‘Nomadi’ truffano anziani: “Siamo dell’acquedotto”

17-04-2015

Il fatto riguarda due nomadi sinti di Cuneo e Caraglio, Gianni Barovero, 37 enne, e suo cugino Alex Valentino Debar, 33enne.

Erano stati arrestati ad ottobre del 2014 con l’accusa di furto pluriaggravato e false dichiarazioni al pubblico ministero dai carabinieri del reparto operativo di Cuneo nell’ambito dell’operazione denominata “Mercury”, nome originato dal fatto che i due si presentavano nelle case come addetti dell’acquedotto con pettorine addosso incaricati, questo era l’inganno, di svolgere verifiche sull’acqua contaminata da mercurio che avrebbe danneggiato oro e preziosi, facendosi convincere dagli anziani a consegnare loro tutto.

Erano finiti in carcere grazie alle indagini condotte dai militari che gli avevano addebitato 4 episodi delittuosi perpetrati ai danni di altrettanti anziani (2 uomini e 2 donne) di Racconigi, Fossano e Bene Vagienna.

Adesso, il tribunale di Cuneo li ha condannati entrambi ad una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione per quei raggiri. Una condanna tutto sommato favorevole per gli imputati i cui legali hanno chiesto ed ottenuto il patteggiamento della pena solo perché hanno risarcito in toto le vittime dei furti. Sono stati infatti staccati dagli imputati 4 assegni per complessivi 76.000 euro in favore degli anziani derubati. Il risarcimento ha consentito ai due sinti di beneficiare degli sconti di pena ma soprattutto agli anziani, i quali quasi non credevano ai loro occhi, di vedersi restituire i danni subiti.

Intanto, sempre in tema di contrasto ai reati predatori in danno di persone anziane, i carabinieri del reparto operativo hanno appena concluso una ulteriore attività d’indagine riuscendo ad individuare e denunciare all’autorità giudiziaria altri 5 nomadi sinti (2 coppie di marito e moglie, una di 50enni col figlio 30enne ed una di 40enni), tutti pluripregiudicati di Asti, responsabili negli ultimi quattro mesi di una serie di furti aggravati e truffe in provincia di Cuneo.

Le due coppie di sinti ed il figlio di una delle due coppie hanno preso di mira, come è emerso dalle indagini, ben 14 donne anziane sole di età compresa tra i 70 ed i 96 anni abitanti a Mondovì, Ceva, Cuneo, Busca, Moretta, Faule, Carru e Bra. Il modus operandi variava, a seconda dei casi, dalla falsa impiegata dell’Inps incaricata di controlli sulle posizioni pensionistiche delle anziane (in particolar modo per controllare i numeri seriali delle banconote appena ritirate in posta, che i truffatori dicevano essere false), il falso impiegato o messo comunale e la falsa nuova postina. In tutto i militari hanno quantificato un danno per le vittime di oltre 60.000 euro.

Per prevenire e perseguire efficacemente questo tipo di reati, alquanto odiosi perché prendono di mira anziani soli e talvolta indifesi con effetti deleteri sul piano emozionale e dell’insicurezza che vanno ben al di la del mero danno economico, è indispensabile non fidarsi mai, non aprire agli sconosciuti (soprattutto a sedicenti addetti delle società che erogano servizi quali gas, luce, acqua, INPS, Poste, comuni, etc.) chiamando sempre in caso di dubbio il numero d’emergenza 112. I carabinieri invieranno sul posto una pattuglia per le opportune verifiche col risultato, come è già accaduto di recente, di riuscire a sventare sul nascere questo tipo di raggiri ed individuare gli autori.

http://www.cuneocronaca.it/notizia.php?nID=1187

Crimini Immigrati, Cuneo

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