Nel CIE non c’è posto: clandestini spacciatori liberi ore dopo lo sgombero

24-04-2015

Pontedera, 24 aprile 2015 – A spasso come lo erano fino a martedì mattina, prima del blitz dei carabinieri e della polizia municipale. Gli otto clandestini, trovati in due casolari abbandonati nella zona di Pietroconti, alle porte di Pontedera, non sono stati espulsi dall’Italia, come prevede la legge italiana. Questo perché nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) di tutto lo Stivale italico non ci sono posti dove accoglierli prima di rimpatriarli in Marocco, il Paese da dove sono arrivati tra il 2012 e il 2013 salendo sui «barconi della speranza» trasformatisi troppe volte, come successo anche questa settimana, in trappole di morte nel Mediterraneo.

Gli otto marocchini – tutti con età compresa tra i 19 e i 28 anni – non hanno alcun obbligo nei confronti della giustizia italiana. Non potendo trattenerli in caserma o in questura in attesa che si liberino posti nei Cie, sono stati invitati a presentarsi alla Questura di Pisa per regolarizzare la propria posizione, sempre come prevede la legge sull’immigrazione. Non possiamo esserne certi e neppure avere la presunzione di andare a leggere le intenzioni altrui, ma se questi otto giovani hanno vissuto da clandestini per due o tre anni – pare dedicandosi allo spaccio della droga nelle zone di La Rotta, Montecastello e delle Tre Campane e vivendo in casolari freddi, bui, malsani e abbandonati – che interesse hanno ora a presentarsi per regolarizzare la propria posizione? Solo perché se vengono fermati una seconda volta vengono arrestati? Intanto, per la mancanza di otto posti nei Centri di identificazione e accoglienza italiani, una mattinata di controlli nella campagna intorno a Pontedera e in altre zone della Valdera rischia di esser vanificata. Evidenziando l’urgenza di un cambiamento delle regole.

http://www.lanazione.it/pontedera/non-c-%C3%A8-posto-nel-centro-d-accoglienza-i-clandestini-espulsi-sono-gi%C3%A0-a-spasso-1.884551

Crimini Immigrati, Pisa

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