Le “pile cinesi”: chi tocca muore

10-05-2012

Le pile cinesi. Tossiche e pericolose per la vita di chi le maneggia.

Si sbriciolano. Si sfilacciano come lana. Si schiacciano come la plastilina con cui giocano i bambini, e proprio nelle loro mani rischiano di finire più spesso, con il veleno nascosto nei giocattoli in vendita sulle bancarelle, nei negozi della Chinatown, sui tappeti nei mezzanini delle metropolitane. Le pile cinesi costano la metà, a volte un terzo di quelle italiane, e mai come in questi tempi di crisi hanno invaso il mercato locale. Sembrano identiche a quelle in vendita nei supermercati, ma dopo un controllo casuale in via Giordano Bruno, a Chinatown, meno di un anno e mezzo fa, è scattato l’allarme e sono partite le indagini. In un negozio piccolo quanto un monolocale, tra giocattoli e alimentari, gli agenti del Nucleo operativo della polizia locale hanno trovato su un bancale batterie che perdevano uno strano liquido nero. Da qui sono partite le indagini della procura e una serie di perizie.
Quaranta pezzi di quelle stilo sono state inviate al laboratorio di ‘Analisi, prove e ricerche industriali’ del Dipartimento di Chimica del Politecnico. Con un responso allarmante: le pile contengono una quantità di cadmio – particolarmente tossico, causa di numerose patologie – dello 0,20 per cento del peso complessivo, cento volte maggiore dei limiti di legge (0,002 per cento). Non solo. Il laboratorio confronta i pezzi sequestrati con quelli normalmente reperibili sul mercato stabilendo che, rispetto a questi, «l’involucro appare debole e facilmente apribile con possibile effetto di cessione di liquidi per esposizione all’aria».

In più l’eccesso di cadmio «non è indicato da nessun simbolo sulla confezione», e sull’etichetta «manca il simbolo europeo e quello dei metalli pesanti».
Le stesse pile ricompaiono pochi mesi fa in due negozi in via Scarlatti, vicino alla Centrale. Viene sequestrato un centinaio di batterie cinesi che nonostante siano di «tre marche diverse – si legge nel decreto di sequestro – appaiono identiche per colore e grafica». Parte una nuova perizia: sette stilo cinesi di differenti aziende vengono trattate e messe a confronto con una proveniente da un normale supermercato. La perizia stabilisce che vi sono livelli tali da provocare il decesso a seguito di «ingestione orale», sei su sette «superano i limiti imposti in commercio per quantità di cadmio e mercurio presenti nell’involucro». E impressiona un secondo esperimento, «la prova di invecchiamento accelerato per 15 giorni a 35 gradi» che porta a livelli di acidità simili alla sudorazione umana. Mentre la pila del negozio mantiene un aspetto integro le altre «comprovavano lo stato di forte corrosione dell’involucro metallico».
Una situazione di tossicità contro la quale il consumatore è indifeso. Perché nonostante le prove scientifiche e quelle empiriche sui prodotti rintracciati a Chinatown, via Padova e Centrale, ma anche in pacchetti sequestrati nell’hinterland e su tir turchi con targa Slovenia, la procura ha dovuto archiviare: in Italia non c’è una normativa che stabilisca gli standard da rispettare per resistere alle sollecitazioni di peso o calore, al contatto col corpo umano, né ci sono parametri minimi dello spessore dell’involucro.
Gli investigatori hanno deciso così di procedere per via amministrativa con multe e così sperano di fare ancora più male. Perché la quantità eccedente di cadmio e mercurio può costare al proprietario del negozio una multa di 200 euro a pezzo: in un recente controllo in un solo magazzino sono stati trovati 40mila pezzi e la sanzione  in via di applicazione  sarà di otto milioni di euro. Proprio tentando di colpire il portafoglio dei commercianti che vendono prodotti fuori norma, l’azione del nucleo anticontraffazione della polizia locale proseguirà. Con gli agenti che setacceranno numerose attività commerciali in tutta la città: il pericolo è nascosto in rasoi, radioline, torce, mini altoparlanti, portachiavi luminosi, ma soprattutto nei giocattoli che mettono le pile tossiche e il loro veleno direttamente nelle mani dei bambini.

 http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/05/10/news/milano_caccia_alle_pile_cinesi_costano_la_met_ma_si_sbriciolano-34807242/

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