L’immigrato di seconda generazione che ci voleva tutti morti

06-06-2013

Nessun dubbio che Mohamed Jarmoune risponda all’identikit di «guerrigliero di Allah». È la convinzione che il giudice dell’udienza preliminare Francesco Nappo riporta nelle trenta pagine con le quali ha motivato la condanna a 5 anni e 4 mesi per il 21enne marocchino, arrestato il 15 marzo 2012 con l’accusa di essere un addestratore di martiri da prestare al jihad.

Per il gup non ci sono dubbi sul fatto che il giovane di Niardo facesse sul serio: lo confermano i listini dei prezzi relativi a materiali necessari per la fabbricazione di esplosivi, dei quali era in possesso. E, soprattutto, «l’allarmante sopralluogo virtuale alla sede della comunità ebraica di Milano, nonché con ogni probabilità delle scuola ebraica di via Arzaga». Facebook, la posta elettronica, il cellulare. Questi gli strumenti attraverso i quali Jarmoune raccoglieva e diffondeva informazioni sulla guerra all’Occidente.

http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/valcamonica/mohamed-jarmoune-un-guerrigliero-di-allah-1.1682174

La congolese è giù in contatto per dare la cittadinanza italiana per meriti speciali. Immaginate per un attimo milioni di Jarmoune con la cittadinanza italiana.
Che poi non è tanto difficile da immaginare, basta guardare alla Gb, a quell’islamico africano con la mannaia in mano, e a quel soldato inglese per terra, sgozzato.

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