Mantova: la segue e poi l’aggredisce nell’androne di casa

15-02-2012

Ha accelerato il passo, cercando di evitare angoli bui e strade deserte, sempre con il telefono sotto mano, pronta a chiamare aiuto. S’era accorta di quell’uomo che la seguiva a distanza di qualche metro e che non l’ha mollata dalla stazione ferroviaria fino a casa. L’aggressione è scattata quando la giovane si sentiva ormai al sicuro, nell’androne del palazzo. Lui, il pedinatore, ha agguantato la borsetta e per strappargliela dalle mani ha cominciato a tirare come un forsennato e a darle violenti strattoni. Finché la giovane è finita a terra e non è più riuscita a trattenere la presa. Pochi attimi, drammatici, quelli vissuti domenica pomeriggio in via Cavour da Maria Grazia V., ventisei anni. La giovane, rimasta contusa, se la dovrebbe cavare in meno di una settimana. L’assalitore è stato rintracciato da carabinieri e polizia che hanno circondato la zona e battuto strada per strada un pezzo di centro storico finché hanno individuato un giovane che corrispondeva alla descrizione dell’autore dell’aggressione. Tayeb Amanar, ventitré anni, immigrato dal Marocco, fedina penale immacolata ma senza un lavoro, è finito in carcere per “rapina impropria”.

La vicenda è accaduta domenica sera attorno alle undici mentre la giovane, scesa da un treno, rientrava a casa. Le strade, un po’ per l’ora, un po’ per il precipitare delle temperature, erano deserte. La ragazza s’ è accorta quasi subito di quell’uomo, infagottato in un giubbotto con il cappuccio, che la seguiva. Ha cambiato strada e fatto un percorso a zigzag, per vedere se davvero la stessero pedinando. Quando ha capito che era così, ha affrettato il passo finché è arrivata davanti a palazzo Barbetta, la sontuosa residenza settecentesca in mattone a vista che fiancheggia palazzo Canossa, dove abita assieme a una quarantina di altri inquilini.

L’aggressione è avvenuta nell’androne, prima che la ragazza avesse il tempo di varcare il cancello e salire le scale. L’assalitore – stando a quanto i carabinieri del nucleo radiomobile avrebbero riferito alla procura – l’ha bloccata senza dire una parola. Le ha semplicemente afferrato la borsetta. Voleva, i soldi. E ha cominciato a tirare e strattonare con forza per portarle via la borsa dalle mani. Non c’è voluto molto. Lei è caduta e lui è corso via con il suo bottino. Una manciata di secondi dopo, appena diramata la notizia dalla centrale operativa dei carabinieri, le forze dell’ordine lo hanno circondato. Tayeb Amanar, che ha residenza a Bigarello ma di fatto abita in città, ha cercato di disfarsi della borsetta. Tutto inutile. Poliziotti e carabinieri lo hanno bloccato mentre camminava verso la stazione ferroviaria.

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/02/14/news/aggredita-sotto-casa-via-la-borsetta-1.3182363

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