Immigrato egiziano picchia una bambina, fino ad accecarla e mandarla in coma

28-01-2012

SORESINA – Lesioni interne alla testa, danni alla retina, coma profondo. Un buio fitto, in cui l’avrebbe fatta sprofondare proprio il suo papà, a forza di scuoterla con violenza. Si chiama ‘Shaken Baby Syndrome’, la sindrome del bambino scosso. Ricoverata dal 27 dicembre scorso agli Spedali Civili di Brescia, la bambina egiziana di soli due anni non è più in pericolo di vita, ma i danni cerebrali e neurologici che ha subito sono in buona parte irreversibili. E poi ci sono i morsi sulla schiena, le botte sul corpo, giallastre quelle più vecchie, rossastre quelle più recenti, e le escoriazioni. Ben ventisette segni di lesioni incompatibili con una caduta dalle scale, come sostiene il padre. A ridurla così, per l’accusa, è stato proprio lui, Ashraf Saleh, 29 anni, arrestato all’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) il 6 gennaio mentre tentava di fuggire ad Alessandria d’Egitto. Indagato per maltrattamenti, l’uomo resta in carcere. Lo ha deciso il gip Guido Salvini, che ha rinnovato la misura della custodia cautelare disposta dalla sua ‘omologa’ di Bergamo. Gli atti sono poi stati trasmessi per competenza a Cremona.

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