Integrazione all’opera. Trento stuprata: parla il negoziante assalito

23-07-2012

TRENTO. «Esattamente non so quanto sia durato, ma di certo sono stati minuti di follia assoluta. Prima sono entrati due ragazzi che hanno cercato di nascondersi all’interno del negozio; poi un gruppo armato con bastoni e spranghe, ma ad impressionarmi di più sono stati i coltelli da cucina ed è stato il caos. Davvero una cosa mai vista qui in città»Sono le novità dell’immigrazione, e della società multietnica. Questa è la drammatica testimonianza di Alessandro Lucin, il titolare del tabacchino di Via Verdi vicino al Duomo che è diventato involontario protagonista del pestaggio tra africani e magrebini (in maggioranza tunisini) andato in scena ieri pomeriggio per le vie del centro storico. Prosegue Alessandro: «Quando ho visto i coltelli, istintivamente mi sono coperto la testa e schiacciato conto la parete. Il negozio è piccolo, non ha vie di fuga o spazi per nascondersi, potevamo distruggermi tutto, ho avuto dei danni ma alla fine direi che è andata anche bene». Quando i due gruppi sono venuti a contatto cos’è successo? «I due nordafricani si sono divisi: uno si è nascosto nello stretto spazio che c’è dietro al bancone e l’alto nella parte più lontana del negozio. Ma si sono messi in trappola da soli, mentre le parlo sto pulendo il sangue dalla pedana del bancone. Poteva andare anche peggio, perchè alla fine entrambe sono saliti sull’ambulanza con le loro gambe». Da quanto è stato ricostruito pare che l’obiettivo degli aggressori fossero i due ragazzi di colore in fuga. «Direi che il ragazzo nascosto dietro il bancone fosse l’obiettivo principale – spiega ancora Alessandro Lucin – perché si sono accaniti con maggiore cattiveria. Hanno pestato anche l’altro, ma con meno determinazione. La forza pubblica com’è intervenuta? «Era dalle 14 che il centro era pattugliato, ma non sono mai riusciti ad intercettare i due gruppi. Poi quando è successo il caos, l’equipaggio delle volanti era numericamente inferiore per poter intervenire e sono stati costretti a lasciarli fare». Lucin spiega che nei giorni scorsi c’erano stati degli episodi di allarme, ma nulla che potesse far pensare ad una esplosione di rabbia simile: «In effetti fatti così gravi mai, però sono molti giorni che si vive un clima di tensione e di intimidazione. E’ sempre stato un problema circoscritto ai due gruppi che non ha mai coinvolto nessun’altro, però si finisce per essere coinvolti tutti. Sto ancora tremando – si sfoga Lucin – e siamo in due a raccogliere i cocci delle bottiglie e mi tocca lavare il sangue all’interno del mio negozio. E’ una cosa pazzesca ed adesso ho anche paura a parlare, perchè temo che ci possano essere delle ritorsioni. Non sono in grado nemmeno di pensare cosa si potrebbe fare. Certo è che fatti come questi a Trento non erano mai successi e forse la situazione è stata sottovalutata ed è finita per sfuggire di mano a tutti».

http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/07/23/news/l-assalto-nel-mio-negozio-con-spranghe-e-coltelli-1.5441667

Questa è l’integrazione.

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento