“L’Italia deve interrompere i flussi migratori in entrata”: gli immigrati contro l’immigrazione.

04-05-2012

L’Italia deve interrompere i flussi migratori in entrata”. Quando ha detto questo, parlando al pubblico presente al festival sul lavoro “Capannori at work” tenutosi a Capannori (Lucca), la platea si è ammutolita. Perché a dire questo non è stato né un leghista, né un personaggio di estrema destra né tantomeno una persona che ha letto un recente discorso elettorale di Sarkozy fatto alle platee transalpine. A dirlo, è stato l’Imam di Pisa Mohammad Khalil.

Giordano, Mohamed è arrivato in Italia nel lontano 1981 per studiare informatica all’Università di Pisa. Dopo essersi laureato, decide di restare in Italia a cercare lavoro. Negli anni Novanta si sposa con una donna palestinese con la quale ha due bambini. Decide a quel punto di fare richiesta di cittadinanza e diventare italiano. Dal 1993 è il rappresentante della comunità musulmana di Pisa e per questo motivo quotidianamente ha a che fare con molti stranieri appena giunti in Italia.

L’INTERVISTA AD AFFARITALIANI

Perché si devono interrompere i flussi migratori? “Perché c’è già tanta gente immigrata senza lavoro in Italia – osserva Mohamed – e farne venire ancora significa condannare quelli che verranno alla povertà. Spesso gli immigrati vengono portati qui con l’illusione che possano trovare lavoro e invece quando arrivano si accorgono che di lavoro non ce ne è. Le persone pagano per arrivare qua, prendono il permesso di soggiorno e poi l’unica cosa che riescono a fare è aumentare il numero dei disoccupati facendo la fame e trovandosi a dormire in case diroccate o, quando va ancora peggio, per strada. Sono d’accordo con la libera circolazione delle persone ma così non è dignitoso né umano”.

Che cosa si dovrebbe fare per disincentivare l’arrivo di immigrati? “Niente di clamoroso – precisa il rappresentante dei musulmani pisani – semplicemente far vedere loro come stanno realmente le cose. Basterebbe quello. Bisognerebbe fare un documentario, una sorta di reality da mostrare negli Stati di origine degli emigranti per far vedere com’è veramente la vita di un immigrato appena arrivato in Italia, tra ricerca affannosa di un lavoro, fame e povertà. In molti credono che la vita in Italia sia tutta rose e fiori anche perché gli immigrati che tornano a casa non raccontano i loro inizi disagiati perché se ne vergognano. Si vergognano di raccontare che non avevano niente e che si sono trovati costretti a fare qualsiasi cosa. C’è anche chi è costretto a entrare nel giro della malavita per sopravvivere”.

Quando è arrivato lei era diverso? “Io sono arrivato nel lontano 1981 – ricorda –  e all’epoca chi veniva qua o era uno studente oppure veniva a fare la stagione e poi andava via. Lavoro comunque c’era. Adesso no e anche chi ha il permesso di soggiorno e lavora da anni in Italia si trova in seria difficoltà. Per capire il problema, basta anche semplicemente fare un giro davanti alle stazioni dei treni italiane e vediamo ovunque un gran numero di stranieri in condizioni di difficoltà. La situazione negli ultimi 3 anni è peggiorata ogni giorno di più e i provvedimenti non vengono presi anche perché sotto sotto allo Stato fa comodo. Basta fare l’esempio che una marca da bollo costa 15 euro: se arriva un milione di immigrati sono 15 milioni di euro che lo Stato si mette in tasca. Spero che si trovi una soluzione a questo problema perché così non si può andare avanti. Non è giusto togliere la dignità alle persone e illuderle con false speranze”.

http://affaritaliani.libero.it/sociale/l-italia-deve-fermare-arrivo-di-nuovi-immigrati040512.html?refresh_ce

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento