Invasione a Lampedusa – Sono già 300 gli invasori salvati dalle motovedette delle Capitanerie di Porto e dalle imbarcazioni in navigazione nel canale di Sicilia.

17-03-2012

Erano partiti dalle coste libiche, a bordo di un gommone di 7 metri, gli immigrati che sono stati soccorsi dalla guardia costiera italiana dopo che, a causa di una avaria al motore, erano rimasti fermi in mare e avevano dovuto chiedere nella notte aiuto tramite un telefono satellitare. Il bilancio è di 5 vittime, che sono state trovate a bordo del gommone. Il natante, spiega la Guardia Costiera, si trovava a 85 miglia a sud di Lampedusa, in acque Sar Libiche: per questo, sono state avvisate le autorità competenti del Paese nord-africano, impossibilitate però a intervenire.  Intanto sono state avvistate altre imbarcazioni  nel canale di Sicilia con extracomunitari a bordo. La Guardia costiera ha già messo in moto la  macchina dei soccorsi. Al momento non si sa ancora quanti profughi ci  siano sui barconi.

[stextbox id=”alert” defcaption=”true”]Primo punto: non esistono profughi, perché in Libia non c’è alcuna guerra.
Secondo punto: la Guardia Costiera smetta di mettersi a novanta gradi e favorire l’invasione di casa nostra. Erano in acque libiche? Se proprio volevano andare a soccorrerli, li dovevano portare poi a Tripoli.
Terzo punto: con quali soldi, questo governo illegittimo pensa di mantenere questi nuovi invasori portatori di epidemie e delinquenza?
Quarto punto: i poveri non hanno “telefono satellitare”.[/stextbox]

I SOCCORSI – L’intervento di soccorso è stato quindi condotto dall’Italia. Alle 4 di sabato mattina, accertato che il gommone era effettivamente fermo, sono partite da Lampedusa una motovedetta della Guardia Costiera seguita da un pattugliatore della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento operativo della Guardia Costiera di Palermo, sulle quali era stato imbarcato personale medico del Cisom. Contemporaneamente, sono state dirottate verso il gommone due unità in navigazione in quella zona di mare, il rimorchiatore Asso 30 e Nave Bettiga della Marina Militare il cui elicottero è riuscito ad avvistare il gommone. Alle 8 di sabato mattina il gommone è stato raggiunto dalla motovedetta della Guardia costiera e dal pattugliatore della Guardia di Finanza, che hanno iniziato le operazioni di trasbordo degli extracomunitari. Diciannove di loro, 14 uomini e 5 donne tutti in precarie condizioni di salute, sono stati imbarcati sul pattugliatore, mentre i rimanenti 32 sono stati trasbordati sulla motovedetta della Guardia Costiera sulla quale sono stati imbarcati anche i 5 corpi privi di vita trovati a bordo del gommone.

NUOVA ONDATA – Dopo la «tregua invernale», l’arrivo della primavera e condizioni meteo favorevoli alla navigazione fanno sorgere a Lampedusa i timori su una possibile nuova ondata di sbarchi provenienti dall’Africa settentrionale. Due notti fa, a bordo di un’altra carretta del mare, erano arrivati a Lampedusa 54 migranti, tra i quali quattro bambini, di presunta nazionalità libica. A Trapani, invece, cinque migranti sono stati salvati dopo essere rimasti aggrappati ad una boa di segnalazione. La barca su cui viaggiavano si era infatti arenata nel fondale basso. Intanto, secondo i dati forniti dall’indagine realizzata dall’associazione Eupsiche di Palermo nel 2011, a fronte di 49 mila migranti sbarcati a Lampedusa, sono stati soltanto 203 quelli ricoverati negli ospedali siciliani, di cui 112 uomini e 91 donne. Una percentuale molto bassa, che dimostra come le condizioni di salute degli extracomunitari fossero generalmente buone.

http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_17/lampedusa-barcone-morti_a404f558-701a-11e1-a5a4-3511fb610746.shtml

 

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