Massacrato a Roma: nuovi particolari

07-08-2012

Arancia meccanica in un appartamento Torturato e ucciso un falegname


ROMA – A soccorrerlo per primi sono stati un vicino di casa e il fratello che hanno poi dato l’allarme. Ma per Luigi Del Balzo, 43 anni, dipendente di una falegnameria, era già troppo tardi. Un cittadino serbo di 30 anni, suo collega di lavoro, e che sempre da lui aveva preso in affitto un piccolo appartamento accanto all’abitazione del quarantenne a Casal del Marmo, l’aveva torturato a lungo dopo averlo immobilizzato su una sedia. E alla fine l’ha ucciso.
Una scena da brividi quella che lunedì sera si è presentata al vicino della vittima che avrebbe visto fuggire l’omicida: un giovane robusto, con un paio di calzoni corti, conosciuto nella zona. Del Balzo è morto fra le braccia dei primi agenti delle volanti giunti poco dopo le 22 nella palazzina di due piani in via Vignale, una stradina proprio sotto il Raccordo anulare. I poliziotti hanno tentato di rianimare il quarantenne, colpito anche con una lama alla schiena e all’addome, ma i soccorsi non sono purtroppo serviti: il falegname è deceduto prima ancora dell’arrivo dell’ambulanza.

Gli investigatori della Squadra mobile e gli agenti delle volanti hanno dato la caccia all’assassino, scomparso fra i vicoli di Casal del Marmo e le campagne circostanti. E lo hanno trovato poche ore dopo. Sembra che il trentenne abbia agito forse per una questione di denaro, affitti non pagati, ma non si escludono altre ipotesi. Ha aggredito il collega nella sua abitazione, lo ha picchiato e quindi lo ha imbavagliato e legato. Poi ha cominciato a torturarlo nel silenzio di quella strada isolata dove qualsiasi rumore viene attutito dalle auto sul Raccordo. E c’è il sospetto che il serbo abbia usato anche dell’alcol per costringere la vittima a cedere. Ma questo non è accaduto. E sarebbe stato allora che Del Balzo è stato accoltellato a morte. Per ricostruire la dinamica dei fatti e accertare il movente, per tutta la notte sono sfilati in Questura i familiari del falegname, sopraggiunti in serata in via Vignale, insieme con il vicino di casa e altri testimoni.

D’altra parte in molti conoscevano bene il serbo. E forse temevano che prima o poi sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Una storia che sotto certi aspetti riporta alla mente quella di Artena, nel luglio 2011, quando un falegname romeno di 30 anni, Daniele Murariu, uccise a colpi d’ascia il suo datore di lavoro, Bruno Lanna, titolare dell’omonima ditta di legnami, e un suo amico, Mario Mattozzi, bruciandone poi i cadaveri in un campo poco lontano. Murariu, catturato dalla polizia romena e dai carabinieri nella sua città natale (Saveni), assassinò i due dopo che il proprietario della ditta lo aveva licenziato perché era stato arrestato e poi, insieme con l’amico, lo aveva sorpreso a rubare.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_agosto_7/falegname-torturato-e-ucciso-2111341044948.shtml

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento