donne, una di 40 anni e l’altra di 29, a distanza di 48 ore. Il suo legale, Gianbattista Scalvi, aveva presentato istanza di scarcerazione sostenendo alcune incongruità che scagionerebbero il suo assistito, ma i giudici — presidente Maria Carla Gatto — hanno rigettato la richiesta: «L’unica misura adeguata è il carcere in ragione della eccezionale capacità criminale dimostrata» hanno argomentato in 19 pagine di motivazioni.
Il giovanissimo, scappato da una comunità in Franciacorta, deve rispondere di «reati gravissimi commessi con particolare abilità e violenza, con totale assenza di comprensione per la sofferenza delle vittime». Al Tribunale il 15enne appare «un soggetto ossessionato dal sesso violento», il cui collocamento in comunità risulta «inadeguato». «Tutte le sue energie sono state spese per eludere la sorveglianza con abili messe in scena — si legge nel dispositivo — la prima volta nel luglio 2013 poco dopo il suo ingresso e l’ultima la notte tra il 17 e il 18 novembre prima della fuga definitiva».
Mohammed il 17 e il 18 novembre alle 3,30 avrebbe assalito sotto casa una 40enne di Ospitaletto. Minacciandola con una pistola l’avrebbe costretta a guidare fino a una zona di campagna e a subire rapporti completi. La donna è riuscita a mettersi in salvo chiedendo aiuto a un camionista di passaggio. Il giorno dopo il ragazzo si sarebbe vantato con i compagni di scuola. E ancora, il 20 novembre avrebbe fatto il bis palpeggiando una 29enne di Trenzano e lo stupratore ha abbandonato un giubbotto nei campi, un indumento della comunità indossato spesso da Mohammed. In entrambi i casi le vittime lo hanno riconosciuto.
La difesa, che ha chiesto approfondimenti tecnici, non ci sta. Per il primo episodio ha opposto un alibi: due educatori hanno visto il ragazzo in comunità alle 2 e alle 6,30, e anche i compagni di stanza hanno confermato che Mohammed quella notte appariva raggomitolato nel letto. I giudici però non escludono che possa essersi allontanato con uno stratagemma. «Allontanarsi dalla comunità è relativamente facile» scrivono. In refettorio c’era una finestra aperta. E il giovane era già scappato a luglio. Per confondere le idee aveva nascosto un ingombro sotto le lenzuola. Non solo. Mohammed ha trascorsi inquietanti: una tentata rapina ai danni di un transessuale, il 21 giugno, con cui l’adolescente, all’epoca esaminando in terza media, aveva contrattato un rapporto a 80 euro, e il 9 luglio un rapina riuscita a Castrezzato.
http://www.ilgiorno.it/brescia/cronaca/2013/12/11/995032-Stupro.shtml
Subito cittadinanza. Cosa aspetta l’uomo col pannolone? Intanto, ai ‘colleghi’ minori dello stupratore: http://voxnews.info/2013/12/11/dal-governo-abusivo-210-milioni-di-euro-ai-clandestini-e-legge/