Padova: altra ragazza stuprata dai Tunisini con l’Aids

14-09-2012

Zanonatolandia: Notte di violenze.
La denuncia: “Anch’io violentata per la droga”

PADOVA. «È successo anche a me, la stessa notte, dietro il teatro Geox di corso Australia. Volevo comprare la droga, i soldi li avevo ma loro hanno preso me». Inizia così, con il pianto di una madre nel sottofondo, il racconto di una ragazza di 26 anni, tossicodipendente da dieci. Mamma e figlia hanno deciso di telefonare alla redazione del mattino per far venire a galla un’altra violenza sessuale sulle strade della droga, sempre ad opera della stessa banda. Un resoconto sconvolgente per dire che non si tratta di casi isolati, tutt’altro. Sesso in cambio di droga: nella nostra città è una desolante consuetudine.
La figlia «Conosco la giovane che è stata violentata alla Stanga e ora sono decisa a raccontare tutto: prima di lei, quella maledetta sera, è successo a me». Chi parla è una ragazza dell’Arcella sorretta dalla madre disperata. Ha 26 anni ed è tossicodipendente: si inietta cocaina in vena.
«I tre tunisini arrestati, tra le 22 e le 23 di giovedì della scorsa settimana, hanno violentato anche me. Volevo comprare una dose ed ero intenzionata a pagare ma mi hanno circondato e non sono riuscita a difendermi. Eravamo dietro il teatro Geox, mi hanno spinto a terra e hanno fatto ciò che hanno voluto. In passato ero io a chiederlo pur di avere la droga che cercavo. Ora però sto tentando di smettere. Due giorni dopo, sabato sera, è successo ancora: vicino alla fermata del bus 18, dove si trovano i tunisini. L’ho raccontato anche ai miei amici, che si sono arrabbiati tantissimo e vogliono a andare lì a fargliela pagare».
Fino ad ora però nessuna denuncia alle forze dell’ordine, per quale motivo? «Io ho paura di sporgere denuncia, sono una tossicodipendente: temo tutte le domande che potrebbero farmi. Il mio e quello dell’altra ragazza violentata non sono casi isolati, stupri come il mio sono all’ordine del giorno a Padova. Quando dipendi dalla droga arrivi a fare di tutto, avrei decine di casi da raccontare».
La madre «Martedì io e il mio ex marito stavamo accompagnando nostra figlia in comunità e stavamo parlando di quanto successo nel fine settimana alla Stanga. Lei è scoppiata a piangere e ci ha detto che qualche giorno prima le era successa la stessa cosa. Per noi è stato uno choc. Appena siamo arrivati l’abbiamo riferito ai responsabili della comunità e ora vogliamo andare a sporgere denuncia in questura».
Ha 56 anni e ha rinunciato a lavorare proprio per rimanere accanto alla figlia. «Sono disperata, le ho provate tutte per salvare mia figlia dalla droga ma questo inferno non ha mai fine. Ho deciso di uscire allo scoperto per chiedere aiuto: i cittadini di Padova devono sapere che queste violenze sessuali accadono spesso nel mondo della droga. Il Sert dell’Usl 16 ci sta dando un aiuto grande ma servirebbero comunità più aperte e con più personale per accudire i nostri figli».

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2012/09/14/news/notte-di-violenze-la-denuncia-quot-anch-io-violentata-per-la-droga-quot-1.5693841

La mamma ha provato di tutto per salvate sua figlia, poi sono arrivati gli immigrati e lo spaccio di droga e’ diventato piú capillare delle farmacie. Impossibile proteggere perone deboli in questo contesto. E’ troppo facile trovare la droga.
Sono i piú deboli a cadere nella rete degli immigrati: degrado totale.

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