Invasione: la “nuova” Libia “avverte” l’Italia

12-05-2012

ROMA Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, accoglie alla Farnesina il suo omologo libico, Ashour Bin Khayal, e l’Italia si vede recapitare il preallarme di Tripoli sulla possibile escalation dell’immigrazione clandestina dalle coste nordafricane.
Temiamo un peggioramento sul fronte dell’immigrazione clandestina – dichiara Bin Khayal al termine del suo incontro con il capo della diplomazia italiana -. Vogliamo dare un segnale, un avvertimento, all’Italia e all’Ue per affrontare il fenomeno”. Quello dell’immigrazione è “un tema urgente da affrontare in ambito Ue –  ha convenuto Terzi -. Ne parlerò lunedì a Bruxelles. Serve un piano  urgente dell’Unione europea per affrontare il tema dell’immigrazione  clandestina”.
“La situazione adesso non è così grave – ha spiegato Khayal nel corso della conferenza stampa congiunta -, ma gli indicatori mostrano che le cose potrebbero peggiorare. Sul confine tra Egitto e Libia sono in arrivo diversi flussi e anche se adesso non vi sono grandi numeri potrebbe esservi un aumento. Per questo abbiamo dato al ministro Terzi un segnale, un avvertimento affinché l’Europa affronti questo fenomeno”.
Lanciando l’allarme, il ministro libico ha fatto riferimento anche alle “grandi trasformazioni, soprattutto nel Sud, nel Sahel, ad esempio in Mali. Questo incide su tutta la regione, su vari livelli dal contrabbando di armi all’immigrazione clandestina. Serve quindi una maggiore collaborazione internazionale”.
Oltre che urgente, il tema dell’immigrazione è quanto mai attuale. Nella  notte, a Mazara del Vallo è stato registrato un nuovo sbarco di  migranti, 23 di cui uno minorenne, pare tutti tunisini. Sono stati  intercettati a circa 12 miglia dalla costa siciliana dalla Guardia di  Finanza. I nordafricani stavano effettuando la traversata a bordo di un  natante lungo circa 12 metri che è stato sequestrato. Gli  extracomunitari sono stati accompagnati al centro di accoglienza  comunale di S. Agostino, dove saranno identificati dalla Polizia di  Stato e dove si trovano anche i migranti degli ultimi due sbarchi  avvenuti durante la settimana.
Nel corso della conferenza stampa, Khayal ha espresso “gioia e gratitudine” nei riguardi dell’Italia “per il sostengo dato alla nostra rivoluzione”. “L’Italia è un paese amico, è il nostro più importante partner dell’Unione europea. Per questo – ha continuato – ho scelto Roma per il primo viaggio dopo la liberazione”.
“L’Italia sostiene con convinzione il processo democratico in Libia”, ma ora “serve un cambio di passo vero nelle relazioni” anche da parte del resto della comunità internazionale, la replica di Terzi, che ha ricordato, oltre al vertice di Bruxelles, lunedi prossimo, anche il viaggio a New York dove, tra un paio di settimane, vedrà il segretario generale Onu, Ban Ki Moon. “L’Italia è in prima fila”nel processo di stabilizzazione del paese, la rassicurazione di Terzi a Khayal. (12 maggio 2012)


Questo è il ringraziamento della Libia per averli sostenuti nella loro “rivoluzione”.
Non so voi, ma a me, quando sento parlare di “piano europeo”, vengono i brividi. La Ue non risolve, crea i problemi; e quando un politico parla di “soluzione europea”, significa che non farà nulla.

http://www.repubblica.it/esteri/2012/05/12/news/libia_rischio_aumento_immigrazione_clandestina-34987621/?ref=HREA-1

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